LETTERA APERTA AD UN’ AMATA

di Rosario Patanè - Liberacittadinanza.it - 10/12/2021
Ti sono vicino e serro le fila senza riserve in questa mobilitazione di oggi per la fin troppo disastrata e dimenticata Scuola Pubblica,vera cenerentola nel palazzo del Potere, ma non altrettanto mi sento di dire per la giornata dello sciopero generale, e provo ,se se ne sono capace,ad elencarne i motivi

Cara ,amata CGIL,ti scrivo in un tumulto di sentimenti sapendoti oggi in piazza per reclamare di i diritti dei Lavoratori della Scuola e poi fa qualche giorno per quello Sciopero Generale che nel nostro linguaggio assume sempre una solennità e una passione sempre nuova e carica di Storia.

So già che tanti ( se non tutti ) mi bolleranno col tristissimo e nefasto aggettivo di “revisionista ! ,ma non importa, basta e avanza la mia piccolissima “storia”.Voglio dirti con molta franchezza che se ti sono vicino e serro le fila senza riserve in questa mobilitazione di oggi per la fin troppo disastrata e dimenticata Scuola Pubblica,vera cenerentola nel palazzo del Potere ,non altrettanto mi sento di dire per la giornata dello sciopero generale, e provo ,se se ne sono capace,ad elencarne i motivi.

Per prima cosa,dal punto di vista strettamente sindacale,questa è una risorsa finale che deve essere adoperata alla presenza di tante condizioni : l’Unità sindacale,l’ineludibilità dei valori e dei provvedimenti che rivendica,la presenza in Parlamento delle forze politiche che possano tradurla in legge e atti,l a presenza di una rappresentanza generale molto numerosa che abbia il peso contrattuale a specchio di un interlocutore governativo che ne stimi o meglio ancora ne tema valore e consistenza.

Sappiamo bene che ogni governo e ogni Presidente del Consiglio si auspica e fa di tutto affinchè una mobilitazione così importante non leda e non roda talvolta irreparabilmente il loro ruolo che,più ancora del consenso che ne verrebbe meno,temono i voti che ne verrebbero meno per la loro perpetuazione politica.

Orbene,in questo caso ,non sono presenti né l’una né l’altra condizione. Noi,diciamolo con franchezza,non abbiamo in questo momento quella forza “ politico sociale” di potere contrattare nei confronti di un governo,meglio di un Presidente del Consiglio che politico non è assolutamente ,vuoi per la mai vista consistenza parlamentare artificialmente composta,vuoi perché forte della tassativa disposizione Presidenziale di raggiungere lo scopo della fine dell’epidemia e soprattutto,quello di garantire il completo ristorno e realizzazione della montagna di Euro pervenute dall’Europa per la “ ricostruzione”. Ipse dixit, Mattarella, non certo inconsapevole della esclusività storica del momento e dell’assoluta vacuità politica sociale e morale di ectoplasmi che ancora osano chiamarsi “ partiti “.

Cara CGIL ,Draghi non teme affatto di doversi - ipotesi di scuola – dimettersi o essere sfiduciato perchè “politico” non è e non deve pensare a raccattare voti in ogni dove ,protetto e insignito di fatto com’è dalla più alta carica dello Stato che nella fattispecie sorica indica la necessità assoluta di quel “ primum vivere,deinde philosofare” propria della romanità antica quando lo Stato fosse in pericolo di morte.

Dal punto di vista sindacale, e anche mi permetto di osservare,dal punto di vista sociale generale , dunque è un’azione “ inutile” ( per i detrattori di sempre,”dannosa” ) che non può approdare a risultati soddisfacenti allo scopo dei diritti rivendicati

Diritti,bada bene cara Amata,che io non solo reclamo oggi ,ma che ho sempre reclamato in lotte ormai cinquantennali con la mia piccola persona stretto assieme ai Lavoratori,fino al giorno del Pensionamento. Diritti che però possono e devono essere conclamati,rispettati e assunti per essere reali da una forza politica in Parlamento che - ahimè – da tempo non esiste più o è sin troppo marginale e minoritaria da renderlo impossibile e da un’Opinione pubblica che in essa si ritrova.

Realismo sindacale e politicosociale che ne è coniugato impongono perciò quello di evitare a qualsiasi costo la litania autoreferenziale ,proditoria e “ diffamatrice” del “ ..ma come,in questo momento ? ma come,si chiede a chi già vive di gramo il sacrificio di un salario falcidiato ?..ma come… “

Cara CGIL ,è arrivato il tempo di mettere in gioco nuove forme di lotta e nuova strutturazione operativa del nostro grande Sindacato che - non devo certo ricordarlo a te – è l’unica Confederazione GENERALE del Lavoro,in quella visione dei beni e degli interessi comuni del fondamento della nostra Repubblica Costituzionale.

Detto questo,però,sappi che anche se idealmente ,alla fine sono tra voi anch’io.” Qualunque cosa succeda”

Con immutato amore.

Rosario Patanè

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