Coronavirus in arrivo

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 01/02/2020
Dopo tanti avvisi a vuoto siamo davvero a rischio pandemia?

La cosa va avanti da anni: prima l’allarme influenza Aviaria, la cosiddetta Sars, poi la febbre Suina e adesso il Coronavirus. Speculazioni su vaccini inutili, annunci spaventosi su possibili pandemie con milioni di morti si sono susseguiti senza sosta: hanno tentato di tutto per terrorizzare i cittadini e indurli a comprare farmaci di dubbia efficacia, che però sono stati la manna dal cielo per le industrie farmaceutiche di mezzo mondo. Poi, dopo tanta paura, dopo attese spasmodiche, si sgonfiava tutto e restava solo ormai la pericolosissima (questa sì) incredulità della gente su annunci catastrofici da parte di governi bugiardi, corrotti e collusi o, e questo non è meno grave, creduloni inetti e incapaci. Prima di analizzare questa nuova minaccia mondiale del Coronavirus, vediamo di fare una veloce panoramica e tirare le somme sulle epidemie e pandemie - diffuse o solo minacciate - del XX secolo passato e dei primi 20 anni dell’attuale XXI.

 Antefatti

Dopo l’allarme “ mucca pazza”, nell’ottobre del 2005 è stata la volta dell’influenza aviaria, la cosiddetta SARS: era scoppiata fra i polli in Cina, non si sapeva nemmeno se si poteva trasmettere dai polli all’uomo e poi da uomo a uomo (visto che natura non facit saltus), ma furono vaccinate ugualmente migliaia di persone. Ma vaccinate con cosa e contro cosa, se non si sapeva bene nemmeno cosa fosse quella malattia!? Però furono venduti milioni di dosi di vaccino: spazzati via anche i fondi di magazzino. Lo scrivemmo allora e ne siamo più che convinti anche ora: quella è stata una storia poco chiara davvero. La riassumo perché costituisce un precedente interessante. Ci fu detto allora, quando migliaia di uccelli cominciarono a morire di una sorta di febbre, che sarebbe scoppiata una pandemia che avrebbe potuto uccidere dai 5 ai 150 milioni di esseri umani. E lo dissero prima ancora che fosse scoppiata, che il virus si fosse manifestato nell’uomo e si potesse valutarne l’ infettività e la gravità. Poi cominciarono a parlare dell’epidemia di Spagnola, la pandemia del 1918 che uccise più di 50 milioni di persone nel mondo,  precisando e sottolineando che quel virus  era un virus aviario. Quindi – quando tutti furono ben ben spaventati – quelli  al governo ci dissero che avevano comprato centinaia di milioni di euro di antivirali e di vaccini, per un virus che ancora non si era manifestato. Questo dissero. Ma non dissero che a febbraio di quello stesso anno il Collegio dei Patologi americani aveva spedito “per sbaglio” (?!) a ben 3747 laboratori sparsi in tutto il mondo (Italia compresa), il pericolosissimo virus dell’influenza asiatica (H2N2), ormai scomparso dalla circolazione dal 1968 e che fece a suo tempo circa 2 milioni di morti. Dell’arrivo delle provette di virus dell’Asiatica si  accorsero in un laboratorio del Canada solo ad aprile di quello stesso 2005 e perché ci furono dei ricercatori che si infettarono. Dopo di che l’OMS ( Organizzazione Mondiale per la Sanità) cercò di chiudere la stalla dopo che i buoi erano scappati e chiese pateticamente a tutti i laboratori che le avevano ricevute, di distruggere le mortali provette. Ma non sappiamo se tutti l’abbiano fatto. Fra l’altro tra i paesi che le hanno ricevute c’erano anche quelli che vennero definiti “paesi canaglia” da George Worst Bush.
E come se non bastasse, proprio in quel maledetto ottobre 2005 comparve  sulle riviste scientifiche internazionali  Nature e Science  l’annuncio che, dopo anni di sforzi, gli scienziati  erano riusciti a ricreare la sequenza DNA del virus della Spagnola, quel maledetto virus che in pochi mesi (dall’ottobre 1918 al febbraio 1919) uccise più esseri umani di tutte le guerre del 1900. Ed erano riusciti in questa impresa arrivando perfino a disotterrare in Alaska i corpi dei morti di spagnola del 1918, riassemblando ogni minimo, impercettibile frammento, ogni filamento del DNA e ricreando un microscopico, micidiale Frankenstein. A questo punto è più che legittimo chiedersi: perché resuscitare tutti questi virus killer, scomparsi dalla faccia della terra? Perché mandarli in giro per sbaglio? Perché parlare di pandemie e di morti, di vaccini e di medicine per qualcosa che ancora non c’era? Che oscura storia c’era sotto? Forse si potrebbe pensare che, dopo i vaccini spediti per sbaglio e il riassemblaggio del virus della Spagnola, e chissà quali esperimenti di guerra batteriologica, qualcuno temesse che qualcosa poteva essere sfuggita al controllo e dare vita a una pandemia tragica come quella del 1918-19, così era il caso di mettere le mani avanti e usare la peste dei polli come paravento. Ma forse c’era anche un altro motivo per  far rullare i tamburi: il fatto che la Cina stava diventando un paese economicamente molto competitivo e dopo la SARS vide infatti cadere in picchiata alcuni settori di esportazione. E a questo proposito è bene ricordare ciò che ha scritto Robert Wallace "... la CP Group gestisce allevamenti in joint-venture in tutta la Cina, producendo 600 milioni dei 2,2 miliardi di polli venduti in Cina ogni anno. Quando un’epidemia di influenza aviaria ebbe luogo in un allevamento gestito da CP Group nella provincia di Heilongjiang, il Giappone vietò l’accesso al pollame cinese. Gli stabilimenti CP in Tailandia furono in grado di approfittare della situazione e incrementare le esportazioni in Giappone. In altre parole, la CP Group fu in grado di trarre profitto da un’epidemia che essa stessa aveva creato. Non subì contraccolpi negativi per i suoi stessi errori…”
La CP Group non fu l’unica a guadagnare: le case farmaceutiche incassarono cifre astronomiche vendendo inutili vaccini.

