A Carnevale ogni scherzo vale

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 17/02/2023
Processo Ruby ter: assolto il cavaliere

Questo è davvero il paese dell’incredibile, dove tutto è possibile, dove la vergogna è sconosciuta, dove la giustizia è cosa per ricchi, dove non c’è alcuna certezza, in nessun campo, in nessun modo. E così Berlusconi è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Cari amici e compagni in tutti questi anni noi ci siamo immaginati tutto: le cene eleganti col bunga bunga, le sgallettate dell’Olgettina, la nipote di Mubarak, l’gienista dentale che tutto faceva meno che occuparsi dei denti… tutto via, con gli harem di Gheddafi e il lettone di Putin, tutto falso. Tutte le deposizioni di decine di persone, i racconti su cosa avveniva a quelle cene, i “macrò” che procuravano le ragazze… tutto, ci siamo immaginati tutto. Nel coro di leccapiedi che inneggiano oggi alla “giustizia” ripristinata, c’è perfino qualcuno – compresa la “vittima” – che già chiede commissioni d’inchiesta contro la magistratura… roba da pazzi.

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Ma insomma, che caspita è successo? Come è stato possibile, dopo 11 anni, mandare assolto il cavaliere “and his orchestra”? Un vizio di forma! Ahhhh, ecco… e cioè? Le olgettine (cioè le ragazze che partecipavano alle feste e che erano ospitate nei palazzi del cavaliere in via Olgettina) andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni come è stato fatto, questo 'errore' della procura fa venire meno sia la falsa testimonianza, che la corruzione in atti giudiziari. Dunque le prove raccolte non valgono nulla, è come se non esistessero e insieme ad esse scompare anche il reato, come non fosse mai successo niente. E come dicono i prestigiatori “prima c’era, ora non c’è più”.

Un celebre aforisma di Honoré de Balzac recita: “Le leggi sono ragnatele, che le mosche grosse sfondano, mentre le piccole vi restano invischiate”. Già…Inutile chiedersi perché, in tutto questo tempo, nessuno si sia accorto di un errore così clamoroso e come mai non abbia provveduto in merito. È così che nascono le retrologie e le teorie di complotti, perché non sembra possibile che in cose così importanti si cada in errori tanto banali quanto esiziali, così, per caso o insipienza.

Visto che a suo tempo, con la mega balla della nipote di Mubarak, ci aveva riso dietro mezzo mondo, c’è da chiedersi se anche quei commentatori oggi si guardino intorno spaesati, disorientati come noi, o se invece siamo di nuovo oggetto di clamorose e grasse risate…

Ma come è nata tutta la vicenda di Ruby, del bunga bunga e delle serate ad Arcore? La pentola di vermi è stata scoperchiata casualmente. In appendice ho accluso i link degli articoli dell’epoca su quella lurida storia, non sia mai che qualcuno se ne possa dimenticare. Qui di seguito cito dei brani di quegli articoli riportati in appendice.

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“ Le cose sono andate così. Qualche sera prima, una ragazza che ama la discoteca, Caterina P., va in un locale con due amiche. Ballano sino a tardi. Quando lasciano il "privé", si ritrovano insieme a Ruby R. e tutt'e quattro s'arrangiano a casa di Caterina. La mattina dopo, mentre Ruby dorme come un sasso, o così sembra, le tre amiche vanno a fare colazione al bar sotto casa. Al rientro, Ruby non c'è più, e chi se ne importa. Ma mancano anche tremila euro da un cassetto e qualche gioiello. Caterina maledice se stessa. Non sa da dove sia piovuta quella ragazzina, non sa dove abita, non sa dove cercarla. Il caso l'aiuta. Il 27 maggio il sole è tramontato da un pezzo e Caterina passeggia in corso Buenos Aires, quando intravede Ruby in un centro benessere. Chiama subito il 113 e accusa la ladra. La volante Monforte è la più vicina e la centrale operativa la spedisce sul posto. Ruby viene presa e accompagnata al "Fotosegnalamento". Con una storia come questa, ancora tutta da chiarire, come si fa a lasciarla andare?
Gli agenti lo chiedono alla funzionaria. La funzionaria scuote il capo. Dice: di sopra (dove sono gli uffici del questore) c'è il macello, Pietro Ostuni (è il capo di gabinetto) ha già chiamato un paio di volte e vedete (il telefono squilla) ancora chiama. E' la presidenza del Consiglio da Roma. Dicono di lasciare andare subito la ragazza, pare che questa qui sia la nipote di Mubarak, non ci vogliono né fotografie, né relazioni di servizio. Tutti adesso guardano la ragazza. "E chi è Mubarak?", chiede un agente. Il presidente egiziano, spiega con pazienza la funzionaria. Che intanto risponde all'ennesima telefonata del capo di gabinetto, per poi dire: forza ragazzi, facciamo presto, Ostuni ha detto a Palazzo Chigi che la ragazza è già stata mandata via.

