È una lotta di lunga lena quella iniziata sabato 18 ottobre in trenta piazze d’Italia, promosse dal tavolo nazionale per la scuola democratica, per contrastare la deriva retrograda e oscurantista delle indicazioni didattiche, per la scuola primaria, concepite dal laboratorio regressivo del ministro Valditara.
la Rete per la scuola pubblica ha dato vita anche a Bologna alla giornata di mobilitazione per esprimere dissenso contro le nuove indicazioni nazionali.
Si sono denunciati i contenuti sessisti, etnocentrici, sciovinisti e le finalità generali delle “nuove indicazioni nazionali” proposte dal Ministro Valditara che mirano a rendere più autoritaria e gerarchica una scuola già impoverita dai tagli e dalle riforme degli ultimi decenni.
La scuola è plurale, parla molte lingue, esprime la ricchezza culturale e la sua forza è quella che ieri si è vista in piazza: la forza di chi vuole capire, costruire, includere, fare insieme.
“Continueremo a mobilitarci per il ritiro delle Nuove indicazioni nazionali e lo faremo dentro e fuori dalle nostre scuole”, hanno detto a più riprese gli organizzatori.
Una moltitudine di centinaia di docenti, famiglie, associazioni, sindacati, gruppi spontanei, attivisti sociali, e tanti cittadini curiosi, ha dato vita in piazza Nettuno a un festoso carosello di incontri, performances, giochi, simulazioni, progetti grafici, danze e musiche, approfondimento di temi didattici e culturali, con l’occhio rivolto a quel vasto movimento che si è attivato in queste settimane contro il genocidio del popolo palestinese che è l’emblema della nuova stagione di mobilitazione, in Italia come in Europa e nel mondo.
La scuola è il laboratorio per eccellenza della cittadinanza che verrà, nella scuola si forma la personalità e la cultura delle nuove generazioni. Una scuola deprivata della capacità di sviluppare un pensiero critico, determinerà cittadini passivi e succubi del pensiero dominante, del conformismo, indifferenti ai grandi temi della trasformazione sociale.
Una scuola viva, comunitaria, aperta al sociale, innovativa, qualificata, pluralistica e democratica costruirà una società più evoluta e libera.
È la grande sfida che devono affrontare le componenti della scuola e della società che vogliono contrastare gli intendimenti di un governo che guarda nostalgicamente all’indietro, a prima della Costituzione per riportare il paese, nel gorgo dei fantasmi del passato.
Ce n’est qu’un debut, continuons le combat..non è che l’inizio, questo movimento, è destinato a proseguire e a consolidarsi da ora in avanti (https://www.globalproject.info/it/in_movimento/difendere-la-scuola-pubblica-e-difendere-la-democrazia/25456)