Proterva ignoranza e sovvertimento della Repubblica Costituzionale

di Rosario Patanè - liberacittadinanza.it - 31/10/2023
Occorre spiegare e spiegare, per essere consapevoli che si gioca una “partita” decisiva per le sorti dell’equilibrio fondamentale della Repubblica, con una scandalosa proposta priva di alcun valore se non quello di creare uno Stato autoritario

La presentazione del testo di cosiddetta “riforma” costituzionale ,presentato dal governo di destra, travalica oltremodo la decenza costituzionale e ne appalesa tutto lo strumentalismo ,peraltro di bassissimo livello , in funzione del miserrimo accaparramento del voto della palude della base sociale che lo sostiene,

Proporre, una siffatta “modifica costituzionale “rovescia del tutto la profonda e articolata struttura Parlamentare voluta dalla Costituzione, comprendendo nel contempo la declassazione della Figura e dei poteri sommamente regolatrici e di salvaguardia del Presidente della Repubblica, non ha neanche un superficiale valore e pudore giuridico-costituzionale .E’ sostanzialmente un tentativo di colpo di stato che loro sperano incruento.

Infatti, il voto diretto per l’elezione del Presidente del Consiglio non modifica, ma stravolge l’assetto della Costituzione non solo nella fondamentale divisione dei poteri, ma anche in tutta una fitta e virtuosa rete di pesi e contrappesi che ne regolano come in nessun altra Costituzione la diffusione massimamente voluta dai Costituenti.

In sostanza sarebbe come se, per “restaurare” o “rinfrescare “ un edificio, lo si abbattesse e se ne costruissero nuove “fondamenta”.

La Costituzione prevede bensì in se stessa la possibilità della propria modifica purché rigorosissimamente attuata con l’ineludibile “procedimento aggravato” vera salvaguardia di essa e della volontà di chi mirabilmente ancora oggi ,la concepì e la creò e ribadendo con estrema chiarezza che “La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.” (art.139 )

Se formalmente la “forma repubblicana “ non viene messa in discussione ,va bensì considerato che bisogna tener in conto della intelaiatura e delle relazioni istituzionali di essa come sono stati storicamente e peculiarmente individuati e connessi e che se essa restasse solo un “forma” di fatto sarebbe il suo superamento oligarchico ,massimamente nel punto cruciale delle figure del “premier” eletto direttamente e del Presidente della Repubblica che lo è invece dal Parlamento in seduta comune. Va da se che si configura un depotenziamento della rappresentanza del Capo dello Stato e un’abnorme concentrazione di potere, di cui il nostro Paese ha avuto dolorosissima esperienza storica non molto lontana .

Per parte mia, non so se essere più sbalordito di tanta protervia ignoranza che non si cura neanche della consapevolezza e anzi cerca in ogni modo di mascherarla ,se non dell’attacco assai ferale alla Repubblica Parlamentare ,già indebolita moltissimo da decenni di ignavia e inanità della Rappresentanza ridotta ormai a mero elenco di nominati dalle oligarchie e priva di ogni senso della circolazione delle elites espressi da un senso profondo dello Stato e della Costituzione

Occorre spiegare e spiegare, per essere consapevoli che si gioca una “partita” decisiva per le sorti dell’equilibrio fondamentale della Repubblica, con una scandalosa proposta priva di alcun valore se non quello di creare uno Stato autoritario con la copertura meramente formale del nominalismo pseudodemocratico dell’esaltazione del voto popolare e del suo “potere” indiscutibile. Se non fossero volutamente ignoranti per rivolgersi superficialmente alla “pancia” del Paese, saprebbero ed anzi metterebbero in risalto che il suffragio popolare diretto universale è sì una condizione necessaria ma non sufficiente perché non ripara il Sistema dall’occupazione del Potere da parte della maggioranza (qualunque essa sia) quando invece solo il Costituzionalismo normando il peso e il contrappeso diffuso del potere e dei poteri può garantire.

Ci aspetta una dura stagione di lotta nelle strade in qualsiasi luogo nel quale il Popolo vive la sua quotidiana esistenza, per una vigorosa pedagogia sociale, assai difficile ma indispensabile e rigorosa.

Noi del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale confidiamo nei banchetti e nella Relazione umana reale e siamo pronti alla bisogna.

Molto meno nella capacità di mobilitazione dei Partiti dell’Opposizione e delle agenzie sociali.

Rosario Patanè

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