Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ringrazia e appoggia pienamente le forze di opposizione che hanno chiesto di invertire l’ordine del giorno del Senato e stigmatizza il comportamento della maggioranza che lo ha respinto.
Sacrosanto invertire l’ordine del giorno del Senato per collocare la discussione del ddl Calderoli sull’autonomia regionale differenziata dopo l’esame della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare (106.000 firme) che chiede di cambiare gli articoli 116 e 117 Cost., proposta che - se approvata - imporrebbe di ridiscutere daccapo il ddl Calderoli.
Se maggioranza e Governo sono contrari al ddl di iniziativa popolare se ne dovrebbero assumere la responsabilità con il voto, mentre finora la prima Commissione non l’ha neppure esaminato. Per fortuna il nuovo regolamento del Senato, attento alle iniziative popolari (su proposta dell’ex Presidente Piero Grasso), impone di discuterle direttamente in Assemblea, ma è illogico discutere delle modifiche della Costituzione solo dopo la legge ordinaria per l’autonomia regionale differenziata.
Questa è solo la conferma che la maggioranza usa i rapporti di forza parlamentari, regalati da un premio di maggioranza del 15 %, come una clava per imporre la sua volontà contro ogni proposta ragionevole.
Alfiero Grandi