È un attacco frontale quello che Roberto Scarpinato, ex magistrato e ora senatore del M5s, muove a Fratelli d'Italia durante il dibattito per la fiducia al governo. Scarpinato parla di radici neofasciste di FdI e delle alleanze di frange estremiste di destra con la mafia. Il presidnete del Consiglio contrattacca parlando di "approccio così smaccatamente ideologico".
"Il 22 ottobre scorso lei e i suoi ministri avete prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione. Molti indici inducono a dubitare che tale giuramento sia stato sorretto da una convinta e totale condivisione dei valori della Costituzione e dell'impianto antifascista e democratico che ne costituisce l'asse portante" dice Scarpinato mettendo nel mirino quel "neofascismo, che si è declinato anche nella costituzione di formazioni politiche, variamente denominate, che sin dai primi albori della Repubblica hanno chiamato a raccolta e coagulato tutte le forze più reazionarie del Paese per sabotare e sovvertire la Costituzione del 1948, anche con metodi violenti ed eversivi, non esitando ad allearsi in alcuni frangenti persino con la mafia".
"Non è a mio parere certamente indice di convinta adesione ai valori della Costituzione la circostanza che lei e la sua parte politica, sino a epoca recentissima, abbiate significativamente eletto a figure di riferimento della vostra attività politica alcuni personaggi che sono stati protagonisti del neofascismo e tra i più strenui nemici della nostra Costituzione" insiste, precisando di riferirsi "ad esempio, a Pino Rauti, fondatore nel 1965 di Ordine Nuovo, che fu non solo centro di cultura fascista, ma anche incubatore di idee messe poi in opera nella strategia della tensione da tanti soggetti, alcuni dei quali riconosciuti, con sentenze definitive, autori delle stragi neofasciste che hanno insanguinato il nostro Paese".
Nel suo intervento-requisitoria, il senatore M5s, ex magistrato, dice ancora che "tra questi, per citare solo alcuni esempi, mi limito a ricordare Franco Freda, Giovanni Ventura, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, tutti gravitanti nell'area di Ordine Nuovo".