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Poi è stata la volta, nel 2009, della febbre Suina. Ci fu detto che questa “swine flu”, questa influenza porcina era scoppiata in Messico, anche se non è chiaro precisamente dove, ma le fonti messicane sostennero che invece questo virus era stato importato dai vicini USA, cioè che i primi casi  si erano manifestati in terra americana e poi trasferiti oltre confine.
"Pueblos Sin Fronteras" un collettivo giornalistico della California di lingua spagnola, pose alcune inquietanti domande sull'epidemia che si era propagata in quei giorni. Qual e' l'origine del nuovo virus che sta uccidendo la gente in Messico ? Ci si chiedeva e nel rapporto veniva citato una ricerca di Lori Price apparsa su Globalresearch.ca,  in cui metteva in relazione l'influenza da suini con ricerche effettuate nei laboratori militari una quindicina di anni prima.

Dopo le mucche pazze e i polli con la febbre era arrivato il turno dei maiali. In comune hanno il sistema intensivo - simile ai campi di concentramento - in cui vengono allevati gli animali dall’industria alimentare. Lori Price segnalò che  l'unico ad essere felice per questa situazione di allarme generale era l'ex ministro della difesa degli Stati Uniti, Rumsfeld. Costui era proprietario di Gilead Sciences, che produce il "Tamiflu", famoso farmaco antivirale.

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 Comunque siano andate le cose, il contagio si era diffuso in molti paesi, ma – a parte gli USA, che confinano col Messico e in cui si verificarono soltanto 91 casi, di cui uno solo mortale – gli altri paesi registrarono pochi casi. In Italia i casi sospetti furono 2 ed entrambi i malati guarirono in pochi giorni. Allora: cerchiamo di capire bene di cosa si stava parlando. Possiamo dire di una tempesta in un bicchier d’acqua, o di “molto rumore per nulla”?

