In questi giorni i giornali e le TV sono pieni di notizie su un generale, Roberto Vannacci, che ha scritto un libro inzeppato di banalità, di vecchi luoghi comuni, di insulti, di conformismo e di nauseante mediocrità. Da quello che si sa, sta vendendo a rotta di collo su Amazon, ma questo non vuol dire che chi lo compra sia d’accordo con lui, tuttavia io non intendo aggiungere un solo centesimo ai suoi introiti (il libro è autoprodotto), quindi mi farò bastare quello che ho trovato su internet, fra brani del libro, interviste, asserzioni varie e conferme di quanto detto. Del resto faccio fatica a provare interesse per le opinioni degne dei vecchi bordelli, quelli frequentati da maschi frustrati, complessati e rabbiosi, ma mi incuriosisce il titolo Il mondo al contrario, perché è ricco di suggestioni letterarie classiche latine e greche, legate al tema del cosiddetto mondus inversus, cui si è ispirata anche l’arte e l’iconografia occidentale d’epoca medievale e moderna.
Al mundus inversus si rifanno sia i Saturnalia che la “feste dei folli”, che soprattutto nel nord della Francia e del nord Europa, si celebrava fra il XII e il XVII secolo, nei giorni 26-27 e 28 dicembre. In questa festa, c’era una sorta di stravolgimento e di inversione delle parti: i ricchi diventano poveri, i bambini adulti, gli uomini donne, etc. non solo attraverso un mascheramento, ma proprio anche nel ricoprire e gestire ruoli opposti, con la benedizione della chiesa. Il mondo al rovescio è anche rappresentato da un uomo appeso a testa in giù, sospeso fra il mondo della realtà e quello dell’oltretomba, che si trova, e non a caso, nei cosiddetti obscura delle chiese medievali ed è presente nel XII arcano dei Tarocchi: l’Appeso, appunto. E potremo citare anche Up il sovversivo, l’omino a testa in giù del vignettista Alfredo Chiappori, che rappresenta il pensiero contro corrente, la contestazione del conformismo, l’incarnazione dell’atteggiamento sovversivo e rivoluzionario…
Ovviamente tutto questo non ha niente a che fare con il libro di Vannacci, ma proprio niente: scherzavo… Temo che la mia sia solo la suggestione di un titolo e quello che esso avrebbe potuto significare, quello che ci sarebbe potuto essere dietro e su cui sarebbe davvero molto interessante disquisire, purtroppo il contenuto di alcune frasi dette e scritte dal generale mi fa essere certa che non ci possa essere alcun nesso fra le sue idee e alcun tipo di cultura. Molto modestamente il suo mondo al contrario è quello in cui i diversi hanno preso il sopravvento sui normali, in cui minoranze “bacate” e potenti emarginano la maggioranza dei buoni e dei sani. E va be’… avrebbe potuto essere anche un libro di fantascienza, tipo “L’invasione degli ultracorpi” di Jack Finney…
Il fatto è che questo pamphlet è talmente infarcito di banalità razziste, omofobe, misogine e intolleranti, che non sembra nemmeno vero, ma una sorta di scherzo. Anche perché viene da uno che ha avuto il coraggio di denunciare i danni della guerra con l’uranio impoverito. Ci aspettavamo dunque qualcosa di diverso e di più e invece questo libro è un tale incredibile concentrato di idiozie che lascia sgomenti. Tuttavia riesce ancora a suscitarmi un interesse quasi professionale, perché è talmente antiquato da sembrare un reperto archeologico, un relitto del passato, di cui peraltro questo signore si dichiara pienamente soddisfatto e tronfio. Direi che invece di indignarci e urlare all’abominio stracciandoci le vesti, dovremmo studiarlo con interesse scientifico.
Il generale Vannacci, già comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze (appena rimosso dal ministro Crosetto) si scaglia contro “la dittatura delle minoranze”, attaccando omosessuali, ma anche ambientalisti, femministe, immigrati clandestini, famiglie arcobaleno e quant’altro. "La normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali”. Uau!!! (e scusate se non scrivo wow: non vorrei urtare la suscettibilità di nessuno, usando una parola straniera….)
Nella quarta di copertina Vannacci riassume il suo assunto e argomenta: “Il Mondo al contrario” vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. “Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso” – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati.”
