Mentre a sinistra si seguono le traiettorie elicoidali di Pisapia, c'è la cronaca che ci ricorda quanto è stato svalutato il lavoro.
Aumentano le morti, la precarietà, l'umiliazione dei
          lavoratori.
La vicenda dell'Ilva vale più di un convegno sul distacco
          del PD dalla classe operaia. L'acquirente indo-italiano AM
          InvestCo vuole riassumere le maestranze, ma al ribasso. Cioè
          azzerando anzianità e tutela dell'art. 18 dei metalmeccanici,
          per farli ripartire con un nuovo contratto jobs act, ovvero a
          salario ridotto e licenziamento libero. Tutto scandaloso,
          tutto legale. Grazie al PD di Renzi, che ha assecondato la
          diceria della Confindustria  "dateci libertà di licenziare e
          noi assumeremo di più". E persino il ministro Calenda si è
          rifiutato di avallare questo scempio.
Così i fatti - più che le trame nazarene - hanno svelato i
          danni del renzismo. E ora finalmente anche i più ortodossi
          hanno capito che occorre un partito di sinistra, che torni a
          rappresentare il bisogno di tutele dei lavoratori e dei più
          deboli. Perché Renzi ha ceduto i lavoratori agli imprenditori,
          i giovani agli sfruttatori,  i risparmiatori ai banchieri,
          l'ambiente ai trivellatori. Altro che campo più o meno largo,
          caro Pisapia: qui il campo ci frana sotto i piedi.
Massimo Marnetto

 
    
