“Perché io so’ io e voi non siete un ca…”

di Barbara Fois - Liberacittadinanza.it - 21/05/2021
La corte dei Conti toglie i fondi alla ricerca italiana sul vaccino anticovid ReiThera

Se uno non ha pazienza e perseveranza in questo paese non ci può vivere. Se non ha il senso della misura e non sa sdrammatizzare, potrebbe buttarsi dalla finestra almeno una volta al giorno. Se non è ottimista potrebbe sconfortarsi con facilità e cadere nella più cupa depressione. Se non è una persona onesta e con sani principi morali, potrebbe corrompersi facilmente come frutta bacata in un cestino sporco. Se non ha creatività, fantasia, curiosità intellettuale, ardimento, talento, passione di vivere, potrebbe confondersi nel grigiore dei luoghi comuni, dei gossip miserabili, delle più insostenibili fake news, di cui questo paese si nutre e vive. Insomma, per entrare in questo paese bisogna fare un test di ingresso, in cui la capacità di sopportazione è la parte più consistente e difficile.

Perché dico questo? Beh, se siete italiani lo sapete bene perché: ogni giorno i nostri politici ci mettono alla prova, ponendoci davanti a decisioni prese da loro sulla nostra pelle, senza tener conto delle nostre reali esigenze. Volete un esempio? L’aver fermato la sperimentazione di un vaccino tutto italiano. Stiamo parliando della decisione della Corte dei Conti di negare il prolungamento dei finanziamenti agli studi sul vaccino ReiThera, che avrebbe potuto garantirci l’autosufficienza in materia di quantità e sicurezza. Ma come mai? Come e perché si è arrivati a una simile decisione?

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Leggiamo sul Messaggero “ Ad oggi, il siero Reithera ha completato la fase due della sperimentazione. La speranza era di completare la terza ed ultima fase entro questa estate, per poter poi chiedere autorizzazione all'Ema. La Corte dei conti spiega in una nota che il decreto del 17 febbraio è stato sottoposto al controllo preventivo di legittimità della Corte il primo marzo. L'attività istruttoria è stata terminata l'8 aprile, quando l'Ufficio di controllo ha inoltrato i propri rilievi all'Amministrazione. I chiarimenti sono arrivati il 21 dello stesso mese. Ma l'Ufficio non li ha ritenuti «idonei» al via libera. Così, la questione è stata demandata all'esame del «Collegio della sezione centrale controllo di legittimità». L'11 maggio si è deciso per la ricusazione del decreto. Al Ministero si confida che questa decisione possa essere ribaltata. È la speranza anche del presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro: «II presupposto che nel Paese ci sia la capacità, la voglia e anche il supporto economico per condurre queste sperimentazioni. L'auspicio è che le ricerche possano continuare». L'ex ministra della Salute, Giulia Grillo, chiede che Giorgetti «venga in Aula a riferire». La decisione della Corte riguarda anche la Regione Lazio, che su Reithera ha investito 5 milioni di euro.”

Insomma che succede davvero? E’ uno sgarbo fatto ad Arcuri? E’ una piaggeria nei confronti dei vaccini esteri? O c’è qualcosa davvero che non va nel vaccino italiano? Mah, non lo sapremo mai, forse, ma sembra strano: i ricercatori italiani sono apprezzati in tutto il mondo, meno che qui da noi Oh certo, non è una novità: del resto perfino Gesù ha detto “nemo propheta acceptus est in patria sua”, perfino a lui veniva difficile essere creduto dai suoi conterranei… Beh, qualche cosa avremmo dovuto impararla, però, se non dal Vangelo, almeno dalla nostra esperienza diretta e dolorosa durante la pandemia. Come ricordiamo bene ci hanno centellinato i vaccini, ma se avessimo avuto un vaccino nostro avremmo potuto produrne a volontà - come hanno fatto gli inglesi e gli americani - ci sarebbe costato meno, avremmo vaccinato il doppio delle persone e avremmo potuto perfino venderlo altrove, ripagandoci delle spese della ricerca. Possibile che il nostro vaccino davvero non meriti di continuare la sperimentazione? E quei novecento volontari che hanno ricevuto una dose del vaccino, che faranno adesso?