L'ultimo affaire o scandalo che investe Silvio Berlusconi nasce dunque tra il primo piano e il piano terra di via Fatebenefratelli 11, in una notte di fine maggio. Ha come protagonista una minorenne, senza documenti, accusata di furto. E come canovaccio ha una stravaganza: la ragazza viene liberata per l'energica pressione di Palazzo Chigi, che sostiene sia "la nipote di Hosni Mubarak". Che cosa c'entra la presidenza del Consiglio con una "ladra"? E perché qualcuno a nome del governo mente sulla sua identità? Quali sono stati gli argomenti che hanno convinto la questura di Milano a insabbiare un'identificazione, in ogni caso a fare un passo storto? “

Ecco, è così che è incominciata. Era il 2010. Da quella storia uscì davvero di tutto: un fango puzzolente, una melma mefitica che travolse il cavaliere e i suoi più fidi e stretti collaboratori, portando alla luce storie di degrado morale che ancora oggi ci lasciano interdetti, storditi e increduli. Come abbiamo fatto a sopportare tutto questo schifo? E adesso tutto è cancellato, annullato, finito, dimenticato. .. davvero è assurdo e intollerabile.

 

Barbara Fois

Appendice 1

La sfortuna d'Italia fu di essere amministrata da caterve di notevoli farabutti nel periodo di 

sessanta e più anni, specialmente con una Camera eternamente popolata di inetti, di spostati, di vecchiardi, di gabbamondi avari, di spiantati, di avariati, di idioti, di falsari, di disonesti, di rapaci, di dissipatori, di malviventi. Le moltitudini non potevano rimanere vittime che delle coercizioni, delle farabuttate, delle insidie poliziesche. Con ministri volgari, abbietti, vili, ladri, capaci di nutrire se stessi con i fondi segreti, di vendere i voti parlamentari, di svaligiare le banche governative, di trafugare i libri statali[…] di appropriarsi i mobili, le statue, gli orologi a pendolo della nazione[…], di scarcerare condannati a pagamento,[…], di compiere le più basse azioni delle più svergognate figure del mondo criminale. I sudditi non potevano che rimanere sudditi, gente per i loro piedi, per le loro collere, per le loro vendette. Voltiamoci indietro. 

È un'intera galleria di voltafaccia, di degenerati, di scrocconi, di panamisti, di uomini dozzinali, 

di carogne antisociali. ….”  Paolo Valera, Giovanni Giolitti, Milano 1920.

 

Appendice 2

 

https://www.repubblica.it/politica/2010/10/28/news/davanzo_ruby-8503315/

https://www.repubblica.it/politica/2011/02/18/news/verbali_18_febbraio-12597624/

https://www.repubblica.it/politica/2011/01/20/news/il_conto_salato_del_bunga_bunga_oltre_2_5_milioni_nel_2010-11430873/

https://www.repubblica.it/politica/2010/10/28/news/davanzo_ruby-8503315/

https://www.repubblica.it/politica/2011/01/18/news/ruby_il_bunga_bunga_e_i_soldi_la_verit_sulle_serate_di_arcore-11347687/

 

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