Non voglio fare retrologie e dubitare che dietro questi periodici allarmismi ci sia ben altro, ma quello che è successo fino ad ora dimostra che come diceva Pio XI ( e non il cinico Anreotti, che la citò soltanto) a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca pure.Vediamo perché ci sembra che si sia un tantino esagerato.

Cominciamo da un dato di base: ogni anno, per la semplice influenza, quella normale, che ci prendiamo tutti, in Italia muoiono circa 8500 persone e “nonostante i progressi della medicina e lo stesso vaccino antinfluenzale, ogni anno nel mondo si infettano del virus dai 300 milioni fino ad un miliardo di persone e nella sola Europa decedono dalle 50 alle 220 mila persone all’anno, un numero superiore alle vittime della strada, che sono 40 mila circa e non sono certo poche!” Ogni anno, nel mondo, per la “banale” influenza muoiono circa 500mila persone. Per non parlare della malaria, che ogni anno uccide circa 2 milioni di persone e se consideriamo che l’Asiatica, seconda pandemia tragica dopo la Spagnola, arrivò a meno di 2 milioni di morti, la cosa fa riflettere. E tuttavia non mi pare che ci sia tutta questa mobilitazione e questo allarme.

E poi c’è da chiedersi come mai quegli stessi che ci hanno taciuto per anni i dati reali di una pandemia conclamata come l’AIDS - che fino ad oggi ha contagiato circa 50 milioni di persone - o come l’epatite B e C che hanno contagiato in tutto il mondo 400 milioni di persone una e 170 milioni l’altra, perché ci spaventarono con dati terrificanti quanto inventati su una possibile, futura, eventuale, ipotetica pandemia? Ammetterete che la cosa non appare proprio limpidissima!

 

E adesso è il turno del Coronavirus

Forse sarà anche per tutto il pregresso sull’argomento, che quando si è cominciato a riparlare di una nuova, possibile pandemia siamo stati tutti scettici e ci siamo detti “ e cosa c’è dietro questa volta?” E’ possibile che sia solo una coincidenza che dopo gli accordi commerciali fra USA e Cina, adesso scoppi una epidemia in Cina? Ma che maligni che siamo, a volte…

Dunque: di che si tratta stavolta? L’infezione virale “2019-nCoV” - sigla che sta per Nuovo Coronavirus - è stata scoperta per la prima volta nella città cinese di Wuhan (11milioni di abitanti) alla fine del 2019: si tratta di una infezione che colpisce il tessuto polmonare e provoca appunto delle polmoniti virali. Le grandi riviste scientifiche mondiali, come Nature riportano gli studi portati avanti dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms) e che sostengono che il tasso di diffusione del Coronavirus è vicino a quello dell’epidemia di Sars del 2002-2003 e dalla pandemia di “influenza suina” H1N1 del 2009. Lo studio dell’Oms spiega come il numero medio di persone che una persona affetta dal Coronavirus può contagiare - denominato R0 - viene valutato tra 1,4 e 2,5. Tuttavia in una conferenza stampa a Ginevra, il portavoce dell’organizzazione - Christian Lindmeier - ha detto di essere “preoccupata” riguardo agli studi che indicherebbero la possibiità di contagio da persone asintomatiche: “La materia è preoccupante e la stiamo analizzando”, ha dichiarato. Ma quando mai una qualsiasi malattia non è stata contagiosa durante l’incubazione asintomatica?? Se così non fosse il contagio sarebbe certamente molto limitato: basta pensare a una qualsiasi delle malattie esantematiche che tutti abbiamo avuto e che hanno avuto i nostri figli, per rendersene conto! Perché questa influenza dovrebbe fare eccezione? E perché dovremmo esserne più spaventati? Ad oggi, 1 febbraio 2020, inoltre, i casi di contagio nel mondo sono 9826, di questi 9720 si sono verificati in Cina. Fra questi i casi gravi sono 1527 e i morti 213: al momento, come si vede, non sono numeri da creare ansia. Eppure ci sentiamo in ansia e il nostro malessere non dipende solo dalla minaccia di una catastrofe infettiva, ma dalla consapevolezza del disastro ecologico che vive il nostro pianeta. E gli scienziati dicono che anche l’inquinamento globale è una delle possibili cause di epidemie e patologie pericolose.

