Nel Mondo vi sono oltre 2 miliardi di salariati dipendenti, in Italia 18,5 milioni lavoratori dipendenti , di cui 3 milioni sono lavoratori a termine e 5,3 milioni di lavoratori autonomi ...
Una sterminata forza del lavoro che produce il necessario per la vita di tutti e che può contribuire a modificare il modello capitalistico di sviluppo , del lavoro , dell’ambiente anche durante la pandemia secolare di Covid.
Ma in realtà, in Italia e nel Mondo prevalgono gli interessi di un numero ristretti di capitalisti e speculatori finanziari, rispetto a quelli dei delle fasce sociali subordinate.
Quindi vedo un grande limite nel leggere molti interventi, di commentatori politici e giornalisti di sinistra, dove si sostiene la necessità di fondare un nuovo contenitore di sinistra che raccolga non solo quanto è rimasto dei partiti alla sinistra del PD, ma anche una coalizione sociale che si rapporti con le lotte dei movimenti ed i comitati presenti nei territori, dimenticando il ruolo della “vecchia classe lavoratrice” che è il vero soggetto di un possibile cambiamento del modello di sviluppo capitalistico, in grado di contrattare il come si lavora, per cosa si lavora con quale organizzazione, con quale tutele di riconversione ecologica e prevenzione ambientale ... Cioè penso che non possa esserci un’organizzazione partito di sinistra “radicale” se non coinvolge il principale soggetto di cambiamento del sistema: “la classe operaia” .
I Movimenti ed i Comitati nei territori , anche se importati, nascono su precise problematiche quasi sempre territoriali e muoiono con la loro risoluzione o anche non soluzione... ed alcuni sono anche corporativi a cui va bene se un inceneritore viene fatto nel comune vicino ma non nel loro ...
E’ purtroppo vero che oggi la classe operaia è su posizioni difensive, con un ruolo dei sindacati Confederali e di Categoria del tutto inadeguato, che non sviluppa più una vera contrattazione “sul come e per cosa si lavora”... ma anziché fare il proprio “mestiere” contrattando miglioramenti delle condizioni di lavoro, delle normative sociali , dei diritti, degli orari , dei salari e dei cambiamenti sostanziali sul cosa produrre , del come produrre, del per cosa e quali finalità produrre... si limita a cercare di governare in termini a assistenziali le ricadute negative sui lavoratori , sui pensionati e sui cittadini, delle scelte che invece vengono fatte dalla Confindustria, dalla finanzia , dal governo.
Ma dobbiamo domandarci : oggi anche in Italia siamo in presenza, di grandi stanziamenti EU “Next Generation”, che finanzieranno un piano colossale di ristrutturazione, con alte tecnologie, economia digitale, infrastrutture, treni veloci, auto elettrica, transizione energetica “verde”, ecc... Chi indirizza questa roba nel verso giusto ?
Da più parti si sostiene che niente deve tornare come prima della pandemia, ma anche l’ultimo provvedimento governativo di Draghi continua a fare ciò che la Confindustria gli chiede lamentandosi, dando alle imprese “a pioggia” il 70% delle risorse stanziate... ed anche i 209 miliardi del Recovery Plan , se manca un movimento di lotta su un progetto alternativo, seguiranno la stessa strada... senza alcun progetto di cambiamento, ma riconfermando in peggio il modello di sviluppo... quello che c’era prima.
Quindi che significato avrebbe costruire “dal basso” un nuovo soggetto politico di sinistra se non riusciamo a fare ripartire le lotte nelle fabbriche , nei territori e a livello generale , chiedendo e rivendicando nei confronti del governo e dei padroni “il cosa devono fare” il quale progetto devono sviluppare per cercare di sostituire la spietata legge del capitale che oggi domina il Mondo e l'Italia ?
Non è forse vero che l’art. 1 della nostra Costituzione afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro ? ed allora quale cambiamenti nel Modello di Sviluppo e quale ruolo i produttori devono avere nel procedere con il cambiamento ? e quale ruolo scelte e progettualità devono imporre allo Stato ed alle imprese, rispetto alle prossime trasformazioni ?
Ecco perché credo che il nuovo soggetto contenitore della Sinistra forse potrà rinascere ma non potrà mai svilupparsi se alle sua fondamenta non ha dentro la classe dei salariati .
Il prossimo decennio sarà di profonda trasformazione , si creeranno e distruggeranno posti di lavoro in un processo caotico di trasformazione sociale che se non verrà indirizzata facendo ritornare protagonisti i salariati dei vari settori, continuerà ad avere una impronta di classe e lo scontro avverrà tra i gruppi, le aziende, i settori, ma avrà sempre l’impronta di comando capitalista e “cambierà tutto per non cambiare niente nelle fondamenta del sistema in cui viviamo” , continuando nella distruzione ecologica ambientale, nella distruzione sociale , nella distruzione dei diritti , nelle disuguaglianze vergognose. . .
Umberto Franchi