Il ministro dell’Istruzione, nel governo Meloni, come sappiamo, è anche ministro del Merito. E il professor Giuseppe Valditara, nel merito, ci è entrato eccome. A modo suo però. E scegliendo una diversa accezione del termine. Come primo atto ufficiale, infatti, Valditara ha voluto scrivere una letterina a tutti gli studenti della scuola italiana per invitarli alla celebrazione del “Giorno della libertà”. Trattasi della celebrazione dell’anniversario della caduta del Muro di Berlino nel 1989 (“istituita con legge 15 aprile 2005, n. 61”), data – va da sé – simbolica e fondamentale per la storia contemporanea, che tuttavia Valditara sembra voler sfruttare per una lezione dalle non troppo nascoste venature ideologiche che a molti è apparsa quanto meno inusuale: “La caduta del Muro – spiega Valditara agli studenti –, se pure non segna la fine del comunismo, al quale continua a richiamarsi oggi, fra gli altri paesi, la Repubblica popolare cinese, ne dimostra tuttavia l’esito drammaticamente fallimentare (…). Il comunismo è stato (…) il sogno di una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità ai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di eguaglianza, libertà, felicità assolute e perfette (…). Ma là dove prevale si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte (…). Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria e non può che essere, allora, la festa della nostra liberaldemocrazia. (…) Su tutto questo vi invito a riflettere e discutere”.
A parte l’indicazione del 9 novembre 1989 come “fine della Guerra fredda” (ci pareva di aver capito che il merito fosse di Berlusconi a Pratica di Mare nel 2002), nulla da eccepire sui mali del socialismo reale, tuttavia un accenno al fatto che la storia dei comunisti italiani (come quella dei socialisti, degli azionisti e di molti cattolici) sia stata di tutt’altro segno non avrebbe guastato, ma al ministro non sembra interessare affatto. Oltretutto, per sua sfortuna, il 9 novembre è anche l’anniversario della Notte dei cristalli del 1938, celebrato dall’Onu con la “Giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo”, come ricorda il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Ma il ministro, che ha raccolto molte critiche da sinistra, ha incassato il plauso convinto di Jacopo Coghe, portavoce Pro Vita & Famiglia Onlus, che attualizza a modo suo la celebrazione: “Bene il messaggio. Oggi esiste una nuova ideologia totalitaria che attacca la libertà educativa delle famiglie italiane dentro le scuole, ed è l’ideologia gender promossa dal movimento Lgbtq. Ogni giorno nelle scuole italiane vengono promossi corsi, progetti e attività che propongono a bambini e ragazzi teorie assurde e antiscientifiche su una identità di genere fluida e indipendente dal sesso biologico maschile e femminile. Chiediamo al ministro Valditara di intervenire per difendere la libertà educativa dei genitori contro questa colonizzazione ideologica”.