La correlazione fra salute, ridotta aspettativa di vita e stato sociale, è stata documentata da molti studi ... la salute non dipende solo dall’accesso alle soluzioni tecniche ed assistenziali della medicina, tra cui il vaccino, ma dalla capacità di fare prevenzione, da come vengono curate e dalla natura della società capitalista.
E’ evidente che le condizioni in cui la gente nasce, cresce, vive, lavora e invecchia, hanno una profonda influenza sulla salute, sulla durata e qualità della vita . Il gradiente sociale nell’aspettativa di vita va esattamente dall’alto verso il basso.
Nella classe sociale più alta non ci si sente semplicemente meglio, si sta meglio. Non solo si vive più a lungo, ma la qualità della vita è migliore, si trascorre maggior tempo senza malattie e disabilità ... mentre i poveri campano meno e trascorrono più tempo delle loro brevi vite affetti da disabilità”... e probabilmente tra i 150.000 deceduti per covid i ricchi sono pochi.
Credo quindi che le maggiori cause delle diseguaglianze in salute, risiedono nelle condizioni socio-economiche in cui gli individui sono nati, cresciuti, vissuti, lavorano ed invecchiano , quindi per migliorare la salute sono determinanti soprattutto le azioni... quanto più le classi sociali sono subordinate e povere, tanto più si ammalano e muoiono anche di covid.
Ora anche se i nostri governanti e gli “esperti” , ci dicono che calano i nuovi contagiati da covid ed hanno allentato alcune restrizioni ed aperto le discoteche , in Italia i morti giornalieri continuano ad essere molto alti (tra i 300 e 400) è siamo l’ottavo Paese tra tutti quelli del Mondo per numero di decessi con 150.000 morti per covid in 2 anni... mentre all’interno della UE siamo messi peggio rispetto anche ai Paesi dell’Est.
E’ diventato chiaro che il rischio non è omogeneamente distribuito tra le comunità. L’istituto nazionale di statistica, ha analizzato il numero dei decessi da Covid-19 considerando i livelli di povertà socio-economica ed il tasso di mortalità dei soggetti affetti da Covid-19 nelle zone meno agiate è stato più del doppio di quello delle aree più ricche.
Sono soprattutto gli anziani appartenenti a categorie medio/basse, che hanno anche altre patologie e che non possono permettersi cure in cliniche private “alla Berlusconi”, che finiscono in terapia intensiva e che non vengono curati a causa della mancanza di strumenti di diagnosi e cura necessari e soprattutto per la mancanza personale specialistico ... per cui molti di loro vengono fatti morire, altrimenti non si capirebbe perché i morti per covid sono circa 400 al giorno.
La prima responsabilità di un Governo dovrebbe essere quella di prevenire le malattie, prima ancora del favorire la ripresa economica... quindi anche di assistere e curare gratuitamente i suoi cittadini più bisognosi nei territori, nelle proprie abitazioni così come stabilito dall’art.32 della nostra Costituzione...
Un numero così alto di morti in Italia, non sono il frutto di un destino cinico e baro... ma il frutto di scelte operative e politicamente sbagliate fatte negli ultimi 30 anni con i tagli sulla sanità , sulla mancanza di medici specialisti soprattutto in terapia intensiva, sullo stato sociale che hanno accresciuto le disuguaglianze.
A nessuno può sfuggire che la distruzione strisciante del SSN, non è avvenuta perché non potevamo permettercelo, ma perché da circa 30 anni, è stata perseguita una scelta politica a sostegno di precisi interessi economici a partire dalle cliniche private che in alcune Regioni come la Lombardia proseguono anche oggi con la richiesta “dell’autonomie differenziate “ ...
Tutto ciò a favore delle classi ricche dominanti con risultati deleteri sulla prevenzione perché la sanità privata ha bisogno di ammalati per fare profitti, scelte sbagliate che portano anche all’incremento della disoccupazione , la controriforma delle pensioni, la distruzione della sanità pubblica, ed altre scelte di privatizzazione di aziende e beni pubblici , con un sistema economico predatorio, fatte sempre per favorire le classi borghesi dominanti .
Occorre anche rilevare che il gran numero di morti da covid, sono anche il frutto a dell’incapacità oltre che del governo centrale , ma anche da parte delle Regioni di intervenire in modo adeguato con la medicina di prevenzione nei territori , e con la ricostruzione della sanità pubblica senza limiti di spesa, preferendo invece inseguire il virus attraverso il vaccino e misure di contenimento parziali... con i medici di base che non osano nemmeno andare oltre le indicazioni del ISS, e l’unica terapia che propongono per telefono ai pazienti , è quella “della vigile attesa” con tachipirina in caso di febbre , per poi far finire molti di loro ricoverati ed in terapia intensiva .
Quindi a mio parere l’ottimismo per risolvere i problemi non basta, e dopo la prima , seconda, terza ondata , la negligenza governativa regionale e nazionale continua ed ha portando all’evitabile morte di migliaia di cittadini e con il diffondersi dell’epidemia.
Infine, leggo anche spesso interventi in rete, di persone non solo di destra, ma che si autodefiniscono “ di sinistra”, le quali dicono di essere contrari a vaccini scendono in piazza perché pensano che vada fatta una battaglia affinché sia garantita a tutti la libertà di scegliere se fare o non fare il vaccino senza alcun obbligo....
A questi “compagni” dico che la loro è una battaglia (direi liberale) per garantire la libertà individuale che ogni sistema capitalista tollera... ma è di retroguardia , mentre la vera battaglia da fare in Italia è quella di rifare la sanità pubblica stanziando le risorse necessarie e non la miseria di 15 miliardi in tre anni... inoltre occorre lottare per fare togliere i brevetti alle multinazionali del farmaco sui loro vaccini e di dare la possibilità a tutti i ceti subordinati ed i diseredati del Mondo, di poter fare il vaccino a tutela della propria salute !
Umberto Franchi