Quel sovversivo del conte Max

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 17/06/2009
Massimo D’Alema accusato di manovrare i giudici

Massimo D’Alema, detto anche Baffino e il conte Max, per il suo àplomb di stampo britannico, è in questo momento al centro di una piccola bufera. Dico piccola, perché quello che sta al centro di un tornado, anzi della “tempesta perfetta” è il nostro irrangiungibile cavaliere, che ne sta infilando una dietro l’altra di burrasche: una collana di scandali su tutto e su tutti…pardon: su tutte. Ma tanto la colpa è sempre dei giudici, dei giornalisti, dei fotografi… insomma in questo paese la colpa non è mai di quelli che compiono scorrettezze e abusi, no: solo di quelli che li svelano e li denunciano. Tipico.

Ora, tornando al nostro Baffino: visti appunto tutti questi terremoti scandalistici, si è fatto strappare un cautissimo commento, nel quale parlava di “scosse” al governo. Scosse?? In un paese civile ci sarebbe stato un rovesciamento di tavoli, dimissioni a schiera, calci nel sedere e cacciate con ignominia. Ma in Italia possiamo sperare in un fremito, appunto in una scossettina. Abbiamo perciò apprezzato la spericolatezza con cui D’Alema ha rischiato la sua proverbiale compassatezza, stile mummia egizia, per dire con aria vagamente dubitativa che prima o poi tutti questi scandali sfacciati potevano procurare una scossa al governo. Ci siamo chiesti tutti meravigliati: che finalmente abbia dato ascolto a Nanni Moretti e voglia dire qualcosa di sinistra? Macchè! Era lui che aveva avuto solo un momentaneo sussulto, subito sopito. Per cui la reazione di Maroni che parlava di collegamenti fra D’Alema e le BR ci ha fatto proprio ridere, anzi, per dirla con Totò: ci ha fatto proprio scompisciare!

Ma ve lo immaginate il conte Max impegnato in una cosa complessa e scomoda come un atto terroristico? Ma per favore! Io capisco che l’entourage del cavaliere non sa più a che santo votarsi e che cosa inventarsi per scusare le sue intemperanze, ma c’è un limite a tutto, che diamine!

Del resto non c’era bisogno di un indovino o di una zingara con la palla di vetro per predire che prima o poi il cavaliere avrebbe incocciato in un altro scandalo! Non c’è bisogno di pensare che D’Alema abbia avuto delle soffiate da magistrati che passano il tempo a indagare su quella povera vittima del premier! Davvero non ci vuole una fantasia sfrenata per pensare che alla fine anche qualcuno della colizione di destra possa cominciare a rompersi le scatole di dover sempre parare il derriére del capo. Era così stupito, il Massimo, di essere stato preso per un sovversivo, che ci ha messo un po’ a rispondere. Quando finalmente ha realizzato, s’è svegliato dal suo solito letargo politico e ha detto tutto indignato: «La mia era solo una valutazione politica. Se qualcuno ha il coraggio di dire che manovro inchieste giudiziarie lo denuncio perché è un mascalzone e un bugiardo. Berlusconi, piuttosto, non faccia come ha fatto per Noemi e risponda alle domande dell'opinione pubblica». Ma certo che era solo una valutazione politica. Non avevamo dubbi, purtroppo. Noi no.

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