Allons enfants, torniamo a casa

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 12/08/2024
Chiuse le Olimpiadi a Parigi. Un bilancio e qualche spigolatura

Il 26 luglio scorso a Parigi sono cominciate le Olimpiadi. Non sono iniziate benissimo: una bufera di pioggia ha accompagnato il giorno dell’inaugurazione e non solo. Sembra che ci siano stati anche degli attentati non rivendicati da nessuno. E naturalmente i francesi sanno “glissare” da maestri, quando la loro grandeur può venire messa in dubbio. Così non ne sappiamo praticamente nulla.. Come per la storia dell’inquinamento della Senna, per cui alcuni atleti che hanno gareggiato in quelle acque non pulitissime (soprattutto dopo tutta quella pioggia), hanno preso una brutta infezione da escherichia coli, tanto che la triatleta belga Claire Michel è finita in ospedale e il Belgio ha ritirato le sue squadre che avrebbero dovuto gareggiare nella Senna. Di più: il triatleta canadese Tyler Mislawchukaltr - sempre dopo la esecrabile gara nella Senna - ha riferito di aver “vomitato dieci volte”, e lo ha fatto anche in diretta durante un’intervista. Come non bastasse ci sono stati anche una quarantina di casi di Covid, compresa la nostra Antonella Palmisano che lo ha dichiarato dopo la sua gara. La notizia della positività al Covid della Palmisano non era stata comunicata ufficialmente dallo staff azzurro anche se l'AGI due giorni prima aveva anticipato la notizia della febbre di Antonella. "Ho avuto il Covid, ma non lo abbiamo fatto trapelare e sono sempre stata monitorata” ha detto l’atleta, che è una marciatrice italiana, campionessa olimpica della 20 km a Tokyo 2020.

Oltre al Covid, presenza costante, le autorità locali parigine si sono impegnate per contenere sia la Dengue che il morbillo, in aumento in Francia come in molti altri Paesi. E poi ci sono stati dei casi molto particolari, come quello del nostro saltatore Gianmarco Tamberi, colpito da una colica renale. Nonostante questo si è presentato ugualmente allo Stade de France per la finale di salto in alto, ma dopo una nuova colica all'alba di sabato e il trasporto in ospedale con ambulanza nel primo pomeriggio, è andato a gareggiare lo stesso, ma ovviamente non ce l'ha fatta ed è stato eliminato dopo tre salti sbagliati a 2.27. Ma certamente fra tutti i malati l’atleta più eroica è la schermitrice italo brasiliana Nathalie Moelinihausen, ricoverata in ospedale per le complicanze legate a un tumore al coccige, scoperto cinque anni fa. La schermitrice con la squadra azzurra è stata campionessa europea nel 2007 e nel mondiale nel 2009. Poi il cambio di nazionalità, che l’ha portata a rappresentare il Brasile ai Giochi di Parigi.
L’altro giorno Moelihausen nonostante le sue condizioni ha voluto scendere in pedana nella spada femminile contro la canadese Ruien Xiao. “Nonostante le iniezioni di morfina per contenere il dolore, non ha potuto evitare un malore nelle fasi conclusive del match. Moelihausen si è accasciata con il respiro affannato, cercando l’aiuto del suo staff. È stata fatta sedere a bordo-pedana. Dopo alcuni minuti si è rialzata e ha rimesso la maschera. Ha ripreso gli assalti, ma alla fine è stata eliminata 15-11. Moelihausen è tornata in ospedale, dove fra due giorni sarà operata per l’asportazione del tumore.” E noi non possiamo che farle i nostri più sinceri auguri di guarigione.

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Olimpic beauty
Ma in questa Olimpiade ci sono stati tanti aspetti meno deprimenti, più frivoli e più divertenti. Per esempio i look delle atlete e degli atleti. Qualcuno si chiederà: ma questa che cavolo guardava? Le gare, naturalmente, ma ero anche ammirata dalla cura personale delle atlete e degli atleti. Ricordo i tempi in cui erano senza trucco, coi capelli selvaggi, un po’ trascurate, quasi dimesse, per non parlare dei ragazzi! Ma adesso osservavo le acconciature di trecce, boccoli, capelli “scolpiti”, extension intrecciate con perline e nastri, le unghie laccate con mille colori di smalti, dipinte con paesaggi, fiori e bandiere, ciglia finte lunghissime, rossetti dai colori vividi e lucidi… una meraviglia! Soprattutto addosso a giovani donne pronte per delle prove fisiche defatiganti, impegnative, estenuanti. Bello! E anche i maschi sono curatissimi: niente sopracciglia a zerbino, barbe incolte, arie stropicciate e trascurate… mi è piaciuta questa gioventù che ha rispetto di sé e del proprio aspetto, non solo della propria forza atletica. Un tempo erano così attente al look solo le atlete del corpo libero (le nostre Farfalle, per capirci), o le atlete del nuoto sincronizzato, o quelle sui pattini, cioè quelle categorie in cui il look faceva parte della performance.

