Vorrei parlare dell’emergenza climatica e della necessità di schierarsi in qualche modo.
Certamente non con chi nega il danno apportato da emissioni inquinanti e climateranti.
Ma neppure con i fondamentalisti dell’azzeramento totale da domani dell’utilizzo di combustibili fossili, senza aver sviluppato fonti di energia alternativa non inquinante.
Se consideriamo la situazione italiana vediamo che al momento il 60% del fabbisogno energetico viene coperto da combustibili fossili. L’obiettivo italiano dovrebbe essere una sostituzione graduale della produzione di energia da fossili con produzione di energia da pannelli solari, (mini) eolico, risparmio energetico, decentramento energetico coerente con fabbisogno locale, energia da maree e gradienti termici, riduzione a zero dei rifiuti.
Demonizzare il gas naturale e sostituirlo con il nucleare come propongono gli ecomodernisti catastrofisti del clima non è la soluzione.
Inoltre dobbiamo renderci conto che finché i prezzi dei combustibili fossili saranno bassissimi come al momento, sarà molto difficile sostituirli con fonti rinnovabili.
Compito della UE, per innescare un circolo veramente virtuoso e non solo spennellato di verde, dovrebbe essere quello di alzare il prezzo dei fossili e ridurre al minimo il costo dei pannelli solari e del minieolico in modo da permettere a cittadini e piccole aziende di diventare dei produttori di energia anziché consumatori.
E invece la UE fa il contrario. Sovvenziona l’industria fossile e non rende i pannelli solari accessibili a prezzi sostenibili da cittadini e piccole aziende.
Faccio un esempio: il traffico aereo e quello navale sono fortemente responsabili di emissioni di inquinamento e gas climalteranti. La UE li premia e li incentiva grazie all’assenza di IVA e accise sui carburanti avio e navali nonché sui biglietti aerei. Le auto private devono essere provviste di catalizzatore,i turbofan degli aerei possono continuare a inquinare a proprio piacimento senza pagare neppure l’IVA. La nafta bruciata dalle navi cargo è di bassissima qualità e fortemente inquinante e climalterante.
Nostro compito dovrebbe essere quello di chiedere alla UE di invertire la propria strategia.
Altro esempio. La Germania e l’Olanda hanno abolito i collegamenti ferroviari notturni tra città europee a favore degli spostamenti in aereo per piccole e media distanze. Nostro compito dovrebbe essere quello di chiedere il ripristino di tali collegamenti fino a 1000 km. Il treno inquina il 75% in meno rispetto all’aereo.
Secondo me per essere efficaci, gli attivisti del clima dovrebbero concentrarsi su queste semplici e concrete misure: strategia UE per sostituire i fossili con la produzione autonomia di energia da rinnovabili, sostituire il treno all’aereo fino a 1000 km. Esigere l’utilizzo di carburanti navali molto meno inquinanti di quelli attuali. Abbassare il costo dei pannelli solari e favorirne la diffusione per ridurre il più possibile la necessità di utilizzo di fossili per il riscaldamento delle abitazioni.
Mi piacerebbe confrontarmi con voi su questi temi.