Gran parte della stampa italiana (per fortuna non tutta) riporta l’ultima trovata berlusconiana nel solito modo asettico, senza la doverosa indignazione. Concentrare in una crassa e greve barzelletta il dramma del sanguinoso regime militare argentino, le cui conseguenze sono ancora visibili nelle sofferenze di tanti, soprattutto di origine italiana, è quanto di più disdicevole ed immorale ci si possa aspettare da uno “statista”. Anche approssimativo come Berlusconi, che ha già dalla sua superficialità, protervia e l’alterigia che gli viene dall’impunità ricercata ed ottenuta.
Ma forse è esosa anche la pretesa mia e di altri di aspettarsi, quasi pretendere qualcosa di diverso e più sobrio da parte del personaggio in questione, dopo tanti incidenti diplomatici causati dalla sua avventatezza e voluta ignoranza.
Forse si tralascia di valutare per intero la storia personale di Berlusconi e di compiere un excursus sul suo vissuto e sulle sue scelte.
Egli, sodale di “Loggia P2” del generale Massera, il feroce dittatore argentino (e questo sarebbe già esaustivo e dirompente) ha provveduto a candidare nelle file del PdL, per il Senato della Repubblica, nella circoscrizione dell’America Latina, Esteban Caselli, uomo molto discusso in Argentina proprio per le sue collusioni con il regime di Massera e dal passato oscuro, se pur protetto e referenziato dalle gerarchie vaticane. Ciò a detta di eminenti uomini politici argentini e dei maggiori giornali, al momento mai smentiti in proposito. Tra l’altro Caselli viene accusato di essere perfino presente nella rete di protezione dei colpevoli dell’attentato anti-ebraico all’Amia, che causò a Buenos Aires ottanta morti e centinaia di feriti il 18 luglio 1994. Lo stesso è stato Ambasciatore presso la Santa Sede, durante la presidenza Menem, contro il volere della Chiesa Argentina.
Attualmente il Caselli, eletto al Senato della Repubblica italiana, è indagato dalla Procura di Reggio Calabria per presunti brogli elettorali, avvenuti in America Latina durante le ultime elezioni politiche.
Solo un giornalista tra quelli italiani, Maurizio Chierici, ha avuto il coraggio civile di parlare di Esteban Caselli ed illustrarne le gesta , dalla dittatura militare fino all’incarico di Ambasciatore in Vaticano.
Per quanto mi riguarda, da semplice cittadino, a tal proposito, ho scritto a numerosi politici italiani di opposizione, affinché venisse stigmatizzata tale presenza in Senato. Invano!
Tanto che ha preso corpo in me la convinzione che trattasi di un “intoccabile”, ben protetto dal Vaticano e che nello stesso tempo incute timore. Ed indulgo anche nella considerazione che tra inqualificabili battute, tra la quasi intera complicità della stampa, tra la “P2”, la dittatura argentina e le gerarchie della Chiesa Cattolica, Berlusconi giochi la sua partita sempre “in casa”.
L’intervento di Berlusconi sulla sanguinaria dittatura argentina, rivolto ad una platea elettorale considerata con evidenza becera e non reattiva, è indegno per un capo di governo.