Il Comitato per il No al taglio del Parlamento sostiene pienamente il ricorso d’urgenza in corso di presentazione da parte dell’avvocato Carlo Felice Besostri, insieme ad altri colleghi e su mandato di altri cittadini italiani, ai tribunali civili per l’accertamento del loro diritto, individuale e collettivo, come componenti del corpo elettorale, di votare in conformità alla Costituzione nel referendum ex art. 138 Cost. con votazione distinta e separata da ogni altra votazione avente per oggetto il rinnovo degli organi rappresentativi collegiali e/o monocratici di Comuni e Regioni.
Con il rinvio della consultazione referendaria a causa della pandemia di COVID 19 devono essere rifissate o fissate le date per il rinnovo di regioni e Comuni. In questo contesto la Camera ha votato per una Giornata Elettorale Unica, accorpando in tale giornata anche il voto per il referendum costituzionale, e il Senato si appresta a confermare la decisione entro il 19 giugno, data di scadenza dei termini per la conversione in legge del decreto che fissa un’unica giornata elettorale.
Il ricorso ha lo scopo di impedire l’accorpamento del referendum con le altre consultazioni elettorali per far sì che la scelta, mediante la quale il popolo italiano esercita la funzione di legislatore costituzionale, avvenga in modo libero e consapevole, evitando che l’elettore sia gravato da domande politiche eterogenee.
Per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero sono presenti situazioni che non consentono di esercitare il diritto di voto. La partecipazione degli italiani residenti all’estero è messa in dubbio per le modalità di voto e di rimborso delle spese di viaggio. La rappresentanza degli italiani residenti all’estero viene ridotta da 18 (Camera 12 e Senato 6) a 12 (Camera 8 e Senato 4), una riduzione specialmente pesante al Senato dove i 4 senatori sono meno di quelli assegnati al Trentino-Alto Adige/Südtirol, che sono 6.
Il ricorso chiede una tutela cautelare in via d’urgenza sollecitando i Tribunali a sollevare questione di legittimità costituzionale perché la Consulta valuti se non sia indispensabile, per il referendum costituzionale, procedere con votazione distinta e separata da ogni altra votazione.
Roma, 16 giugno 2020