E se fosse lui la sorpresa?

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 13/09/2022
La  reputazione di un essere umano è come la sua ombra: gigantesca quando lo precede, di proporzioni minuscole quando lo segue- Talleyrand

Provo a metterla così: chi l’ha detto che il centro destra abbia di fatto già espresso la leadership? E se fossimo invece davanti ad un’apparenza? Od almeno, se esistesse ..un piano B?

L’esito elettorale, alla luce dei sondaggi e delle tendenze in corso, propone due scenari possibili. Diamoci un’occhiata ..

Scenario 1. La Destra fa una berluscheide, come quando – dopo la mesta figura del secondo governo Prodi – incamerò una valanga di consensi. In tal caso è plausibile che il socio di maggioranza Fd’I esprima il leader. Sarà pure frustrante immaginare che vinca la destra e ci si puppi sora Giorgia ma, viste le logiche sottostanti al voto degli Italiani, non c’è da stupirsi.

Non penso affatto che anche in questo caso – con una Destradestra al comando - la UE farà storie. Sarebbe difficile giustificare critiche all’Italia, con lo stile figli e figliastri e trattamenti asimmetrici, posto che l’istituzione comunitaria ha già dentro Ungheria e Polonia sfacciatamente governate dalla destra nazionalista.

La Bella Unione bazzica molte parrocchie in odore di nazionalismo. Ad esempio quando conviene a Germania e Francia è abituata ad appoggiarsi ai baltici, che sono tradizionalmente conservatori qualsiasi insegna mettano al partito. Inoltre non può sollevare questioni ideologiche ora, posto che in prospettiva anche la Spagna è avviata a diventare feudo della destra, col PPE supportato dai falangisti di Vox .

Nel quadro generale europeo mettiamo anche la Francia dove Le Pen– per fortuna superata da Melenchon - è passata da un pugno di deputati a 90. E la Svezia con il secco 20% consegnato, da un elettorato stralunato come il nostro, ai neonazisti del Partito Democratico. Aggettivo che ormai davvero non si nega più a nessuno.

Insomma non contiamo su anatemi preventivi da parte dell’Europa applicata a barcamenarsi sul filo del conservatorismo e del nazionalismo da un bel pezzo. Sono convinto che – nonostante evanescenti distinguo formali che solo il PD evidenzia- la UE si farà andare bene, per dirla con Albanese .. la qualunque venga fuori dalle nostre urne.

Scenario 2. La destra non stravince e si trova con una maggioranza incerta a dover gestire il combinato congiunto di avversità e complessità di proporzioni bibliche. Per la serie le piaghe d’Egitto .. mancano solo le cavallette ed abbiamo fatto bingo. E poi nemmeno, visto che questa estate in Sardegna c’erano più cavallette che falsi ricchi.

Nel caso della vittoria zoppa la faccenda per la Meloni si fa più intricata. Anche se il suo partito fa il pieno. Ed ecco che mi spunta in testa un’ipotesi che propone , tutto sommato, alcune evidenze .. a fare il premier nel caso di una vittoria risicata, sarà Tajani.

E’ un personaggio forte, esperto ed assennato. Ed anche se ogni cosa che dice mi provoca l’orticaria è onestamente spendibile, sia nel Paese che internazionalmente.

Ovviamente ben noto in Europa è amico di tutti. Sempre accorto ed astuto nella relazione (è stato un efficace giornalista di parte) Tajani è molto simpatico agli USA che della UE sono l’azionista politico di riferimento. Certo nella compagine di un suo ipotetico governo a FDI andrebbero una bella porzione di ministeri pesanti - sanità, difesa, lavoro o giustizia- e facilmente vedremmo la Meloni vice premier. Ma il tutto sarebbe infinitamente potabile per Germania e Francia che galleggiano su parlamenti instabili. Potremmo contare su molte indulgenze. In senso assoluto.

Questa trasformazione inoltre consentirebbe l’operazione, tutto sommato abbastanza scontata, di un sostegno in arrivo dal Calenda/Renzi che avrebbero in cambio qualche rappresentanza che – per la politica italiana - fan fino e non impegnano, Turismo? Istruzione? ..boh .

Il candido Renzi ha già soffiato, sornione, con la Meloni saremmo all’opposizione .. che vuol dire ritradotto.. se sbuca Tajani noi ci siamo. Al toscanello piace essere evidente nelle sue manovrine così dopo, quando ti ha fregato e ti dà del fesso, si diverte di più. Si sa, nella filosofia della vita all’italiana conta il precetto chi si accontenta gode. Contento lui…

La faccenda Tajani premier avrebbe effetto anche dall’altra parte dell’emiciclo.

Fare un’opposizione a Meloni consente a Letta di volare nell’empireo delle frasi fatte senza dar vita ad un vero progetto alternativo di opposizione concreta e combattiva. Gestire la relazione con un governo Tajani lo metterebbe in seria difficoltà. Toccherebbe prendere posizione, rispetto alla gestione della cosa pubblica, con programmi seri e con progetti di netto schieramento ideologico e politico. Non è cosa sua. Per questo in fondo si augura che – in caso vinca la destra- sia proprio sora Giorgia la faccia in primo piano.

Vi è una terza possibilità. Dal mio punto di vista la peggiore.

La destra fa il botto. La sora Giorgia fa comunque un passo indietro e indica Tajani premier. La coalizione si allarga al cosiddetto centro calendiano. E ci si trova con un forte maggioranza interna, il benevolo consenso europeo e la benedizione di Draghi, prossimo presidente della Repubblica. E tanti saluti a tutti.

A quel punto - dalle scelte di gestione operativa alla revisione costituzionale- navigheremmo nel bastimento del capitalismo più sfacciato. Non sarebbero necessarie nemmeno prove di forza perché assisteremmo al consolidamento degli interessi dominanti garantiti da un governo che come Giano, ha due facce. Può abbaiare e può sedurre. E non fa sentire in colpa nessuno.

Per fortuna la banda bassotti&cicciotti non brilla per acume e lungimiranza e dunque la peggiore delle ipotesi, che è anche la più maliziosa, difficilmente verrà percorsa.

Invidie e rancori, narcisismi e piccole questioni personali guidano decisioni ed azioni politiche più della strategia e della visione. Sia a destra che a sinistra ( parlando di geografia.. ) dell’emiciclo.

Staremo a vedere che accade, anche se in ogni caso la vista sarà deprimente e forse opprimente.

Infine una breve considerazione su un fatto di cronaca, seppur meno meno pregnante della saga Totti-Blasy, cioè il dibattito Letta- Meloni . L’ho seguito– con molta auto disciplina - sul corriere.it.

La commento citando il conte Mascetti di Amici Miei che, mentre mostra al gruppo di eterni complici lo scantinato in cui abita, sospira .. sembra ci sia tutto, invece non c’è niente.

Appunto.

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