E’ stata una campagna elettorale lunga, con tanti colpi bassi, accuse e soprattutto promesse. Tante promesse. Andiamo a vedere alcune delle promesse del premier ai sardi e che fine hanno fatto, per dovere di cronaca e d’informazione:
- Euroallumina. E’ una fabbrica in terra sarda, di proprietà di un russo. In campagna elettorale, di fronte alla crisi di questa fabbrica e allo spauracchio della chiusura e quindi della perdita di lavoro per i suoi dipendenti, Berlusconi telefonò al suo amico Putin, che in diretta assicurò il suo interessamento. Titoloni sui giornali e sui tg: Berlusconi salva Euroallumina grazie alla sua amicizia con Putin. Come previsto è arrivata la brutta definitiva notizia della chiusura di Euroallumina. Nessuno dei telegiornali che avevano fatto titoli fiduciosi su quella telefonata, l’hanno ricordata. «C’erano delle aspettative – dice ora Marco Greco, sindacalista Cgil del Sulcis – gli operai si sono fidati di Berlusconi. Ci sono state frange considerevoli che hanno votato il centrodestra: venivano in molti, senza dire la verità»;
- la Sassari-Olbia. E’ una strada molto pericolosa che ha causato tantissimi incidenti e morti: per questo viene inserita (durante il governo Soru e grazie al lavoro dell’ex assessore Carlo Mannoni con l’esecutivo Prodi) tra le infrastrutture urgenti in vista del summit mondiale di luglio a La Maddalena. Berlusconi in campagna elettorale promette finanziamenti (un miliardo di euro per la Sassari-Alghero e per la Sassari-Olbia 722 milioni di euro). Il ministro Matteoli assicura: «E’ tra le opere prioritarie per la Sardegna e non ci saranno problemi per la sua realizzazione». Bene: arriva il cipe del 6 marzo e dei fondi per la Sassari-Olbia nessuna traccia: cancellati tutti i finanziamenti (anche quelli per i lavori già avviati), gli unici soldi stanziati per la Sardegna sono 130 milioni di euro a Cagliari per la metropolitana, da dividere con Bari. Nessun finanziamento neppure per le bonifiche di Porto Torres e Portovesme e il Governo continua a ignorare anche il problema energetico della Carbosulcis. Il 10 marzo al question time alla Camera, i due parlamentari del nord Sardegna Giulio Calvisi e Guido Melis domandano spiegazioni. Elio Vito (ministro dei rapporti con il parlamento) risponde che "l’intervento sulla Sassari-Olbia già rientrava in una programmazione prevista per il 2010 ". Ma come? Non era invece previsto che venisse unito ai lavori per il G8, fatto confermato anche negli annunci dello stesso Berlusconi in campagna elettorale?;
- Elezioni europee. In campagna elettorale Berlusconi promette la separazione della Sardegna dalla Sicilia per le elezioni europee: un impegno concreto perché il disegno di legge che assegna alla regione sarda due seggi al parlamento europeo di Strasburgo viaggiasse a velocità sostenuta. Poi però cambia idea: vuole una legge elettorale europea con uno sbarramento al 5%, con 5 circoscrizioni, senza preferenze e con liste preparate dalle forze politiche. Richiesta incompatibile con i due seggi alla Sardegna. E infatti alla Sardegna non andrà alcun seggio, verrà accorpata alla Sicilia in un’unica circoscrizione. Una promessa però Berlusconi l’ha mantenuta: ha chiamato i presidenti delle Regioni Veneto e Sardegna per concordare preliminarmente con loro il provvedimento sulla rivoluzione “edilizia libera”. La promessa in campagna elettorale era: abbasso il Ppr di Soru, via i vincoli. Fatto: tutti liberi! In questo caso la fiducia dei sardi è stata ben riposta. Secondo il Rapporto dell’Osservatorio, in Sardegna tra Settembre 2006 e Ottobre 2007 le amministrazioni comunali isolane hanno denunciato del governo del territorio della Direzione generale dell’Urbanistica 1694 abusi edilizi. Per meglio monitorare e arginare questo fenomeno la Giunta Soru aveva istituito dei Gruppi di monitoraggio territoriali in grado di integrare le funzioni della vigilanza amministrativa con quella operativa sul territorio, che avevano come obiettivi la prevenzione e la repressione degli abusi di natura urbanistico-edilizia e paesaggistica. Grazie alla "rivoluzione" berlusconiana dell’edilizia si torna ai bei vecchi tempi. Si torna all’edificazione selvaggia residenziale e turistica nelle coste, si potranno ampliare gli edifici esistenti del 20% (in deroga ai regolamenti e ai piani regolatori), abbattere gli edifici costruiti prima del 1989 per ricostruirli con il 30% di cubatura in più e, soprattutto, lo si potrà fare senza controlli. Viene abolito il permesso di costruire, sostituito da una certificazione di conformità del progettista.
E per concludere, chi non ricorda il grande cavallo di battaglia di Cappellacci in campagna elettorale: il dialogo e gli ottimi rapporti tra governo nazionale e sardo. Ora: Berlusconi ha stretto un patto con Sarkozy per il nucleare, dicendo che ormai è sicuro sotto ogni profilo; Cappellacci e gli esponenti sardi del centrodestra hanno garantito che mai e poi mai un impianto sarà ubicato nell’isola (che tra l’altro è la candidata principale ad ospitare le centrali per vari motivi).
Se Berlusconi dice che non c’è rischio, perché il suo governo regionale la fa lunga, dato che il territorio sardo è pure il più adatto allo scopo secondo gli esperti del settore? Non si fida del premier? Cappellacci in campagna elettorale disse: "Sono pronto ad incatenarmi se Berlusconi non manterrà le promesse". Manterrà almeno lui questa, di promessa?
E’ passato un mese dalle elezioni sarde, vinte dal centrodestra con Ugo Cappellacci grazie all’appoggio del governo e del presidente Berlusconi