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La moda è entrata di prepotenza nelle gare. Forse perché si tenevano a Parigi? Mah…
Del resto abbiamo anche visto delle divise da strabuzzare gli occhi! Altro che l’Emporio Armani che ha vestito gli Azzurri così banalmente e modestamente!

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I padroni di casa francesi indossavano divise della maison Berluti. Al progetto ha collaborato l'ex direttrice di Vogue Francia, Carine Roitfeld: il pezzo portante per l'uniforme da cerimonia è lo smoking in blu notte, con i revers della giacca (smanicata per le donne, che possono, volendo indossare la gonna al posto dei pantaloni) sfumati con i colori della bandiera transalpina. "Artefici di tutte le vittorie" è la frase ricamata in dorato su ogni pezzo della collezione
Divisa Haiti                                                                                      Mongolia                                                                    Francia

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https://www.wired.it/gallery/olimpiadi-parigi-2024-divise-piu-belle/
https://www.vanityfair.it/article/olimpiadi-look-atleti-momenti-stile-moda-foto


Olimpiadi del cuore
Abbiamo avuto anche momenti romantici, in queste Olimpiadi…beh, non è una novità, direte voi. E infatti nel passato ci sono storie molto tenere e a volte politicamente significative. Mi riferisco, per esempio, alla storia d’amore fra Olga Fikatova e Hal Connolly, nata alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956. “ Una love story che ha fatto epoca non solo per le implicazioni romantiche ma anche per quelle politiche. Siamo infatti in piena Guerra fredda. Hal è un atleta americano di Somerville, nel Massachusetts; Olga è una cecoslovacca di Praga. Lui è campione del lancio del martello, lei del disco. A facilitare l’incontro è il fatto che entrambi frequentano la stessa pedana. Tutti e due alla fine conquisteranno l’oro. E il cuore dell’altro. “È il destino che ci ha uniti, - racconterà poi Olga ai giornalisti - scoprendo che, seppure facessimo parte di due paesi lontani e con sistemi politici incompatibili, quando si trattava di parlare di valori umani e concetti di fondo, la pensavamo allo stesso modo. Così, un’iniziale amicizia si è poi trasformata in un sentimento più profondo…”. In America la relazione fu accolta con festeggiamenti, nei Paesi socialisti l’entusiasmo fu decisamente minore. Al matrimonio parteciparono 30mila persone. Gli sposi decisero di vivere negli Usa, ma ad Olga non verrà più permesso di gareggiare sotto i colori cecoslovacchi.”
Un’altra bella storia è quella degli atleti bulgari Nikolai Prodanov e Diana Yorgova, alle Olimpiadi di Tokio del 1964, che si sposarono proprio lì, alla fine dei giochi Olimpici. Proprio l’anno scorso i due hanno festeggiato il loro 56esimo anniversario di matrimonio, insieme ai loro due figli e ai quattro nipoti.
Anche in questa Olimpiade ci sono state dichiarazioni d’amore e richieste di matrimonio in ginocchio e con tanto di anello. E’ capitato alla nostra capitana delle Farfalle Alessia Maurelli, che ai piedi del podio su cui festeggia la medaglia di bronzo trova Massimo Bertone, suo fidanzato e attore, che in ginocchio le porge l’anello con la richiesta di matrimonio. Lacrime e abbracci fra i due e con le compagne di squadra. E allora? direte voi, che c’è di così straordinario? Niente e infatti è molto più carina l’atleta che è stata lei a inginocchiarsi davanti alla tribuna del pubblico, con l’anello in mano, sconvolgendo il suo fidanzato.
E comunque si vede che siamo condizionati dai social. Prima momenti così personali erano vissuti in privato, o al più condivisi con amici e parenti.
Ma a noi piace ricordare più che l’amore la solidarietà e lo spirito sportivo. Emblematica la storia della ciclista nigeriana Ese Lovina Ukpeseraye, che ha raccontato sui social il gesto molto sportivo e in pieno spirito olimpico del team tedesco, che le ha prestato una bici per consentirle di gareggiare: “per il poco preavviso – ha spiegato l’atleta nigeriana – il Team Nigeria non aveva una bicicletta per farmi scendere in pista nel keirin e nella sprint; con spirito sportivo la Germania è venuta in mio soccorso offrendomi una bici. Grazie!”

