Nell’ultimo anno il cavalier Benito Berlusconi ha comunicato che:
1) la sua Augusta Persona non può più essere sottoposta a processo penale, qualunque reato commetta;
2) se una sentenza della Cassazione non gli garba, lui la cambia per decreto;
3) se il capo dello Stato non firma il decreto, è un ostacolo alla governabilità;
4) se la Costituzione gli impedisce di decretare su quel che gli pare, bisogna cambiarla anche a colpi di maggioranza, anche sciogliendo le Camere e «tornando al popolo». Ora ribadisce che
5) il Parlamento gli fa perder tempo, con tutti quei deputati e senatori (peraltro in gran maggioranza nominati da lui con finte elezioni) che non si sa mai come voteranno e propone
6) di far votare solo i capigruppo per evitare «sorprese». Ci sarebbe pure la Costituzione, che prevede il voto del singolo parlamentare «senza vincolo di mandato», ma che sarà mai. Intanto
7) i giudici che indagano o arrestano o scarcerano chi non vuole il governo vengono immantinente visitati dagli ispettori di Al Fano.
8) le strade sono pattugliate da militari e ronde di partito, embrione della nuova Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
9) le banche finiscono sotto controllo dei prefetti, cioè del Ministero dell’Interno. E, per chi protesta, è alle viste
10) una forte riduzione del diritto di sciopero.
11) il governo prepara norme-bavaglio per la stampa e per i blog.
12) pretende di scegliersi anche il presidente della Rai, che spetta all’opposizione.
Domanda ai fini dicitori che invitano sempre a non demonizzare: ci dite,
gentilmente, come si chiama questa roba qua?