No alla contro-riforma della giustizia

di Pancho Pardi - Aprile on line - 26/01/2009
L'iniziativa Dopo il caso del procuratore di Salerno Apicella e soprattutto alla luce del tentativo in atto da parte del governo Berlusconi di mettere mano al sistema giudiziario, un appuntamento il 28 gennaio a Roma per opporsi all'ennesimo attacco verso la democrazia. Partecipano l'Idv, ma anche i meet-up di Grillo

L'iniziativa è stata presa dall'Associazione familiari vittime della mafia. Preoccupati e indignati per le misure decise dal Consiglio superiore della magistratura nei confronti del procuratore di Salerno Luigi Apicella. Il giudice salernitano è stato infatti punito per l'indagine condotta in merito alla procura di Catanzaro in misura maggiore di quanto lo sia stata la stessa procura di Catanzaro, che aveva inceppato il lavoro inquirente del giudice Luigi De Magistris. Il caso di Apicella ha spinto i promotori dell'iniziativa ad avanzare l'idea all'opinione pubblica di organizzare una manifestazione per la giustizia.

Hanno aderito i meet-up di Grillo e sarà forse presente lo stesso Beppe Grillo. Ha aderito l'Italia dei Valori e ci sarà Antonio di Pietro. Sarà presente Carlo Vulpio, il giornalista del Corriere della Sera esautorato dall'inchiesta condotta a lungo sulle opacità della Procura di Catanzaro e sui boicottaggi subiti da De Magistris.

L'appuntamento, inizialmente indicato a piazza della Repubblica, è stato fissato per il 28 gennaio a piazza Farnese nelle ore tra le 9 e le 14.

La giustizia è insieme all'informazione il tema dominante dell'azione condotta dai soggetti della società civile. Le leggi ad personam a vantaggio di Berlusconi hanno sciolto il presidente del Consiglio da ogni vincolo verso le leggi e hanno così annichilito il principio fondamentale dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alle norme.

Ma il capo del governo non si accontenta. La sua aspirazione è quella di sottrarre alla magistratura uno degli strumenti più efficaci di indagine che essa ha a disposizione: le intercettazioni telefoniche. Quello che il premier sta attuando è una "controriforma" della giustizia che sottoponga i pubblici ministeri al controllo governativo. E' storia del resto il suo sostegno, con tutti i mezzi possibili, all'offensiva nei confronti dei magistrati che operano nelle condizioni di autonomia e indipendenza, sancite per altro dalla Costituzione. E con l'esercizio più sfacciato del suo strapotere mediatico mistifica ogni giorno costantemente la realtà della giustizia in Italia: i politici, soprattutto quelli della sua parte, sono dipinti come povere vittime e i magistrati come inquisitori politicizzati e nemici.

Per dire no a questo processo l'appuntamento è a Roma, in piazza Farnese, il 28 gennaio. Una iniziativa che ci riguarda tutti, che deve coinvolgere i cittadini che hanno a cuore la salute della Repubblica.

 

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