Le celebrazioni hanno una loro importanza, lo so, anche se per me avevano un senso ed un sapore più sinceri ed intensi in quei tempi cosi belli e cosi tanto andati. Proprio in questi giorni ho avvertito nettamente la diversità e - concedendomi la comparazione, - la vacuità delle attuali. Risparmio a me ed a chi volesse leggermi ripensamenti e rimpianti su queste antiche ricorrenze. Sono passate, amen.
Metto giù due pezzulli su altro in sequenza e forse in coerenza. Buon senso e buona creanza vorrebbero che temi del genere venissero trattati con pacata ragionevolezza, ma per quanto mi concerne anche no.
Conclave
Morto un Papa se ne fa un altro. Capisco la costernazione dei cattolici - è il loro capo - trovo invece ridicole le faccette meste dei fazisti e dei Giannini e dei Mieli e di vari altri benpensanti piccoli borghesi da tibbu. Espressioni ridicole ma coerenti con questa congrega di eroici ipocriti. Pronti ad intestarsi un uomo che da Papa ha preso posizioni su temi scottanti come la guerra e le migrazioni, più limpide e sincere di tutti loro messi insieme. Non era comunque difficile.
Francesco è stato un pontefice vistoso e controverso. Apparentemente facilone e piacione in realtà decisamente strategico e umanamente complesso da quell'efficace gesuita che era.
La sua strategia- a mio avviso - era evidente : recuperare alla sua chiesa il terzo mondo contrastando l espansione musulmana ormai dilagante.
Parte della colpa di questo arretramento nelle quote di mercato delle religioni è nelle scelte passate di Roma. Negli ultimi anni il potere Vaticano si è concentrato su altri temi. Giovanni Paolo per la prima decade del suo pontificio si è votato alla demolizione dei regimi comunisti investendo tutto il suo tempo e molto denaro. In seguito, godendo di un lungo tempo al potere pur con ferite ed acciacchi, ha potuto occuparsi del terzo mondo e dell' espansione islamica.
Lo ha fatto efficacemente, girando il mondo per un altro decennio. È lui che verso il suo tramonto ha spianato la via a Bergoglio. Un suo pupillo.
Woityla era un uomo intelligente consapevole e realista, sapeva che dopo un europeo se si voleva conquistare le anime dei paesi poveri ci voleva un papa di un altro continente. Ma la curia romana aveva mire di restaurazione ed impose invece Ratzinger. Da profano che sono Benedetto mi parse un ometto cresciuto tra le carte, un burocrate tradizionalista piuttosto che un reazionario. Risucchiato dalla sua mania per le regole dentro i confini di Roma ha mollato le strade percorse dal papato di Giovanni. Ma come sappiamo è durato poco. Incasinato da ricatti pesanti per aver proseguito la guerra allo IOR iniziata dal suo predecessore ( almeno era onesto ) , si è sciolto come un calippo al sole.
Ed ecco emergere Francesco, con la sua essenza gesuitica e la sua visione onestamente terzomondista. Ha fatto e detto molte cose, alcune apparentemente ovvie, altre più sottili come la riflessione sull' uso spregiudicato delle tecnologie che il capitalismo stava mettendo in campo. Le sue prese di posizione schiettamente terzo mondiste e la sua difesa degli emarginati gli hanno attirato l'odio dei cardinali reazionari. Specie francesi e americani. Meno dei romani che hanno potuto conservare trusche con lo IOR, lasciato in pace, e privilegi personali. Criticati a parole ma lasciati fattualmente liberi. C'è in questa politica ambivalente - dichiarato versus praticato- tutta la razionalità gesuita. Ottieni quello che puoi regolando tempo per tempo obiettivi e azioni.
Francesco lo ha fatto non so se con rimorsi e disagi, ma lo ha fatto.
Ed è indubbio che oggi la chiesa cattolica abbia di nuovo peso e seguito in tutti i paesi poveri ed in tutti i Popoli del terzo mondo. Un successo tutto di Francesco.
Il conclave si apre in questo scenario. Vedremo se i porporati che Bergoglio ha infoltito di extra europei, sceglieranno continuità o riporteranno il Vaticano in mano al tradizionalismo. Se vorranno dare forza di massa alla loro Chiesa scommettendo sul futuro o saranno invece pronti a rinunciare alla maggioranza povera per servire, come d' abitudine, la minoranza ricca. Difficile a dirsi, dipende da troppe variabili. Bisognerà seguire come si evolve la lotta politica dietro le porte chiuse, così come interpretare il nuovo papato, fin dal nome.