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Al colmo della melensaggine romantica la squadra d'Italia ha sfilato, nella cerimonia di chiusura dei giochi di Parigi, dietro i portabandiera Gregorio Paltrinieri e Rosella Fiamingo, coppia anche nella vita: lui ha conquistato due medaglie nel mezzofondo di nuoto in vasca e lei è stata protagonista del quartetto d'oro nella spada femminile di scherma. Ma nella sfilata non siamo riusciti a vedere niente: atleti e bandiere arrivavano a riempire lo stadio alla spicciolata, in un colorato e spontaneo mescolio di giovani in festa, che cantavano e ballavano, felici di essere lì e di aver chiuso con le gare, sentendosi tutti amici fraterni…..Tutti? beh, insomma, di polemiche ce ne sono state e non da poco!
Olimpiadi fra letti di cartone, polemiche e arbitri strabici
Quando ci avevano detto che i letti e i mobili sarebbero stati di cartone, facilmente smontabili e smaltibili, ecologici e non dispendiosi ci era sembrata una gran figata. Soprattutto l’ha certamente pensato chi ha visto nella propria città strutture costruite apposta per avvenimenti sportivi, finire come immondezzai, cadere in rovina, mentre avrebbero potuto essere impiegate utilmente. Ma poi TV e Social ci hanno fatto vedere come erano questi letti di cartone e la realtà è un po’ diversa: sembrano proprio degli scatoloni, precari, stretti, impossibili da usarsi in due: letti per monaci trappisti e sotto peso, nonostante quanto millantato. L’idea era buona e non va abbandonata, anzi! Ma certamente l’esecuzione va un tantino migliorata…

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https://www.wired.it/article/olimpiadi-parigi-2024-letti-atleti-cartone/
E non parliamo poi del mangiare! Ma come, proprio in Francia, con tutta la fama della loro cucina, gli atleti hanno fatto la fame?? A quanto pare sì. Abbiamo ascoltato rimostranze pesanti sulle mense, sulla poca varietà e sulla scarsezza delle porzioni “Tre ravioli a testa!” protestava uno del team italiano, con rabbia. L’ultimo problema a cui il Comitato Olimpico si è dovuto affrettare a trovare una soluzione riguarda proprio la quantità del cibo offerto nella mensa del villaggio, che gli atleti hanno criticato dopo aver notato che i piatti di uova e carne sembravano finire sempre troppo in fretta.
Una denuncia che ha travalicato i confini social quando gli atleti della nazionale britannica, dopo qualche giorno dall’inizio dei Giochi, hanno preferito recarsi alla Performance Lodge della loro delegazione, a Clichy, a venti minuti dal villaggio olimpico, per consumare i pasti, tanto da costringere gli organizzatori – come ha detto Andy Anson, amministratore delegato della British Olympic Association – ad assumere un altro chef perché la domanda superava di gran lunga quella prevista. Per evitare ulteriori fughe, lunedì 29 luglio il Ceo di Paris 2024, Etienne Thoboi, ha dunque annunciato un rafforzamento delle proteine animali offerte nella mensa, con settecento chili di uova e una tonnellata di carne in più, sperando così di riuscire a soddisfare le esigenze degli atleti. Viene un dubbio: non saranno un po’ sparagnini gli organizzatori d’oltralpe? Mah…
Non sono mancate rimostranze anche per la salute, come dicevamo all’inizio, riguardo all’inquinamento della Senna in cui si doveva gareggiare, ma sono da ricordare altri contenziosi, molto delicati, come nel caso della pugile algerina, che doveva gareggiare con una nostra atleta, e che è stata al centro di ingiuste polemiche e contestata per il suo livello di testosterone nel sangue e chiamata ingiustamente trans. È una vicenda che non ci è piaciuta per niente, né per come è stata gestita dalle autorità olimpiche, né per gli atteggiamenti di chiusura e di rifiuto da parte nostra. Siamo ancora lontani da un vero spirito di integrazione e dal rispetto dei diritti di entrambe le parti. C’è da sperare che nelle prossime Olimpiadi di Los Angeles si fissino delle regole più complete, ragionate e accettabili dalle parti in gara. Lo dico perché qualche commentatore parlava di escludere il pugilato dagli sport olimpici. Così non si deve affrontare il problema, immagino. E’ una assurdità, perché fra l’altro il pugilato, come la lotta, il lancio del disco e la corsa sono proprio fra le discipline più antiche dei giochi di Olimpia, di 2700 anni fa! Voglio sperare che ci pensino bene, che trovino altre soluzioni. Anche perché ci potrebbero essere casi simili in altre specialità e cosa succederebbe allora? Che ogni sport che potrebbe aprire dei casi controversi verrebbe eliminato? Non mi sembra una soluzione! Il problema va affrontato certamente in modo diverso. Più radicale, scientifico e maturo.

