Davanti ai nostri sguardi allibiti, la TV pochi giorni fa ci ha mostrato dei poliziotti italiani in divisa antisommossa, che manganellavano con una violenza davvero ingiustificata, dei ragazzini di scuola media superiore, che manifestavano pro Palestina. Manganellati, rincorsi e buttati a terra i ragazzini nel video urlano e strillano di paura: sono spaventati, non capiscono perché vengono picchiati proprio da coloro che dovrebbero proteggerli. L’indignazione di tutti noi, genitori e docenti che guardiamo quelle immagini, è immediata e altrettanto violenta. Figuriamoci a Pisa! In poche ore genitori, insegnanti, cittadini e istituzioni pisani si radunano in piazza e aspettano che i poliziotti li carichino, ma questi non fanno un passo: capiscono che quegli adulti arrabbiati potrebbero rispondere per le rime. Ma l’indignazione continua a montare, anche perché non è la prima volta che accade in questi giorni che la polizia carichi tranquilli manifestanti, e tocca anche il nostro amatissimo Mattarella ( che Dio ce lo conservi a lungo!!!), che in una nota ufficiale scrive: «Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». Sono d’accordo: quando si arriva a picchiare dei ragazzini di 14 anni, alcuni dei quali sembrano ancora dei bambini, come abbiamo visto tutti, quando si arriva a buttarli per terra e a tenerli così, schiacciati al suolo, come animali pericolosi, veramente si è toccato il fondo, è un fallimento totale. A vedere quel ragazzino costretto a terra da un omaccione, mi è tornato in mente il povero Floyd, afro americano, ammazzato da un poliziotto, che lo ha soffocato con un ginocchio sulla gola, senza nessun motivo.
Ma che gente è quella che si approfitta di uno straccetto di potere, per bullizzare gli altri, più deboli e indifesi? Mi viene in mente una sola parola: fascisti. Uuuhhh, che palle!, dirà qualcuno, sempre a parlare di fascisti!, ma se non ci sono più e da un pezzo! Sbagliato: in realtà non se ne sono mai andati: erano infrattati da qualche parte, ma sempre in agguato, pronti ad approfittarsi della stolta debolezza della sinistra, per tornare fuori. Figurati aver vinto le elezioni e tornare al potere cosa ha voluto dire per loro! E infatti adesso si vendicano, ebbri di potere. E questo è il risultato di un’atmosfera pesante e violenta: i poliziotti scatenano delle cariche contro manifestanti inermi e a viso scoperto; la Digos chiede le generalità a un cittadino che grida “Viva l’Italia antifascista!”, ma non ai fascisti che ad Acca Larenzia alzavano, cadenzati, il braccio nel saluto romano. Qui le persone che sono andate a mettere un fiore per Navalny sono state identificate sempre dalla instancabile Digos, qui – ripeto – a Milano, non a Mosca! In Italia c’è chi si spaventa quando un cantante, dal palco di Sanremo, invoca “basta col genocidio” e viene mandata subito una fidata, tremebonda collaboratrice ad aggiustare il tiro: a Sanremo si cantano solo canzonette, non si pensa, non si vive la realtà quotidiana, non si condivide empaticamente il dolore degli altri, si apre la bocca e si canta… nel migliore dei casi. E l’indomani mattina tutti a discutere se il termine genocidio era appropriato o no… sempre a guardare il dito, eh, non vi distraete a guardare la Luna, mi raccomando. Intanto un sottosegretario leghista, un qualsiasi Morelli, invoca il D.a.spo contro i cantanti che non si limitano a gorgheggiare, ma esprimono una opinione sul palco dell’Ariston. Ridicolo
La povertà intellettuale e culturale di questa gente al potere è desolante. Sanno solo sanzionare, punire e picchiare, creare nuove leggi repressive.. e qualche volta anche sparare, magari a Capodanno…
Caricare i ragazzi che manifestano pacificamente è un grave errore che pagheranno alle urne, una volta che questi ragazzini avranno l’età di votare. Quando ero ragazza e militavo nel Movimento Studentesco (con la tessera del PSI in tasca) si diceva: “Sai come si fa a creare un estremista? Basta prendere uno qulsiasi e picchiarlo più volte senza un motivo”. E’ sempre vero.
Adesso vediamo se sanzioneranno gli zelanti poliziotti, ma figurati se lo faranno! Abbiamo già visto come è andata con la macelleria messicana fatta a Genova nel 2001!
Ma torniamo al richiamo di Mattarella al Ministro dell’Interno Piantedosi: il ministro ha risposto che anche lui è rimasto colpito dalle immagini e che si impegna a chiarire le circostanze. Ma il capo della Polizia Pisani se promette verifiche severe, specifica che sull’ordine pubblico non decide la politica e al TG1 ci ha tenuto a precisare che i comportamenti degli agenti sono slegati da scelte politiche. «Va chiarito che le iniziative e le decisioni che vengono adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate né da scelte politiche, né da direttive politiche - ha infatti detto - La Polizia di Stato è la polizia di uno Stato democratico e noi abbiamo il dovere di garantire anzitutto la manifestazione del dissenso, ma questa manifestazione deve avvenire pacificamente, isolando i violenti e rispettando anche le prescrizioni delle autorità». Perché dopo i fatti dei giorni scorsi è necessario capire più in fretta possibile cosa non abbia funzionato, cosa sia andato storto nella gestione delle manifestazioni pro-Palestina di Firenze e, soprattutto, di Pisa, con studenti minorenni finiti, come dicevamo, sotto i manganelli e schiacciati a terra nelle cariche degli agenti in tenuta antisommossa. Vittorio Pisani dice con tono deciso: «Purtroppo durante i servizi di ordine pubblico a Firenze e a Pisa i nostri operatori hanno posto in essere delle iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza - ha detto ai microfoni del Tg1 - Quando le manifestazioni non sono preavvisate, o non vengono condivise con la questura, possono verificarsi dei momenti di criticità, però questi momenti di criticità non possono essere una giustificazione».
Sarà, vedremo come ne escono. Fino ad ora abbiamo visto solo ragazzini e ragazzine feriti e insanguinati. E ancora ci gira in testa la frase del ministro Valditara, a proposito degli studenti “Evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità.” E da storica non mi sono certo dimenticata la lettera ai docenti che scrisse il giorno dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, e in cui si invitava a parlare del Comunismo coi ragazzi per far capire loro che male fosse… https://www.editorialedomani.it/politica/italia/valditara-lettera-comunismo-muro-di-berlino-haym2a5s
Per non dire delle teorie sulla fine dell’Impero romano, dovuta agli immigrati barbari! Sarebbe da rotolarsi dalle risate se non fosse che chi esprime queste teorie è il ministro dell’Istruzione! E Sangiuliano, ministro della Cultura? Quello che si impone di leggere un libro al mese, come si impone di andare a messa? Quello che fa parte della commissione di un premio letterario, ma non ha letto i libri in concorso? (sivede che non era il mese giusto…)
È inutile, cari amici e compagni, che si diano una mano di bianco: il tanfo di putrido sepolcro che si portano dietro è intollerabile e non si può nascondere.
Il lato positivo è che i giovani si sono svegliati e cominciano ad organizzarsi e a partecipare e lo faranno sempre di più, se l’ambiente sarà quello repressivo e violento che abbiamo conoscuto fino ad ora. Più saranno repressivi e più crescerà il dissenso. Vedremo, speriamo….
Barbara Fois.
https://www.quirinale.it/elementi/107701
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/valditara-caduta-roma-immigrati-barbari-t5t07wex