Abbiamo visto ieri la manifestazione vernacolare dell'intolleranza
preventiva: un parlamentare del Popolo della Libertà (la loro libertà)
ha obbligato polizia e vigili urbani a togliere da alcune scuole di
Piacenza striscioni contro la riforma Gelmini. Oggi il suo capo lo
sopravanza di una spanna. Berlusconi fa il gradasso: minaccia l'uso
della polizia per sgomberare scuole e facoltà occupate. Accredita una
visione allarmistica della mobilitazione senza alcun pudore e rispetto
per la realtà. Vuol far vedere ciò che non c'è. Inventa la
strumentalizzazione dei bambini da parte di genitori e insegnanti
irresponsabili. Proprio lui, che nei suoi programmi televisivi ha
mostrato per anni piccoli mostri, portati lì da genitori ancora più
mostri, a esibirsi in spettacolini disgustosi in cui bambini vestiti da
grandi venivano invitati a dar prova di abilità e virtuosismi scadenti.
Vuole
provare a costruire estremismi inesistenti per scatenare l'infinita
potenza dello stato. Come ha costruito la paura diffusa sulla base di
una campagna martellante e del tutto priva di verità sull'aumento dei
crimini e dell'insicurezza, da attribuire quasi in esclusiva agli
immigrati, così ora prova a inventare l'ultimo nemico, da identificare
appena possibile con l'oppositore uscito dalla legalità.
Sarà
difficile. Questa mobilitazione appena nata in difesa della scuola
pubblica non solo è distante mille miglia dall'illegalità ma è davvero
poco interessata alla contrapposizione politica tra le due coalizioni.
Da tempo i partiti hanno perso il loro fascino e il richiamo
all'identità politica ha scarsa presa. Basta andare in qualsiasi
assemblea studentesca, media o universitaria, per toccare con mano
quanto poco la politica classica pesi nelle motivazioni delle
iniziative.
E sostenere che si fa avanti un nuovo pericolo sociale è
del tutto impossibile di fronte alle lezioni in piazza, come quelle di
fisica davanti a Montecitorio i giorni passati: ragazze e ragazzi
accoccolati sul selciato davanti al loro professore che alla lavagna
spiega con la massima tranquillità la struttura dell'atomo o il
magnetismo terrestre.
Berlusconi vede fantasmi. La cosa avrebbe solo
rilievo clinico se non fosse che la televisione può crearli. E con la
televisione a Palazzo Chigi il timore è realistico.
Allora diciamo
subito che se con l'allarmismo irresponsabile il governo vuole spingere
un movimento pacifico verso l'illegalità ha sbagliato di grosso. Il
movimento rifiuterà questa prospettiva indotta e comincerà a ricordare
ancora una volta che proprio il capo del governo ha cominciato le sue
legislature con la legalizzazione di una sola illegalità: la sua.
La scuola al servizio dell’impresa
Cristina Quintavalla
Educare e non militarizzare
Laura Tussi
La solitudine degli studenti davanti al potere
Alessandra Algostino