Abbiamo tempo per questa attenzione. In passato per noi assai improbabile, assunto che in quello che resta della "sinistra" vince la noia, la vaghezza ed il vuoto pneumatico. Il trionfo del piattume socialdemocratico.
La guerra, la pace.
Trump non è uno sciocco e di certo non è pazzo. È un commerciale senza scrupoli pronto a qualsiasi cosa per ottenere il meglio che può per sé e per i suoi datori di lavoro.
In questo senso leggo la sua volontà di mettere fine ai conflitti in corso. Le priorità sono verso la guerra in Ucraina, per ovvie ragioni economiche, a seguire la guerra a Gaza. Delle altre guerre, africane asiatiche sudamericane, che distruggono vite umane e natura da decenni, il pasciuto Trump se ne catafotte. Graduatoria di interesse non diversa da come viene stilata dall'UE e da tutta la congrega di anime belle liberaldemocratiche che sulle stragi africane e sui conflitti internazionali hanno speso poche distratte frasi di circostanza.
Queste ultime, le anime belle, sono capaci di inventare discontinuità tra il Trump ed il Biden pensiero. Fantasie, nella migliore e più magnanima delle ipotesi
In realtà la guerra e la pace nella visione imperialista sono eguali strumenti di potere ed espansione.
Provocare guerra e poi organizzare pacificazione ad hoc sono evidentemente nel medesimo obiettivo, costruire occasioni di profitto.
Non è dissimile la logica di Putin, anche se va colto un distinguo. Il capitalismo di stato, tipica formula orientale, prevede un unico centro di gestione ed un interesse globalmente omogeneo. In USA è nella UE vige il capitalismo privato, dunque molteplicità di interessi imprenditoriali e conseguenti posizioni politico amministrative. Da qui l apparente contrasto, ma sono formule gestionali nell'ambito di un medesimo sistema economico. Per dirla con Trilussa, cambia il francobollo, ma il Popolo lo lecca come prima.
Bisogna, a mio avviso, non dimenticare mai il materialismo storico e leggere l evidenza fattuale. Biden o Trump, Meloni o Macron sono soltanto i francobolli in corso. Ci sono ora non ci saranno domani. Il dispositivo di classe, intrinseco al capitalismo, invece non cambia e si replica identico ed immutabile con qualsiasi amministrazione.
Dunque cortesemente, di quale minchia di differenza vanno cianciando i buoni&belli? Un morto sul lavoro sotto la gestione PD o destra ha le stesse identiche ragioni oggettive e riceve peraltro lo stesso affettato disinteresse. Lo sfruttamento dell' essere umano, l emarginazione sociale, la secondarieta' del Cittadino sono nella prassi insistentemente perseguita da governi diversi. Solo nei dichiarati, e su questioni secondarie, si colgono minime differenze. Parole astratte.
Guardo Sallusti e guardo Giannini in un talk show qualsiasi e mi domando, tolto il lessico, buttate le parole, in cosa di fondo, strutturalmente, sui temi cruciali sono diversi? Francamente non colgo il punto.
Dopo 30anni di frasi a cazzo, dichiarazioni stucchevoli e piccole ripicche si è perso il vero senso della diversità. Anche nelle parole. Che fine ha fatto la visione di classe, il socialismo nella sua accezione più pura, vorrei dire non solo politica, ma anche evolutiva, migliorativa? Dimenticato.
Direbbe DeGregori con l'efficacia semplice del poeta, tu da che parte stai, dalla parte di chi ruba nei supermercati o di chi li ha costruiti, rubando.
Una annotazione finale. Trump ha avuto da Zelenskj quello che gli interessava, lo sfruttamento senza limitazioni delle ricchezze ucraine. Uranio terre rare gas.
Gli americani hanno messo in sella il piccolo despota, gli americani sono passati all' incasso. La sceneggiata è finita. La guerra per procura tra i padroni yankee ed i predoni russi diventa inutile. Facile che finisca presto. Del resto - a parte le frasi fatte spese a bizzeffe dai buoni&belli - la fine era visibile dall' inizio. Non ci voleva un QI esagerato. Bastavano mente fresca ed occhi aperti. Si evitavano innumerevoli ed inutili morti.
Oggi la UE si ritrova nel ruolo del cliente. Dovrà comprare il gas ucraino a prezzi americani. Bandierine gialloblu, baci e onori al piccolo attore sono state inutili sceneggiate. Concretamente l'Europa ha messo 200 miliardi in armi in mano all'Ucraina. A chi andranno ora se tutto si sgonfia di colpo? Probabilmente alle milizie fasciste ucraine e russe. O vendute ad altri briganti.
Tutto qui.