NON ASPETTIAMO SETTEMBRE PER REAGIRE

di Claudio Gandolfi, Bologna - clgand@libero.it - 09/08/2009
La puntata de La Grande Storia, inquietante per l'analogia con il presente

Mai trasmissione Rai è stata più opportuna della puntata di venerdì della Grande Storia, “Dittatura”, un appassionante, documentato, intenso ed “istruttivo” documentario che ha raccontato i ventanni dalla nascita del fascismo fino alla caduta del regime; una lenta e meticolosa ascesa al potere di Mussolini favorita anche da una “allora distratta” opposizione politica che ha sottovalutato il “pericolo” che si nascondeva dietro la sua capacità oratoria in apparenza innocua. Uso dei media (giornali e radio) per raccontare e propagandare la realtà virtuale dei cinegiornali Luce, disprezzo del “pensiero altro”, caccia al “diverso”, confino per gli oppositori, divieto della libertà di stampa, soppressione dei partiti politici, leggi razziali, in altre parole “regime e dittatura” con lo strumento del consenso mediatico. Una imbarazzante, inquietante e pericolosa analogia con il presente, dove un risentito e permaloso presidente del consiglio arrivato al potere con il “bombardamento mediatico” ha convocato una conferenza stampa per attaccare la libertà di stampa e ribadire che l’unica realtà possibile è quella del pensiero unico, ovvero il “suo”.
Consiglierei a Franceschini e a tutta l'opposizione di non aspettare settembre per chiamare la “società civile” a scendere in piazza contro l’arroganza del premier perché come hanno dimostrato le immagini del documentario “Dittatura” gli italiani sono abituati a dimenticare facilmente e quindi a “perdonare”…; non aspettiamo e diamoci da fare tutti e subito perché se la storia ci ha insegnato qualcosa non possiamo permetterci il lusso di commettere una seconda volta lo stesso errore, altri ventanni sarebbero umanamente insopportabili.

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