Chiude MicroMega?

di Pancho Pardi - Liberacittadinanza.it - 27/12/2020
È un momento triste per la libertà di stampa. In questi stessi giorni il Manifesto subisce le conseguenze della mancata conferma di un emendamento chiave nella finanziaria

L'ultimo numero di MicroMega in edicola (8/2020) è l'Almanacco di Filosofia dedicato a Michel Foucault, un intellettuale francese del Novecento. Filosofo, storico, sociologo, ha proposto e illustrato una originale visione del Potere, o meglio dei Poteri da cui è incardinato nelle forme più varie e mutevoli il mosaico delle disuguaglianze che si avvicendano nella storia umana. Pensatore colto, brillante, controverso, oggetto di culto e di critica radicale.

È un numero bellissimo, aperto da un confronto tra due filosofi. Il direttore, Flores d'Arcais, esercita la critica radicale e Roberto Esposito non il culto ma una ragionata difesa. Seguono dodici interventi di specialisti così diversi per impostazione e orientamento da soddisfare il lettore che voglia misurarsi con un affascinante caleidoscopio interpretativo.

L'uscita in edicola ha coinciso con l'invio di una fredda lettera dell'editore GEDI al direttore in cui viene annunciata senza alcuna spiegazione la cessazione dei rapporti tra l'editore stesso e la rivista. Di fatto, una secca dichiarazione unilaterale di chiusura. La coincidenza è espressiva. Se la rivista avesse disceso una china verso l'insignificanza e la rarefazione delle vendite si potrebbe anche capire il disinteresse della proprietà verso un corpo morto editoriale. Nessun editore può essere obbligato a pagare i conti di un'impresa fallimentare. Ma MicroMega è una rivista conosciuta e letta in tutta Europa, con collaboratori e interlocutori attivi nella cultura americana. E viene annunciata la sua fine proprio nel momento in cui esce un numero di incisiva vivacità.

I lettori abituali di MicroMega sanno che è abituale l'alternanza, più o meno regolare, tra gli almanacchi di filosofia e scienza (ma anche di cinema e altro) e i numeri dedicati alla cultura politica. Ma altri lettori, con minore interesse per il dibattito filosofico-scientifico, hanno scoperto, circa vent'anni fa, MicroMega per la sua veemente presenza a sostegno di Mani Pulite e in fermo contrasto con l'anomalia italiana: Berlusconi e il berlusconismo. I suoi numeri combattivi e documentati hanno accompagnato la riscoperta del protagonismo civile, deluso dall'insipienza della sinistra e alla ricerca di nuovi orizzonti di riformismo laico e radicale. Negli ultimi vent'anni MicroMega si è affermata come organo attivo di una nuova comunità. Ora questa sentirà il bisogno di impegnarsi in sua difesa.

La retorica classica del mondo capitalistico, ben consapevole della potenza dei monopoli, descriveva la stampa come il cane da guardia della democrazia, rivolto a stimolare con la necessaria irriverenza il dinamismo economico sociale. Forse all'inizio era così, ma da tempo il cane si è addormentato e quando è sveglio tende a fare la riverenza. I grandi quotidiani sono ormai orientati alla diffusione di contratti che affogano nella precarietà tutti i giovani giornalisti e li inducono a soggiacere al piatto conformismo divenuto ormai regola obbligata. Solo il Fatto quotidiano ha dato ampio spazio alla lettera di GEDI a MicroMega ed è tornato sul tema ospitando l'intervento polemico di Gad Lerner a sostegno della rivista.

È un momento triste per la libertà di stampa. In questi stessi giorni il Manifesto subisce le conseguenze della mancata conferma di un emendamento chiave nella finanziaria. E qui la colpa sta nella precisa volontà neoliberista dei 5Stelle e nella sostanziale indifferenza del PD e di Leu. È il momento di preparare nuove iniziative per la libertà di stampa. L'opinione pubblica critica rischia di non avere organi capaci di leggere e illustrare la realtà con la necessaria indipendenza.

Dalle colonne della rivista on line Flores d'Arcais promette ai suoi lettori che MicroMega non chiuderà, ma affinché la promessa abbia effetto sarà necessario che anche i suoi lettori si impegnino in forme di sostegno attivo. Il protagonismo civile non può fare a meno di MicroMega e farà tutto ciò che è possibile perché viva e si batta per la libertà e l'uguaglianza.

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