Ancora un episodio di intolleranza al dissenso

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 18/06/2025
In Sardegna i dissidenti di “A foras!” , antimilitaristi, pacifisti, contro le basi militari nell’Isola, vengono bersagliati dai lacrimogeni, che innescano un incendio

E’ successo sabato scorso, a Decimomannu, un paese vicino a Cagliari, dove è stanziata la base militare più importante dell’Isola, e dove il gruppo “A Foras” ( cioè “Fuori!”) ha manifestato contro l’aumento delle spese militari e la presenza delle basi militari e NATO in Sardegna. Diciamo subito che queste manifestazioni sono da anni di “routine”: io stessa ne ho fatte tante quando ero giovane. Se solo si pensa che nell’Isola ci sono tre grandi basi militari principali: il poligono di Teulada, il poligono di Salto di Quirra e il poligono di Capo Frasca e che da soli costituiscono il 60% delle basi militari in Italia, si può capire quale possa essere la nostra contrarietà.

 Questi poligoni sono utilizzati per esercitazioni militari, addestramento e sperimentazioni, spesso in collaborazione con la NATO. Inoltre, ci sono altre installazioni militari sparse sull'isola, come l'aeroporto militare di Decimomannu, la base di Capo Marrargiu, il porto militare di Cagliari, e varie polveriere, radar e depositi di carburante. Non solo: queste basi militari vengono spesso cedute ad altri eserciti che ci fanno le loro esercitazioni e sperimentano armi di varia natura, anche con l’uranio impoverito, il che non è stato senza gravi conseguenze, come testimonia l’esistenza di veri e propri “mostri”, nati fra il bestiame della zona.  

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Ma purtroppo non parliamo solo dei danni al bestiame e alle colture. E un aumento esponenziale dei casi di cancro.

Ci sono state tante inchieste, soprattutto sulla base militare del salto di Quirra, ma non si è mai arrivati ad una sentenza di piena colpevolezza. Perché evidentemente non conviene a nessuno che abbia un potere. Servirebbe solo ai Sardi: ma chi se ne frega di un pugno di campesinos? Francamente ormai gli abitanti sono sfiduciati e stufi. E anche tutti i sardi, che sono stati svenduti da politicanti di bassissima levatura, E tra l’altro al momento siamo davvero in una congiuntura più che pericolosa, sia per la difesa della democrazia, sia per la pace in Europa e nel nostro Paese.

Si può dunque capire perché gli aderenti di “A Foras” siano andati a manifestare a Decimomannu, ma siccome viviamo in un paese governato dalla destra, i manifestanti sono stati, diciamo così “scoraggiati”, sia con il lancio di lacrimogeni, sia con un elicottero che volava tanto basso da creare delle vere e proprie violente correnti d’aria, che hanno fomentato un incendio, provocato dai lacrimogeni. Per dire della levatura e del Q.I. della gente che ci governa.

Niente di nuovo sotto il sole. Ma se la pazienza dei Sardi è grande, non è infinita e siamo alla frutta, ormai. Siamo stanchi di vedere la nostra terra usata come non fosse nostra: guarda la storia recente delle pale eoliche, la cui elettricità non servirebbe nemmeno in parte a noi, ma verrebbe convogliata sul continente, così come anni fa sarebbe stato del gasdotto che doveva partire dalla Libia per arrivare sulla penisola, dopo aver distrutto la nostra terra: campi, coste, montagne, emergenze archeologiche, etc.

E adesso cosa ci aspetta? Metteranno qui da noi centrali nucleari? Ci riempiranno di scorie? Faranno di noi un carcere per migranti tipo l’Albania? Qualunque cosa ci aspetti, noi non staremo a guardare. Mai più, Adesso basta davvero.

 

Barbara Fois

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