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La pugile algerina Imane Khelif

E poi, ma questa non è una cosa inconsueta, ci sono state proteste e ricorsi per arbitraggi parziali, che avrebbero penalizzato alcuni dei nostri atleti. Lasceranno degli strascichi e un po’ di amaro, come sempre, anche se difficilmente le sentenze verranno modificate.

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L’Italia, secondo il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano può recriminare per l’eliminazione di Arianna Errigo, Odette Giuffrida e Aziz Abbes Mouhiidine: le decisioni dei giudici sono state fortemente criticate e il presidente Malagò ha detto che certe decisioni arbitrali si commentano da sole.
Ma insomma, che giudizio dare di queste Olimpiadi?
La cerimonia di chiusura è stata abbastanza lunga e noiosa, mentre promette bene la prossima Olimpiade che si terrà a Los Angeles, anzi a Hollywood. La presentazione, guidata da un elettrizzato Tom Cruise, fa ben sperare che non sarà noiosa e soprattutto certamente non improntata al risparmio.
Qualcuno si chiederà come mai non parlo delle gare e degli atleti medagliati: non sono un commentatore sportivo e soprattutto non seguo tutti gli sport, anche se mi fa piacere seguire le Olimpiadi: lo faccio da sempre, da quando, nel 1960, si celebrarono a Roma e ci partecipò un vicino di casa, fratello maggiore di un nostro amichetto. Giocava nella squadra di hockey su prato e tornò da Roma con un turbante indiano e altri souvenir e ci raccontò tante cose di quella straordinaria esperienza. Credo che fu allora che sviluppai questa curiosità per le Olimpiadi e non manco mai di seguirle in TV. Ma questo non fa certo di me un’esperta commentatrice sportiva. Mi piace la ginnastica: tutta, quella a corpo libero e quella con gli attrezzi, quella a squadre e quella individuale, e poi il nuoto, i tuffi, il canottaggio, la corsa… ma per quanto di sport ne sappia poco, posso vedere anch’io che le 40 medaglie vinte dai nostri atleti sono davvero un tesoretto di tutto rispetto. Il numero è lo stesso di Tokio, ma gli ori sono due in più e ci sono tantissimi quarti posti e questo è un ottimo segno: vuol dire che c’è un plateau di giovani sportivi che fanno pensare a possibili futuri ricambi generazionali. Voglio dire che non ci sono solo i “bravissimi”, i fenomeni che vincono tutto e poi il deserto, c’è anche invece un consistente numero di bravi giovani atleti che possono crescere ancora. Sarà per questo che il nostro avveduto Presidente Mattarella vuole anche loro al Quirinale, alla fine delle Paralimpiadi.
Direi che possiamo davvero essere soddisfatti, magari con qualche rammarico, ma orgogliosi della prova italiana. Siamo al nono posto su 206 squadre partecipanti e mica è poco! Considerando poi come al momento il Paese viene gestito da questo governo di retrogradi e improvvisati. L’ultima gaffe? Il ministro allo Sport Andrea Abodi, nel giorno del trionfo del volley e delle nostre bravissime pallavoliste, che hanno guadagnato una medaglia d’oro, ha ricordato che l’incarico di Malagò al CONI è in scadenza e che “dalle poltrone ci si deve anche alzare”. Una cafonata inutile e gratuita, detta poi in un momento veramente sbagliato. Ma tant’è: è l’ennesima dimostrazione di inadeguatezza di questo governo, di cui proprio non avevamo bisogno, soprattutto nel momento in cui siamo sotto gli occhi del mondo. Così facciamo la solita figura di un’acchiappata di disperati. Hai voglia di vincere medaglie d’oro…
Qui di seguito allego l’elenco delle medaglie vinte dai nostri atleti (più donne che uomini: https://www.ilsole24ore.com/art/per-l-italia-sono-giochi-donne-vinte-piu-medaglie-d-oro-uomini-AFILIoKD) e mi chiedo che succederà alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina… Perché diciamo che per quello che si vede ora ( e non parlo solo del disastro della pista da bob, della mancanza di strutture mediche, etc.) sembra che la cosa sia davvero in salita. Vedremo. Conto molto sul fatto che nelle situazioni estreme sappiamo in generale cavarcela. Ma non siamo ancora attrezzati per i miracoli.
Barbara Fois