«Io credo poco nella storia del vaccino nazionale», sentenzia sprezzante Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, intervistato da la Repubblica. «Per sviluppare un vaccino ci vogliono anni. Se i colossi multinazionali non riescono a produrre dosi sufficienti a soddisfare i fabbisogni delle Nazioni, le pare che ce la può fare una fabbrichetta con un fatturato da ridere e 200 mila euro di capitale?». Ma certo: i poveri perché non si tolgono dai piedi subito, appena nati? Tanto non ce la faranno mai a stare alla pari coi ricchi! Il talento?A che serve se non hai i soldi? Quelli sono importanti, mica le idee.

Chissà cosa avrebbero detto di lui Enrico Fermi e i “ragazzi di via Panisperna”…

Peccato, infatti, che il Crisanti non si ricordi che gli scienziati italiani, nonostante i tagli alla ricerca, sono fra i primi al mondo, tanto che nel 2017 i candidati italiani all’ European inventor awards erano ben quattro e vinse il microbiologo Rino Rappuoli. Lo scienziato, premiato nella categoria Lifetime achievement, si è rivelato pioniere nella scoperta di numerosi vaccini salvavita contro una serie di malattie infettive e inventore di nuovi metodi per la loro produzione. I suoi brevetti basati sulla genomica hanno salvato milioni di vite nel mondo, sconfiggendo diverse malattie quali la difterite, meningite batterica e la pertosse.

. Ma soprattutto voglio qui ricordare il finalista di quest’anno: l'ingegnere Marco Donolato, milanese di 38 anni formatosi al Politecnico, che insieme al suo team è stato nominato finalista nella categoria "Ricerca" dell'European Inventor Award 2021 bandito dall'Ufficio europeo dei brevetti (Epo). Il merito va al loro nuovo dispositivo di test che rileva malattie infettive in pochi minuti, consentendo al personale medico di iniziare il trattamento per salvare immediatamente e potenzialmente milioni di vite nei Paesi a basso reddito, alle prese con malattie come la febbre Dengue. Commercializzato attraverso una piccola impresa con sede a Copenaghen, che Donolato ha co-fondato nel 2014 con l’ingegnere milanese Filippo Bosco, “… il dispositivo sfrutta la tecnologia "Immuno-magnetic assay" (Ima) in cui un raggio laser passa attraverso un campione di sangue, anche una sola goccia, conservato in una cartuccia e miscelato con nanoparticelle magnetiche. 

Osservando le dinamiche di clustering delle nanoparticelle attraverso un lettore ottico, simile a quello che si trova in un lettore Blu-ray standard, il dispositivo identifica la presenza di un bersaglio biologico come gli antigeni o gli anticorpi di un virus. Utilizzando la tecnologia Ima, l'azienda ha anche recentemente sviluppato un test rapido per rilevare gli anticorpi Covid-19 che produce risultati di laboratorio in soli 5-7 minuti.” Donolato ha una “fabbrichetta” da ridere, secondo gli standard di Crisanti. Meno male che non è lui a decidere chi premiare, il prossimo 17 giugno!

Ma intanto l’esperto di zanzare - come ha definito sprezzante Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Agenzia Italiana del armaco (AIFA), il nostro Crisanti - continua imperterrito «Sono cose demagogiche, ormai siamo in una situazione in cui i politici sono diventati scienziati e purtroppo non ci capiscono nulla. L’errore d’investimento è stato fatto dall’Europa, che doveva investire di più su tutti e tre i colossi aziendali – Pfizer Moderna e Astrazeneca – e comprare da loro». Il professore, sulla questione del vaccino italiano ReiThera, conclude: «Adesso, nella situazione in cui siamo, l’unica via è mettersi d’accordo con queste aziende produttrici – le tre big multinazionali – che possono fornire vaccini già validati». Ma non era stato lui a dire che proprio questi vaccini erano per paesi ricchi, i soli che potevano garantire la catena del freddo necessaria? Mah…

