È passato poco meno di un anno da quando l’Unione Europea promise un piano speciale per rilanciare le economie degli Stati Membri sinistrate dalla pandemia COVID-19.
I Regolamenti che contengono gli obiettivi e le regole del NextGenerationEU sono stati proposti dalla Commissione europea e il Consiglio e il Parlamento europei li hanno approvati nel febbraio 2021.
Nei piani alti del potere politico/finanziario/industriale c’è attesa ed entusiasmo per il salvifico piano, mentre nei piani bassi la gran parte dei cittadini, del tutto disinformati e manipolati da una comunicazione contraddittoria non riesce proprio ad immaginare quali risultati potrà dare il PNRR – Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza al loro futuro.
Le voci critiche dei cittadini impegnati sono da tempo zittite.
Mancano oggi solo più 25 giorni al 30 aprile quando il Governo dovrà consegnare alla Commissione europea il suo PNRR per agguantare i fondi europei promessi dalla UE per circa 200 miliardi di €.
Riusciranno Draghi & Franco a imporre il loro piano? Ricordiamo che l’Art. 18 del Regolamento (UE) 2021/241 indica tale scadenza e precisa soprattutto che il PNRR, per assicurare all’Italia il finanziamento della UE, dev’essere debitamente motivato e giustificato e deve indicare, per ogni progetto, come sono rispettate le 20 rigorose condizioni.
Ma vi sono altri impegni da rispettare ancora più stringenti rappresentate dalle 10 Regole contenute nel Regolamento (UE) 2021/241 all’art. 24 “concernenti il pagamento, la sospensione e la risoluzione degli accordi riguardanti i contributi finanziari e i prestiti”.
Sono note le difficoltà per l’Italia[1] di spendere i circa 200 miliardi e c’è il forte rischio che i fondi siano sperperati per fare ponti di messina, altre Grandi Opere Inutili e Imposte come la Torino-Lione, e addirittura l’ammodernamento e il rinnovamento dello strumento militare.
Ma a che punto è dunque la redazione del PNRR? Il Governo Draghi ha ereditato e fatto sua la bozza del 12 Gennaio 2021 del Governo Conte 2, che peraltro non contiene il dettaglio dei progetti così come richiesto dalla Commissione europea, e ha affidato al ministro Franco la sua evoluzione in salsa draghiana.
Il cambio di Governo ha rallentato di circa due mesi la messa a punto del PNRR, e soprattutto, a differenza delle intenzioni manifestate da Conte, il Governo Draghi non ha lanciato un dibattito all’interno del Paese per una “redazione partecipata” del PNRR.
Questo dibattito avrebbe dovuto essere organizzato proprio dal Governo intorno a questo cruciale tema per orientare le sue scelte in modo equo e rispettoso delle fasce deboli della popolazione.
La cosiddetta partecipazione si è limitata nella consegna da parte dei portatori di interesse al Parlamento di 295 memorie e 65 audizioni. Queste non hanno avuto l’attenzione dei media, non sono riuscite ad accendere un vero dibattito nel Paese, né sono state seguite da rivendicazioni o “vertenze” sindacali.
Il ministro dell’economia Daniele Franco nella sua audizione alla Camera dell’8 marzo ha annunciato la consegna al Parlamento di un dossier di 486 pagine redatto in inglese (di autore ignoto) per dare modo agli eletti di farsi un’idea del PNRR. I più sospettosi pensano che la sua redazione sia farina di società di consulenza estere.
Di questa consegna non se ne trova tuttavia traccia nei siti ufficiali del Governo e del Parlamento, due quotidiani, Il Fatto Quotidiano e Il Sole 24 Ore il 14 marzo ne hanno dato notizia, senza tuttavia dare ai lettori interessati la possibilità di accedere a questo dossier.
PresidioEuropa svolge da oltre 11 anni un servizio pubblico di informazione, pubblicando dati e notizie che non circolano nei media mainstream. Confermando questa tradizione mettiamo a disposizione questo Dossier PNRR Franco in inglese e la sintesi in italiano.
Il voluminoso dossier Franco (di 486 pagine) in inglese è stato utilizzato dai Deputati e dai Senatori, grazie alla sintesi in italiano (di 58 pagine), per dibattere nelle varie Commissioni il PNRR datato 12 Gennaio 2021.
Al termine di questi lavori, le due aule hanno approvato, il 31 marzo la Camera e il 1° aprile il Senato, due diverse Risoluzioni che, non avendo la caratteristica di una legge delega, offrono di fatto al Governo ampia libertà di decidere quali progetti entreranno a far parte del PNRR da consegnare il 30 aprile alla Commissione europea.
A questo punto, crediamo che il Governo debba presentare pubblicamente la sua bozza di PNRR lanciando un adeguato dibattito nel Paese prima ancora di chiedere il voto al Parlamento sulle sue scelte la vigilia del 30 aprile … l’Europa accetterà sicuramente il ritardo di qualche settimana.
Nota (1) Questo autorevole studio documenta le difficoltà degli Stati Membri ad utilizzare i fondi del NGEU: Will European Union countries be able to absorb and spend well the bloc’s recovery funding?
Documentazione : Il Dossier PNRR “Franco”, marzo 2021
Il Dossier è composto da una Sintesi e da 6 Note redatte in inglese (486 pagine), ed è stato inviato al Parlamento a metà marzo 2021.
Sintesi Note tecniche PNRR 15 marzo 2021 (pagine 58)
Nota M1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 9 marzo 2021 (126 pagine)
Nota M2 Parte 1 – Rivoluzione verde e transizione ecologica 9 marzo 2021 (40 pagine)
Nota M2 Parte 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica 9 marzo 2021 (40 pagine)
Nota M2 Parte 3 – Rivoluzione verde e transizione ecologica 9 marzo 2021 (54 pagine)
Nota M3 Parte 1 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile 9 marzo 2021 (25 pagine)
Nota M3 Parte 2 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile 9 marzo 2021 (15 pagine)
Nota M3 Parte 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile 9 marzo 2021 (10 pagine)
Nota M4 Parte 1 – Istruzione e Ricerca 7 marzo 2021 (26 pagine)
Nota M4 Parte 2 – Istruzione e Ricerca 7 marzo 2021 (27 pagine)
Nota M5 – Inclusione e Coesione 7 marzo 2021 (72 pagine)
Nota M6 – Parte 1 – Salute 7 marzo 2021 (26 pagine)
Nota M6 – Parte 2 – Salute 7 marzo 2021 (25 pagine)