Per gli appassionati ai numeri, ecco i risultati definitivi della votazione in Parlamento del 31 gennaio 2015:
Votanti 995
Sergio Mattarella 665 voti
Ferdinando Imposimato 127 voti
Vittorio Feltri 46 voti
Stefano Rodotà 17 voti
Emma Bonino, Antonio Martino, Giorgio Napolitano, Romano Prodi 2 voti ciascuno
Voti dispersi 14
Schede bianche 105
Schede nulla 13
Sergio Mattarella è il 12° Presidente della Repubblica italiana.
Mattarella è stato votato dal 66.8% dei “grandi elettori”.
Poco? Tanto?
Certo, siamo molto lontani dalla percentuale dei voti ottenuti da Sandro Pertini.
Siamo anche lontani da quella Repubblica.
Adesso si passa ad un nuovo giro delle carte e ricomincia la partita.
A contorno di questo commento c'è una vignetta di Mauro Biani che sintetizza l'attuale situazione, con o senza Mattarella Presidente della Repubblica.
“Allora, dove eravamo rimasti?” “Le riforme” “Ah sì”: l'interlocutore visibile è il sig. Renzi, affilatore di coltelli.
Ecco, torniamo al punto dove ci eravamo lasciati prima della elezione del Presidente della Repubblica.
In queste ore l'on. Bersani ha colloquiato con il Corriere della Sera e ha detto, tra l'altro: “Mattarella, se tutto va come deve andare, sarà un ottimo presidente. È un giurista. Non è uno che fa passare qualsiasi cosa. Certe sciocchezze incostituzionali non le farà passare".
A cosa si riferisce l'on. Bersani?
Al cosiddetto Italicum?
Al DDL costituzionale che vorrebbe modificare la II^ parte della Costituzione?
Ad entrambe?
Continua Bersani: “Il nuovo articolo 117 della Costituzione, il Titolo V per intenderci, è un pasticcio. Per ripartire le competenze tra lo Stato e le Regioni servono leggi quadro; non possono essere le norme costituzionali a tagliare le competenze con l’accetta".
E sempre Bersani sull'”Italicum”: "Io non faccio il giudice della Consulta, non entro nel merito della costituzionalità. Ma questa legge elettorale non ci sta bene. Chiediamo di essere ascoltati. Chiediamo di cambiare, ora che tornano alla Camera, le norme sui capilista bloccati. Altro che riconoscibilità dei candidati, qui avremo collegi enormi: ad esempio Piacenza e Parma, 600 mila elettori; solo la lista che prende il premio di maggioranza eleggerà parlamentari con le preferenze. Gli altri sono tutti nominati. Questo crea una campagna elettorale fuori asse, del tutto squilibrata".
Bene, si prende atto: Bersani, e quindi un certo gruppo a lui riferibile nel PD, non è d'accordo con il DDL costituzionale in discussione alla Camera e con l'Italicum.
Ergo, non condivide il complessivo progetto di “riforme” che è stato imposto dal potere esecutivo (diretto pro tempore dal segretario del PD Matteo Renzi) al Parlamento.
Vediamo se le parole dette sono confermate dai fatti, quando si tratterà di votare in aula (e in particolare alla Camera, dove siede Bersani).
Ma Bersani dà anche un indizio: dice che Mattarella è un giurista. E dice che da Presidente non farà passare certe sciocchezze incostituzionali.
Confidiamo nelle parole, ma stiamo ad assistere.
Prima o poi, tanto per cominciare, l'Italicum sarà tra le primissime leggi che passeranno al vaglio e alla firma del Presidente della Repubblica.
Se questo nuovo Presidente rispetterà la Costituzione, sulla quale tra poco dichiarerà giuramento, l'Italicum non lo firmerà.
Lo rimanderà alle Camere, come la nostra Costituzione prevede espressamente.
Perchè l'Italicum è incostituzionale, nei contenuti e persino nel metodo sull'iter di approvazione.
E il DDL costituzionale che modifica la Costituzione?
Staremo a vedere.
Chi affila coltelli, nella visione vignettistica, ha precisi progetti.
E non li affila se non sa su quali appoggi può contare.
Il Presidente della Repubblica non può influire su “patti” scellerati come quello che da tempo viene chiamato “patto del Nazareno”. O almeno, a prima vista, questo si può dire.
Ma su quell'accordo scellerato che cambia la nostra Repubblica ad influire possiamo essere noi.
Ora il Colle ha un nuovo inquilino.
Rappresenta l'unità nazionale.
E' garante della Costituzione.
Da cittadini dobbiamo volere questo: che rispetti i principi della nostra Carta.
Da cittadini abbiamo, ciascuno, un dovere molto semplice: vigilare perchè la Costituzione italiana sia rispettata.