E comunque vorrei ricordare che gli Stati Uniti hanno investito 10 miliardi di dollari in vaccini dalla primavera del 2020. Oggi producono Pfizer, Moderna e ne hanno un altro: il Novavax, in dirittura d'arrivo. Con il 50% dei vaccinati si possono permettere di togliere le mascherine. E noi? Abbiamo bloccato 50 milioni di finanziamenti a ReiThera, che erano stati faticosamente promessi a febbraio del 2021. Ecco perché stiamo sempre al palo, elemosinando, pregando e annaspando dietro le case farmaceutiche straniere, e avendo sempre scorte contate. Dobbiamo sempre dipendere dagli altri, essere sempre servi di qualcuno, quando potremmo essere liberi e autosufficienti. Io direi che varrebbe la pena di tentare, almeno, col nostro vaccino! Anche perché non è vero, come ha commentato qualche cretino, che ormai non serve più un altro vaccino, ce ne sono tanti! E che comunque la crisi è passata. Idiozie. Gli esperti seri ce lo hanno detto, che per un po’ di tempo dovremmo vaccinarci, almeno una volta all’anno, come per l’influenza, ma c’è chi non lo vuole proprio capire, non ci vuole credere, non vuole usare il cervello. Invece più che mai, in questa prospettiva, ci servirebbe un nostro vaccino.

Guardate cosa sta succedendo adesso con le somministrazioni: il generale Francesco Paolo Figliuolo - il nuovo commissario all’emergenza che ha sostituito Domenico Arcuri -  per cercare di coprire quante più persone possibili con le poche scorte che abbiamo, ha allungato i tempi della seconda somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna e adesso i 21 giorni per l’uno e 28 giorni per l’altro di intervallo sono diventati addirittura 42: saranno efficaci lo stesso? L 'infettivologo milanese Massimo Galli aveva spiegato: "Sui tempi di somministrazione della seconda dose di Pfizer ci si sta adeguando a quello che è stato già fatto in altri Paesi. Sperimentare in un modo e somministrare in un altro significa fare razionamenti da tempi di guerra, ma i dati di Israele e Gran Bretagna ci dicono che si può fare, con dei risultati decisamente buoni. Con qualche paletto, non me la sentirei di fare questa operazione per i più fragili, persone da cui ci si aspetta una risposta immunitaria meno valida". 

Non sono un medico – ma che io sappia non lo è nemmeno il generale Figliuolo – ma a lume di naso mi vien da pensare che se un vaccino viene sperimentato secondo particolari tempi e modalità, questi non dovrebbero essere modificati da altri, che non hanno nemmeno partecipato alle fasi della sperimentazione, perché si potrebbe inficiare il risultato finale, o almeno modificarne l’esito…

Vorrei proprio saperlo, visto che ho fatto il Pfizer, ma alle nostre domande, ai nostri perché?, chi decide e ha il potere - quando si degna di farlo - risponde come faceva il Marchese del Grillo “Perché io so’ io e voi non siete un cazzo”…

 

Barbara Fois


Qualche approfondimento

 

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/covid-19-confermata-la-sicurezza-del-vaccino-italiano-reithera

https://www.ilsole24ore.com/art/quattro-scienziati-italiani-finale-l-european-inventor-awards-AErmsWAB

https://www.corriere.it/cronache/21_maggio_07/intervallo-dosi-pfizer-moderna-96e59062-aec2-11eb-8f4e-e883921d39f5.shtml

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/donolato-inventore-italiano-dell-anno-con-un-test-che-rileva-malattie-in-pochi-minuti

https://ufficiomarchibrevetti.it/2017/07/un-italiano-tra-i-vincitori-dello-european-inventor-award-2017/

 

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