Il governo ha deciso in materia di coronavirus disposizioni sempre più restrittive con limitazioni pesantissime della libertà di movimento e multe salate e denunce per chi non le rispetta, definendo la contravvenzione alle regole come reati contro la salute pubblica. E allora viene automatico chiedersi come mai tutta questa solerzia e fermezza non si applica per gli attentati quotidiani alla salute pubblica che avvengono da decenni a questa parte. Ma la salute pubblica non si dovrebbe tutelare sempre? Come mai la salute pubblica viene tutelata così drasticamente e duramente solo in caso di coronavirus?
Chi distrugge i boschi e le foreste privandoci di una fonte primaria della vita che è l’ossigeno, attenta o no alla salute pubblica?
Chi riempie le nostre tavole di alimenti pieni di pesticidi e chimica assortita, attenta o no alla salute pubblica?
Chi sparge terreni agricoli e quindi di conseguenza le falde acquifere di ogni tipo di veleno, attenta o no alla salute pubblica?
Chi alleva migliaia di animali in condizioni igieniche pessime e li riempie di cibo trattato chimicamente e medicinali che inquineranno le nostre terre, le nostre acque e le nostre tavole, attenta o no alla salute pubblica?
Chi continua imperterrito a inondarci di combustibili fossili che ci stanno portando alla catastrofe climatica e ambientale con conseguenze infinitamente più gravi del coronavirus, attenta o no alla salute pubblica?
Chi inquina aria, terra, acqua, mari, riempiendoli di rifiuti, continuando a produrre merci superflue, inutili, dannose, attenta o no alla salute pubblica?
Chi distrugge la biodiversità che è fondamentale per la nostra esistenza, attenta o no alla salute pubblica?
E mille altri esempi simili di cui si conosce perfettamente la loro nocività e pericolosità, sono o no un attentato alla salute pubblica?
Se si vuole veramente proteggere la salute pubblica, si facciano al più presto decreti e leggi che in brevissimo tempo cambino completamente la nostra società in un giardino fiorito, dove tra l’altro il coronavirus o simili avrebbero più difficoltà a propagarsi visto che l’inquinamento gli fa da autostrada. Ma se non verranno presi questi provvedimenti, allora vuol dire che ci sono emergenze di serie a ed emergenze di serie b, salute pubblica di serie a e salute pubblica di serie b, perché la salute pubblica è già costantemente e brutalmente attaccata da anni e non si è mai agito con la stessa durezza e pugno di ferro con inquinatori seriali e pericolosissimi, così come lo si sta facendo con il coronavirus.
E per favore non si venga a dire o inventare che fermare chi distrugge l’ambiente, chi ci inquina e avvelena, bloccherebbe il paese, perché le alternative esistenti e conosciute ormai da tempo per fare dell’Italia il giardino fiorito che merita sono tutte a portata di mano, assolutamente fattibili e darebbero occupazione, prosperità e salute, appunto, molto maggiori di quelle attuali.
Quindi come sempre l’aspetto fondamentale non è se si può o non si può agire, ma se si vuole agire.