- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura :40,7 miliardi;
- Transizione ecologica: 59,33 miliardi;
- Infrastrutture: 25,13 miliardi;
- Ricerca ed istruzione: 30,88 miliardi;
- Inclusione sociale: 19,81 miliardi;
- La sanità e salute: 15,63 miliardi.
la modernizzazione del digitale e delle infrastrutture (comunicazione, pubblica amministrazione, sistema produttivo) :
- nel definire la modernizzazione del digitale , c’è l’innalzamento dell’esposizione a campi magnetici 5G innalzando i limiti di soglia da 6V/M a 61/V/M pari al 1000% con futuribili malattie e disastri sanitari per gli esseri umani..., ;
- Sulle infrastrutture riguardanti le reti idriche (che oggi perdono 100.000 litri al secondo ), l’acqua persa è pari al 41% e potrebbe dare da bere a 40 milioni di persone , c’è un investimento di soli 900 milioni di euro con l’impossibilità di intervenire sui 25.000 Km di distribuzione della rete idrica esistente ;
- Sulla rete fognare e depurazione delle acque reflue, ci sono solo 60 milioni di euro, ma l’Italia ha una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea perché alcune regioni del SUD : Puglia, Calabria, Sicilia, (ma anche il 40% del sistema fognario di Firenze scarica le acque reflue nell’Arno) non depurano le acque reflue e ben difficilmente con una cifra così bassa si potrà fare un “cambio di passo”
- Rispetto al precedente Piano Conte, c’è una riduzione degli investimenti di energie rinnovabili per l’efficienza energetica , che passa dai 7 miliardi del Piano Conte ai 2 miliardi del Piano Draghi;
- Ci sono sostanziali investimenti sull’idrogeno , ma non verde... essi consentiranno ad Eni e Snam di continuare ad avere un ruolo determinante . nel Piano non è chiaro se le reti idrogeno saranno allacciate alle attuali centrali a Gas;
- Nella “filiera di transizione ecologica” è previsto un sito di stoccaggio CO” a Ravenna, con un progetto ENI , che servirà ad estrarre idrocarburi anche dopo il 2050;
- In merito all’economia circolare , il Piano Draghi si concentra sulla gestione dei rifiuti , manca un progetto capace di coinvolgere anche le industria a partire da quelle piccole e medie;
- Le risorse destinate alla qualità dell’aria e la biodiversità , attraverso la tutela delle aree verdi e marine, sono 780 milioni di cui 360 per rinaturalizzare il fiume PO ;
- La questione dei territori altamente inquinanti a partire dalla “terra dei Fuochi” , da Taranto, Priolo, Gela, ed altre molte falde inquinate sparse per l’Italia ... è stato del tutto dimenticato ... come se non esistessero;
- Non esiste nessun Piano di investimenti per la riconnessione ecologica del Paese ad iniziare dal ripristino della biodiversità in molte aree pianure, colline, montagne;
- Manca anche ogni riferimento esplicito sul consumo del suolo, e sulle immatricolazioni delle auto diesel e benzina,
rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria , autobus, la messa in sicurezza dei viadotti e ponti stradali , un sistema portuale competitivo sostenibile , assieme alla riforma delle regole sugli appalti:
- il PNRR, prevede una nuova rete per il trasporto pubblico con 11 Km di metropolitane, 120 Km di filobus, 85 Km rete ferroviaria, 15 Km di funivie... è veramente “poca roba”;
- nel Piano si prevede l’acquisto di 53 treni regionali, nel piano Conte erano 80, il resto delle risorse va ai treni ad alta velocità... mentre a livello regionale oggi abbiamo ancora 256 treni Diesel circolanti;
- Su gli autobus , in Italia ne abbiamo 42,800 circolanti,,, molti di loro sono vecchi ed insicuri, il PNRR ne prevede la sostituzione di 5.500 , circa il 13%... molto poco;
- Per la messa in sicurezza dei viadotti, ponti stradali , porti, il rischio maggiore sarà la possibile liberalizzazione degli appalti (la chiamano semplificazione) ma è un azzeramento dei codici degli appalti... chiesta dalla Lega, che oltre al far dilagare della corruzione, porterebbe a forme di lavoro fuori le norme di sicurezza a danno dei lavoratori ;
- I percorsi ciclabili urbani passano dai 1000 Km della precedente proposta agli attali 570 Km, i percorsi ciclabili turistici da 1626 Km agli attuali 1200 Km;
l’istruzione e ricerca per rilanciare la crescita , la produttività e l’inclusione sociale:
- i fondi da destinare alla ricerca diminuiti da 38 del precedente Piano a 30 miliardi... e per le sfide tecnologiche ambientali sono inconsistenti, l’ex ministro Manfredi ne prevedeva 15 miliardi ,in realtà nel piano Draghi sono previsti solo 4,5 miliardi di euro;
- c’è un impegno sostanziale ma generico per gli asili nido e scuole materne, con 4,6 miliardi;
- vengono stanziati circa un miliardo di euro, per la formazione delle studentesse.
- le politiche attive del lavoro con il potenziamento dei centri per l’impiego, del servizio civile universale, e con il sostegno all’imprenditoria femminile :
- Nel PRR, si sostiene, che gli investimenti porteranno in 5 anni un incremento di 750.000 occupati... una cifra modesta visto che in un solo anno di pandemia abbiamo perso quasi un milione di occupati;
- Nel Piano si parla di potenziamento dei Centri per l’Impiego, ma non sono essi che creano lavoro... e non basta nemmeno fare investimenti innovativi di processo e di prodotto... per creare nuova occupazione, è anche necessario che le imprese abbiano più commesse... più ordinativi... ma per questo sarebbe necessario un rilancio dei consumi, che invece non può avvenire a causa degli stipendi e pensioni, che vengono tenuti bassi;
- Nel Piano si parla di uno sviluppo del servizio civile e volontariato a favore dei giovani, ma è soltanto una forma di sfruttamento, con persone che vengono occupate in attività vere , con un rimborso spese che difficilmente superano le 300 euro mensili;
- Ci sono 400 milioni per l’imprenditoria femminile.
- sulla sanità gli obiettivi sono: il rafforzamento della rete territoriale , l’ammodernamento delle dotazione tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale, lo sviluppo della telemedicina :
- Dopo i 37 miliardi tagliati alla sanità pubblica negli ultimi 16 anni, si parla in positivo di investimenti per rafforzare la rete sanitaria territoriale anche attraverso squadre di medici ed infermieri che assistono, curano e prevengono le malattie a domicilio... ma le risorse stanziate sono 15 miliardi 3 miliardi in meno del Piano Conte... e quindi del tutto insufficienti perrilanciare veramente la sanità pubblica ed anche per fare la ricerca scientifica necessaria;
- A nessuno può sfuggire il fatto che la distruzione del SSN, non è avvenuta perché non potevamo permettercelo, ma perché da circa 30 anni, è stata perseguita una precisa scelta politica a sostegno di precisi interessi economici privati, a favore delle classi ricche dominanti, delle cliniche private... sarebbe necessaria una reale inversione di tendenza su investimenti e prevenzione senza limiti di spesa , che invece non c’è
- La telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico, sono solo palliativi, in una situazione dove andrebbero anche fatte notevoli assunzioni di medici e personale sanitario, investimenti tecnologici e nuovi plessi ospedalieri, mentre non riusciamo nemmeno a fare il tracciamento delle persone risultate positive al Covid;