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MEDAGLIERE ITALIANO
Le medaglie d'oro dell'Italia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024: 12🥇
1. Nicolò Martinenghi, nuoto, 100m rana maschili
2. Thomas Ceccon, nuoto, 100m dorso maschili
3. Scherma, spada femminile a squadre (Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio e Mara Navarria)
4. Giovanni De Gennaro, canoa slalom, k1 maschile
5. Alice Bellandi, judo, -78kg femminili
6. Marta Maggetti, vela, iQFOil femminile
7. Jasmine Paolini e Sara Errani, doppio femminile
8. Alice D'Amato, ginnastica artistica, trave
9. Skeet a squadre miste, tiro sportivo (Diana Bacosi e Gabriele Rossetti)
10. Ruggero Tita e Caterina Banti, vela, Nacra 17
11. Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, ciclismo su pista, Madison donne
12. ITALIA, Pallavolo femminile

Le medaglie d'argento dell'Italia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024: 13🥈

1. Filippo Ganna, cronometro individuale di ciclismo su strada
2. Federico Nilo Maldini, 10m pistola ad aria maschile
3. Filippo Macchi, fioretto individuale maschile
4. Ginnastica artistica, gara a squadre (Angela Andreoli, Alice D'Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio e Giorgia Villa)
5. Canottaggio, quattro di coppia maschile (Luca Chiumento, Giacomo Gentili, Andrea Panizza e Luca Rambaldi)
6. Silvana Stanco, tiro a volo, trap femminile
7. Scherma, fioretto femminile a squadre (Arianna Errigo, Martina Favaretto, Alice Volpi, Francesca Palumbo)
8. Canottaggio, doppio pesi leggeri uomini (Stefano Oppo e Gabriel Soares)
9. Gregorio Paltrinieri, 1500m stile libero uomini
10. Scherma, fioretto maschile a squadre (Guillaume Bianchi, Alessio Foconi, Filippo Macchi, Tommaso Marini)
11. Gabriele Casadei e Carlo Tacchini, canoa sprint, C2 500 maschile
12. Nadia Battocletti, atletica, 10.000 metri donne
13. Simone Consonni ed Elia Viviani, ciclismo su pista, Madison uomoni

Le medaglie di bronzo dell'Italia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024: 15🥉

1. Luigi Samele, sciabola individuale maschile
2. Staffetta 4x100 stile libero (Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Paolo Conte Bonin e Manuel Frigo)
3. Paolo Monna, 10m pistola ad aria maschile
4. Gregorio Paltrinieri, nuoto, 800m stile libero
5. Lorenzo Musetti, tennis, singolare maschile
6. Manila Esposito, ginnastica artistica, trave
7. Mattia Furlani, salto in lungo uomini
8. Inseguimento a squadre, ciclismo su pista maschile (Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan)
9. Ginevra Taddeucci, nuoto di fondo, 10km
10. Antonino Pizzolato, sollevamento pesi, 89kg uomini
11. Sofia Raffaeli, ginnastica ritmica, all-around individuale
12. Simone Alessio, taekwondo, -80kg uomini
13. Andy Diaz, salto triplo uomini
14. Ginnastica ritmica, all around a squadre (Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Laura Paris)
15. Giorgio Malan, pentathlon moderno uomini

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