Grande notizia: la Corte costituzionale ha stabilito che il Lodo Alfano
è incostituzionale. La legge ad personam per proteggere Berlusconi dai
processi che incombono su di lui è stata bocciata dalla Consulta.
Importante la motivazione: non un artificio giuridico di scarsa
caratura ma il riconoscimento della inviolabilità dell'articolo 3 che
sancisce l'uguaglianza tra tutti i cittadini e dell'articolo 138 che
stabilisce che una sospensione dell'articolo 3 a favore delle massime
cariche dello stato può passare solo attraverso lo strumento di una
legge costituzionale.
Le reazioni di esponenti del centrodestra
(Bonaiuti, Cicchitto, Gasparri) rivelano una totale mancanza di senso
delle istituzioni. Hanno la spudoratezza di dire che la sentenza è
politica, che la Consulta ha esercitato un'offensiva contro il governo
e che con questa sentenza ha perso il ruolo di organo di garanzia. Per
loro c'è solo il loro padrone. Tutto il resto, Parlamento e organi di
garanzia non sono nulla. Minacciano. Anche Bossi, sempre accreditato di
una dose superiore di saggezza, non si trattiene da immaginare
sollevazioni popolari.
In realtà la decisione della Consulta
dimostra che, nonostante la degradazione subita negli ultimi decenni
sotto i colpi ripetuti della peggiore televisione al governo, la
democrazia è ancora viva e vitale, la separazione dei poteri è ancora
operante. Un pilastro della democrazia regge bene e fa sperare nella
possibilità di ridare forza a quelli indeboliti.
Motivo speciale di
soddisfazione è la sconfitta personale dei due giudici costituzionali
che ebbero la sfacciataggine di andare a cena col presidente del
Consiglio, cioè con l'oggetto fondamentale del loro futuro giudizio.
A
questo punto Berlusconi si rassegni ad affrontare i processi che ha
cercato a lungo, ma invano, di evitare. E se è proprio vero ciò che
affermano i suoi avvocati parlamentari (non è possibile guidare il
governo e difendersi nei processi allo stesso tempo) ne tragga le
conseguenze: lasci la guida del governo e pensi a difendersi.
Pancho Pardi