Era l’11 giugno del 1984… e chi se lo dimentica? L’11 giugno è il mio compleanno! Bello schifo di compleanno…mentre lo guardavo nelle immagini del Tg che continuava a parlare sul palco a Verona, pure scosso dai conati, non riuscivo a farmi una ragione di quello che vedevo. Credo che fossimo tutti increduli, costernati, allibiti e addolorati. Per due giorni abbiamo sperato che ne venisse fuori, poi è arrivata la mazzata: Berlinguer non c’era più, era morto. E adesso? Come avremmo fatto senza di lui? Il mondo sembrava deserto, nelle mani di un futuro oscuro e incerto. E ancora noi socialisti non sapevamo che qualche mese dopo sarebbe morto anche il nostro amatissimo Riccardo Lombardi, a settembre…il 18…il giorno del compleanno di mio fratello. Anno sfigatissimo il 1984, doppiamente per noi che a febbraio avevamo perso il nostro papà…
Forse sarà stato anche per questo che mi ricordo quel periodo orribile con una indicibile angoscia e ancora non sapevamo che un’epoca si era chiusa, che i nostri partiti sarebbero finiti, anni dopo, uno per stupidità, l’altro per ignominia, destabilizzando comunque l’area di sinistra. Tutto il dolore che provavamo allora, in quello sfigatissimo anno bisestile, era acuito dalle immagini del vecchio Pertini, affranto, sulla bara di Berlinguer, della gente che piangeva nelle strade, quel mare di persone che urlavano il suo nome, aggrappate alle bandiere rosse… il nemico di sempre Giorgio Almirante, che andava a onorarlo, mentre Craxi non c’era, o gli era stato vietato l’accesso: ancora non c’erano i social, ma le notizie e i rumors viaggiavano lo stesso…
Berlinguer e la questione morale, Berlinguer eroe popolare, Berlinguer capo di un partito grandissimo eppure ugualmente uno di noi, uno dalla nostra parte, uno di cui fidarsi, un politico onesto. Uno che al triste “comunismo” sovietico d’apparato aveva girato le spalle… e a proposito: in quel giugno del 1984 tornava giusto da un viaggio in URSS, dove già una volta avevano cercato di ammazzarlo, a Sofia, con un incidente di macchina, da cui era uscito illeso. Già… e oggi si sa che sono bravi coi veleni, dai tempi di Alexander Litvinenko, ucciso nel 2006 col polonio 210, per non dire di Alexey Navalny a cui furono avvelenate le mutande… nel 1984 di queste cose non si sapeva nulla ovviamente, ma non vuol dire che non lo facessero già. Ma forse sono solo mie illazioni e malignità… strano però che i due protagonisti del “Compromesso Storico” siano morti entrambi anzitempo.
Nel 1981 Berlinguer rilasciò una intervista famosissima a Scalfari, nella quale profeticamente diceva dei partiti che erano diventati dei centri di potere e che stavano occupando lo Stato. Fu odiato perfino dai cosiddetti “culi di pietra” dell’apparato del suo partito, ma lui aveva ragione e oggi questa deriva, questo sfascio, è davanti ai nostri occhi con evidente drammaticità, tanto che i cittadini non vanno più a votare, negano il loro voto ai partiti, soprattutto della sinistra, perché da lei pretendiamo di più, proprio anche per l’esempio di Berlinguer.
Anche in quel 1984 c’erano le elezioni europee e lui per questo parlava da quel maledetto palco.
Il 17 giugno, solo pochi giorni dopo i funerali di Berlinguer, i comunisti stravinsero quelle elezioni, superando la DC, per la prima e unica volta, a livello nazionale. Quest’anno la tessera del PD ha gli occhi di Berlinguer stampati sopra. Speriamo sia un buon segno di ritorno a quel senso del partito e dello Stato indicato da Berlinguer e non solo una opportunistica, ipocrita, tristissima marchetta.
Barbara Fois
Qualche approfondimento
https://www.enricoberlinguer.it/questione-morale-berlinguer/
https://www.youtube.com/watch?v=ZAp9yrL8gJg bellissimo monologo di Stefano Massini