Fondata nel 1971 dal frate cappuccino Elio Taretto, Tempi di Fraternità è una storica rivista piemontese che da cinque decadi si occupa di dialogo, accoglienza, inclusione e giustizia sociale. In compagnia di Danilo Minisini, cerchiamo di capire come si sono evoluti sia l'attività della rivista sia gli eventi, le tematiche e le persone di cui si parla fra le sue pagine.
Torino - Un luogo di accoglienza, punto di riferimento, una realtà molteplice di incontri e confronti, dialoghi, rapporti e progetti. Ad animarlo, persone che credono nella laicità e nella parità tra donne e uomini, tra simili e diversi, tra liberi e schiavi, alla luce delle fedi e religioni di ogni tempo e ogni spazio, intese come dialogo costante di ricerca interiore, relazionale, esistenziale, con la capacità di relativizzare le verità, oltre le ortodossie e le appartenenze, oltre i vincoli dogmatici e le pretese salvifiche e identitarie di tutte le chiese. Tutto questo è Tempi di Fraternità, una rivista ormai storica nel mondo del dialogo, dell’inclusione, della nonviolenza e del pacifismo.
Tempi di Fraternità propone tematiche sociali e culturali, in lotte civili di verità, giustizia e libertà, sul fronte dell’accoglienza solidale, del dibattito politico, contro ogni discriminazione, per la tutela dei diritti degli altri, degli oppressi, dei più deboli, degli emarginati, dei diversi, di tutti gli ultimi della terra, di cui tutti siamo parte nell’attualità del presente, nella prospettiva del futuro e nella memoria del passato, dove noi, donne e uomini, siamo in continua ricerca e in costante confronto comunitario. Ne parliamo meglio con Danilo Minisini, attivista e membro della redazione, attualmente diretta da Angela Lano.
Danilo, quando è nata Tempi di Fraternità e chi ha lanciato questo progetto?
La rivista Tempi di Fraternità è nata oltre cinquant’anni fa grazie a Elio Taretto, un frate cappuccino impegnato in molte attività di stampo sociale, tra cui la vicinanza alle ragazze che si prostituivano sulla strada. Elio, una persona che ha fatto della strada la sua vita, ha scelto, insieme a un gruppo di amiche e amici, di far nascere Tempi di Fraternità da una rivista che si chiamava Sentiero Francescano e che era legata alla struttura istituzionale della chiesa. In questo modo, in piena libertà, potevano essere trattati temi di carattere sociale, religioso, politico, senza dover rendere conto a padrini e padroni.
Quali sono le sfide più difficile che avete affrontato sinora?
Una libertà, la nostra, che ci ha accompagnato in tutti questi lunghi anni. Attraversando momenti difficili, di scoramento, di grande fatica. La scomparsa improvvisa di Elio nel 1993 ci ha portati a un passo dalla chiusura. Seppure frastornati e addolorati abbiamo provato a continuare questa avventura, grazie anche al sostegno e alla vicinanza di molte persone.
Siamo nati tanti anni fa. In quegli anni, i mitici anni ’70, si parlava di gruppi di base, che lavoravano nel vissuto delle periferie
Una libertà, la nostra, che a volte, ci non ci ha messo al riparo da critiche, critiche legittime ma spesso ingenerose. Addirittura abbiamo avuto una denuncia per diffamazione da parte della diocesi di Acqui Terme a cui è seguito un processo nel quale siamo stati assolti, con la motivazione – vivaddio! – che la critica, anche serrata, non è reato.
Cos’è cambiato da quell’epoca e quali sono gli obiettivi che si pone oggi Tempi di Fraternità?
Siamo nati tanti anni fa. In quegli anni, i mitici anni ’70, si parlava di gruppi di base, che lavoravano nel vissuto delle periferie, con pochi mezzi, lontani, ma che dialogavano con le strutture sia religiose che politiche mantenendo libertà di parola e di azione. Le comunità cristiane di base, i comitati spontanei di quartiere e molte altre realtà innervavano la società. E Tempi di Fraternità nel suo piccolo ha cercato di dare voce a queste esperienze e di sostenerle.
Oggi molte cose sono cambiate. La crisi delle religioni e della politica, lo strapotere del neoliberismo che ci ha portati a disuguaglianze inaccettabili, le guerre e l’ostilità verso il diverso sono il nostro pane quotidiano. Ma noi, molti di noi ormai avanti con l’età ma ancora impegnati nei mille rivoli della solidarietà, cerchiamo di continuare il cammino.
Perché la vicinanza a chi è emarginato, il cercare di vivere il vangelo nonostante le mille contraddizioni presenti nella nostra vita e il raccontare questo sulle nostre ventiquattro pagine che compongono la rivista che ogni mese viene stampata e distribuita o venduta tramite il sito, ci sembra ancora importante e forse anche utile.
ARCHIVIO DELLA RIVISTA
1. ARCHIVIO on line
Tempi di fraternità da dicembre 1994 a maggio 2022
disponibile su Google Drive senza limitazioni o account
Link: https://tinyurl.com/9pmv46u9
Oltre a tutti i fascicoli pubblicati da dicembre 1994 a
maggio 2021, sono disponibili
gli inserti estemporanei;
i bollettini semestrali di Noi Siamo Chiesa;
la raccolta delle rubriche periodiche ordinate per
autore.
2. ARCHIVIO cartaceo
sono attualmente disponibili dieci volumi dal 1977 al 2021;
Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis, via
Garibaldi 13, 10122 TORINO tel. 011-532824
Biblioteca Centro Studi Movimenti, via G. Saragat
33/a, 43123 Parma tel. 339-6854292
L’archivio cartaceo è consultabile previo appuntamento
telefonico.
L’archivio è anche consultabile on line per la Biblioteca di
Parma al seguente indirizzo:
Sistema Bibliotecario Parmense - OPAC - Catalogo delle
biblioteche | Tempi di fraternità : mensile di attualità e
ricerca comunitaria.
TEMPI DI FRATERNITA'
donne e uomini in ricerca e confronto comunitario
Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell’11/11/1974
Direttore responsabile Angela LANO
Sito web: www.tempidifraternita.it
posta: tempidifraternita@tempidifraternita.it
Abbonamento
- normale € 30 (estero € 50)
- sostenitore € 50 con un abbonamento omaggio alla persona segnalata (solo Italia)
- via e-mail € 20 - formato pdf - fornire codice fiscale per emettere fattura ad uso interno
Abbonamenti cumulativi - solo Italia
- ADISTA e TdF € 92 (risparmio € 13)
- CONFRONTI e TdF € 69 (risparmio € 11)
- MOSAICO DI PACE e TdF € 54 (risparmio € 6)
MEZZI DI PAGAMENTO
- Conto corrente postale 29466109 intestato a TEMPI DI FRATERNITÀ via Garibaldi 13, 10122 TORINO
- Bonifico bancario POSTE ITALIANE iban: IT60D 07601 01000 0000 29466109
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