LA TOSCANA COLPITA DAL NAUFRAGIO

di Umbeto Franchi - 03/11/2023
Cosa succederà a Lucca con gli assi viari ?
Il 4 novembre del 1966, l’alluvione di Firenze e 57 anni dopo, alla vigilia di quella infausta ricorrenza  ci risiamo... in Toscana, Esondazione del fiume Bisenzio ed altri fiumi, strade trasformate in fiumi, piloni ed alberi divelti, auto trascinate dalle acque, abitazioni allagate , gli ospedali di Pontedera, Empoli, Prato allagati,  cinque  persone morte affogate ed un disperso.
 
Ci sentiamo spesso dire da uomini di governo,  che sono eventi eccezionali , che i poche ore cade la pioggia che di norma cade in due mesi... ma in realtà non sono eventi sporadici eccezionali come lo erano al tempo dell’alluvione di Firenze...no, la realtà è molto peggiorata sul piano generale climatico e su  quello della mancata prevenzione nei territori.  Occorre ricordare che 50 anni fa gli “eventi straordinari “ con alluvioni che si verificavano nel Mondo,  si contavano su una mano mentre oggi sono centinaia.
 
Questo perché a livello generale, negli ultimi 50 anni la temperatura sulla terra è cresciuta ad una velocità maggiore a quella avvenuta ne 2.000 anni precedenti e l’aumento medio dei mari è cresciuto di 20 centimetri ad una velocità mai vista negli ultimi 3.000 anni .... ed anche durante i lockdown causati della pandemia con la riduzione globale del 7% di anidride carbonica, non ci sono stati effetti apprezzabili sulla temperatura della terra che è continuata a salire.   Insomma siamo in presenza di un codice rosso per l’Umanità... che dovrebbe da subito convertire l’economia i senso ambientalista,  basta con la cementificazione, occorre far sradicare tutti i combustibili fossili , carbone, nonché fare cessare la deforestazione  del nostro Pianeta, provando a fermare il riscaldamento globale ad un più 1,5 gradi, altrimenti si avvierà il punto di non ritorno dove non sarà più possibile fermare l’aumento della temperatura mettendo in pericolo la vita stessa sul pianeta Terra.
 
Purtroppo mentre nell’ultimo COP27 svolto un anno fa (novembre 2022 a Glasgow)  sosteneva che per raggiungere l’obiettivo del 1,5% sia necessaria una riduzione  delle emissioni del 43% entro il 2030, le emissioni nell’anno 2023  non sono per niente diminuite  ed inoltre per fronteggiare la suddetta situazione , il governo italiano nel PNRR non ha destinato un solo euro .
 
Esiste solo una discussione nel governo se utilizzare o meno i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico nella ricostruzione del post alluvione avvenuta in Emilia Romagna nel mese di maggio del 2023.
 
Purtroppo  oggi, esistono solo movimenti ambientalisti che operano a livello locale (e meno male) ma   mancano   i grandi  movimenti ambientalisti... quelli  che cercarono di legare le tematiche ambientali, quelle sociali e della pace . Purtroppo  dopo il G8 di Genova del 2003 si sono progressivamente prosciugati,   finendo per fare scioperi  all’insegna di Greta Thunberg e i Fridays, divenuti  rituali degli studenti,  che però  non intaccano  il peggioramento del clima globale
 
 
 
Ma è anche vero che le tematiche ambientali devono essere affrontate soprattutto a livello territoriale, perché è li che  esistono i problemi creati da uno sviluppo urbanistico speculativo  a rete... Uno sviluppo  barbaro e distorto  .
 
La questione del degrado ambientale è già molto evidente nella nostra Piana di Lucca : viviamo in una conca in cui ristagnano le polveri sottili, le sostanze tossiche gassose ed inquinanti che vengono respirate in continuazione dai cittadini lucchesi.
 
 E’ in provincia di Lucca , soprattutto nella piana lucchese,  che ha visto una grande cementificazione, con la nascita di fabbriche e fabbrichette , di servizi, di centri commerciali in ogni logo del nostro territorio , con la conseguenza della costruzione di una infinità di strade e vie dove il traffico su gomma che oltre a creare il caos quotidiano, dove le relative emissioni di CO2 e di polveri sottili, fa aumentare enormemente le gravi malattie respiratorie e del sangue. Ma questo scempio non finisce mai.. anche nel 2022 rispetto al 2021 , sono stati consumati 16 ettari di terreno (160.000 metri quadri)  
 
Dobbiamo allora domandarci cosa succederà se dovesse andare avanti la sciagurata ipotesi della costruzione di un asse viario Nord Sud con un tracciato di circa 11 chilometri fatto di catrame e cemento ? un asse su terrapieni,  alto da 5 a 10 metri con piloni piantati nelle falde acquifere che metteranno in pericolo permanete l’assetto idrogeologico ?  con la rovina di terreni agricoli ? con la piana di Lucca tagliata in due e lo scempio del paesaggio ? con l’aumento in dismisura del traffico su gomme e ulteriori aumenti del caos del traffico su tutte le strade adiacenti?
 
Si , occorre smascherare tutti coloro che sostengono che gli assi servono a sviare il traffico dalla periferia della città.... perché sappiamo tutti che chi va al lavoro , chi va ai centri commerciali, chi va ai entri servizi sparsi nel territorio sarà obbligato a percorrere sempre le stesse strade e gli assi viari incrementeranno ancor più il traffico su gomma, non a sviarlo ne tantomeno a diminuirlo .
 
Oramai sappiamo tutti che esistono alternative valide: quelle proposte dal “Forum per la tutela dell’ambiente e salute dei cittadini” basate sulla tramvia di superfice, sul raddoppio dei binari e funzioni delle  tre reti ferroviarie esistenti nella nostra città, su una mobilità  pubblica e ciclabile razionale e funzionale ai bisogni dei cittadini
 
E’ per questi motivi che da alcuni  mesi va avanti una petizione contro gli assi vari e con le proposte alternative, che ha visto molte migliaia d persone firmare  nelle sagre, nei mercati, nel porta a porta, e con l’allargamento delle firme attraverso dell’impegno anche di altri soggetti sociali.
 
Se i nostri amministratori del Comune di Lucca, Comune di Capannori, Regione Toscana , pensano che i giochi siano fatti e ritengono che i 173 milioni di euro di finanziamento siano un business da sfruttare indipendentemente delle ricadute negative sull’ ambiente , sappiano che il popolo si opporrà con ogni mezzo e che in difesa delle ragioni popolari esiste anche l’art. 9 della Costituzione il quale recita: l repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio artistico della nazione, nonché l’art. 41 il quale recita : che l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sciale o recare danno all’ambiente , ai cittadini, alla sicurezza, alla dignità umana.        
 
 

Umberto Franchi

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