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Sulla situazione in Cina ho notizie di prima mano: uno dei miei cugini francesi, Frédéric, vive in Cina ormai da tanti anni, è sposato con una cinese e ha due figli. Vivono a Shangai, molto lontano da Wuhan, epicentro del contagio, eppure praticamente vivono reclusi in casa. Il governo cinese obbliga i suoi cittadini a una sorta di arresti domiciliari: gli adulti non vanno al lavoro e i bambini non vanno a scuola. E’ previsto il ritorno al lavoro per il 7 febbraio e la riapertura delle scuole per il 17 febbraio, salvo eventuali aggravamenti della situazione generale. Viene una terribile angoscia e una sensazione sgradevolmente claustrofobica a leggere quella mail, anche se il tono è volutamente sereno e non allarmistico, ma mi chiedo se non ci sia anche la reticente preoccupazione di eventuali controlli e censure governative e possibili reprimende, se si usassero toni meno neutrali.

Abbiamo tutti visto su internet terminal, stazioni, strade completamente vuote, la gente che grida dalle finestre incitandosi al coraggio, in una atmosfera da fine del mondo, che stringe il cuore.

Su uno studio pubblicato su The Lancet, il tasso di mortalità è salito al 15%, mentre il tasso di infezione è dell’83%, dunque molto alto. Questo significa che 83 su 100 persone saranno infettate e in grado di infettarne altre. Quindi per ogni 100 persone esposte, circa 12 moriranno (il 15% di 83)

E comunque il virus è sbarcato anche qui in Italia, a Roma. Si tratta di una coppia di cinesi in viaggio. Sembra che al momento stiano abbastanza bene. Intanto il governo italiano ha disposto di riportare in patria gli italiani che si trovano a Wuhan con un aereo e una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese, raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro

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A questo punto non vi viene in mente “1984” di George Orwell?
L’atmosfera sociale è quella di una città assediata… E allo stesso tempo la consapevolezza di essere in guerra, e perciò in pericolo, fa sì che il trasferimento di tutto il potere a una piccola casta sembri la naturale, inevitabile condizione di sopravvivenza.
Non importa che la guerra stia davvero avvenendo, e, poiché nessuna vittoria decisiva è possibile, non importa che la guerra stia andando male. Tutto quel che serve è che uno stato di guerra esista
”.
Sì, è così: non importa che la pandemia ci sia davvero, che sia pericolosa o meno, l’importante è che la gente ci creda. Questo renderà tutto più facile per chi detiene il potere.

Barbara Fois

 

Approfondimenti:

se volete potete guardare l’orribile e insultante vignetta apparsa su un giornale danese:

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Bandiera-cinese-col-virus-vignetta-danese-indigna-Pechino-Vogliamo-scuse-ministra-satira-ce15bae9-1c42-480c-8626-9560e2667cc0.html#foto-1

sulle epidemie del passato:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/

http://www.informazione.it/c/921241ff-4d68-4975-be7f-93280fbab0c7/Un-vaccino-tutto-nuovo-per-l-influenza-in-arrivo

http://www.unita.it/news/84238/che_sintomi_ha_quali_le_precauzioni_domande_e_risposte_dal_ministero_della_salute

http://pino-cabras.blogspot.com/2009/04 ... zione.html

http://selvasorg.blogspot.com/2009/04/epidemia-rumsfeld-ha-i-vaccini.html

https://www.who.int/csr/don/2009_04_24/es/index.html

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/Genbank/

https://www.who.int/csr/don/2009_04_24/es/index.html

http://www.agenziafarmaco.it/section8983.html

http://www.ministerosalute.it/

http://www.telesurtv.net/noticias/entrev-reportajes/index.php?ckl=248

http://www.tantasalute.it/articolo/in-fluenza-malattia-da-quasi-novemila-morti-all-anno-in-italia/3206/

http://www.misericordiapontedimezzo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=68&Itemid=157

https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4241-polmonite-da-nuovo-coronavirus-cina.html

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