Oggi e' il 18 aprile. a molti probabilmente questa data non dira' nulla. come non lo diceva a me fino a non molto tempo fa. oggi nel 2002 veniva, con una dichiarazione inviata dal premier dalla Bulgaria, che purtroppo e' quello che ancora ci ritroviamo, uccisa la liberta' d'espressione in questo gia' martoriato Paese.
Sono passati sette anni e sicuramente da allora sono cambiate molte cose: sono nati bambini, si sono sposate coppie, sono decedute persone, chi scrive frequentava le scuole medie inferiori ed ora e' una studentessa universitaria. e' persino cambiato due volte il governo. ma la cosa fondamentale, no quella e' uguale e a guardarsi indietro e' come se fossimo ancora la'. la liberta' d'espressione non e' ancora tutelata e la satira viene vista (e a ragione) dal potere come il Male non accettata per quello che e': irriverenza che sancisce il gradiente di democrazia in una nazione. Gran parte della gente comune non e' sufficentemente preparata per capirlo e percio' non si degna neppure d'indignarsi.
Ai tempi, chi ne fece le spese furono Santoro, Biagi e Luttazzi tacciati di "uso criminoso della televisione"
Da chi l'ha usata per anni illegalmente e che ora l'utilizza per avere il consenso. quale fu la loro colpa? di quale reato essi si resero colpevoli? a parte l'aver espresso una legittima critica politica intendo.
Nessuno: Biagi riusci' a tornare per breve tempo in televisione (sorvolo anche se non dovrei sulle lodi sperticate al momento della sua scomparsa, di chi all'epoca fece carte false pur di tenerlo lontano da una telecamera accesa) Santoro per ora resiste, Luttazzi anche lui e' riuscito a tornare per poco prima di essere defenestrato da un direttore di rete ottuso. ma la censura e' un atto deprecabile in democrazia, certo e' piu' grave se fatta da un premier piuttosto che da un direttore di rete ma non e' MAI giustificabile.
Giovedi' e'stato il turno di Vauro: dopo aver disegnato una vignetta che criticava il piano casa governativo e' stato sospeso per una puntata dal direttore generale della tv di stato.
Tutto cio' mi rammenta una storia di cui ho letto da qualche parte....
Ad un abile vignettista satirico viene impedito dal governo di fare il proprio lavoro e non solo, deve lasciare la sua casa forzatamente, quell'uomo era Giuseppe Scalarini e l'anno il 1926.
Questa e' l'Italia signori e signore: cambiano nomi, tempi e modi ma...
"aspettavamo il 2000 perche' tutto sarebbe cambiato, ma tu l'avevi previsto che il futuro sarebbe passato. lo immaginavi diverso questo mondo un po' perso che se provi a cambiarlo ti spara anche addosso. per ritornare lo stesso, sempre uguale a se stesso!"
-Luca barbarossa: aspettavamo il 2000-