Ma soprattutto sono i gay a dargli fastidio: Intervistato da Hoara Borselli su Libero, l’ex comandante della Folgore conferma ogni parola stampata sulle pagine del suo libro… In particolare su quel passaggio sugli omosessuali che non sarebbero «normali», il generale insiste: «Li ho definiti non normali. Sono assolutamente convinto di quello che ho detto. No, non cambierei nulla». E spiega: «Io non ho alcun pregiudizio sugli omosessuali. Quello che mi dà fastidio è la sovrarappresentazione di questo fenomeno. Anche per una questione naturale l’umanità si deve riprodurre. L’omosessualità, proprio per una ragione naturale, rimarrà sempre nell’ambito delle minoranze. E finché rimane un gusto sessuale, a me non importa. A me quello che tu fai nella camera da letto mi è indifferente. Mi dà fastidio il concetto di annullamento della differenza uomo-donna perché non corrisponde alla realtà: non è vero che siamo la stessa cosa, esiste una differenza sia fisiologica che mentale. Nella vita comune una donna sviluppa pensieri diversi da quelli di un uomo e meno male che è così altrimenti sarebbe una monotonia pazzesca». Doppio uau!!! E certo, le donne sono diverse e inferiori anche: come giustificare tanti femminicidi se no…
Dunque la società che cambia, che si modifica, che si adegua a nuove condizioni, che si apre a nuove idee, che rinasce nel rispetto di minoranze prima ignorate o addirittura calpestate, gli provoca un senso di disagio. Non cerca di capire, ma chiude gli occhi e nega che esista una nuova realtà e nuove regole e cerca un capro espiatorio, qualcuno a cui addossare la colpa del suo sentirsi inadeguato, fuori posto e sorpassato. Naturalmente su di sé non ha nessun dubbio: lui ha ragione e gli altri torto..
Ma analizziamo altre frasi:“Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy”.
E ancora non basta: «Il fatto di avere combattuto fianco a fianco, mano nella mano, con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun rivela proprio che l’accusa di razzismo è un’invenzione dei media. Senza mai tirarmi indietro ho rischiato la pelle per ideali e principi di etnie diverse, se non le vogliamo chiamare razze. Ma con questo non voglio dire che non esistono etnie, culture, civiltà diverse». E sulla base di questo concetto specifica ulteriormente: “Anche la frase su Paola Egonu“somaticamente non italiana” è stata travisata: «È italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità come raffigurata da 4mila anni di storia fin dagli affreschi degli etruschi. Se vai in Papua Nuova Guinea e chiedi di fare il ritratto di un italiano non lo disegnano con la pelle nera perché tradizionalmente non siamo neri». Dunque di Paola Enogu lo disturba proprio il colore della sua pelle e i suoi caratteri fisionomici, diversi dai suoi, nelle cui vene “scorre il sangue di Enea, Romolo. Giulio Cesare, Mazzini e Garibaldi…” Ma lo sa che Enea e Romolo non sono mai esistiti? Sono frutto di invenzioni letterarie e di miti? ( un po’ come Alberto da Giussano per i leghisti…) e che di Giulio Cesare e della sua bisessualità ai suoi tempi si diceva che fosse “il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti”? Eehhh, è dura combattere contro l’ignoranza…
Ma il generale ha aperto il vaso di Pandora delle sue intolleranze e non si ferma più, ne ha per tutti: contro le famiglie arcobaleno pontifica: «Se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità? Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale». Nell’intervista che rilasciata qualche giorno fa a Matteo Pucciarelli su Repubblica conferma che c’è una lobby gay che guida anche l’informazione: «C’è qualcuno, un gruppo di pressione che opera». E sostiene che dire ebrei di m… non è peggio che dire cristiani di m…: «Ho capito, c’è stata la Shoah, va bene. Ma questo non configura la religione ebraica come protetta». Terzo uau!: e di nuovo rispuntano le lobbies ebree, come ai tempi di Hitler…
Insomma, a suo dire, le minoranze «stanno imponendo discutibili regole di inclusione e tolleranza». E si schiera totalmente contro al presunto «lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze».
Ormai Vannacci ha preso l’abbrivio e va giù a testa bassa contro tutto e tutti e senza nessun problema va all’attacco anche dell’ambientalismo perché – scrive ancora nel libro – «i cambiamenti climatici ci sono sempre stati e gli altri Paesi inquinano più di noi. È la povertà e il sottosviluppo a produrre più di ogni altro l’inquinamento» (sic!) E quindi aggiunge una ciliegina sulla sua torta di fango «Alla volubile ragazza dai lunghi capelli mori, la meteoropatica ambientalista che frignava di fronte al ministro Gilberto Pichetto Fratin, alla tenera figliuola che sembra uscita dalla saga della famiglia Adams» il generale dispensa uno «spassionato consiglio per utilizzare meglio le scariche di andrenalina indotte da questa sua paura per i cambiamenti climatici». Non specifica a quale modo si riferisca, ma sono vecchia abbastanza da ricordarmi quello che dicevano certi maschi repressi davanti alle nostre proteste e manifestazioni femministe:“una bella scopata è quello che vi ci vuole e vi passa tutto.”.
Il succo del suo pamphlet del resto è questo: «Se questa è l’era dei diritti allora rivendico a gran voce anche il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute». Sorprendente, no? Pensavo sinceramente che fosse solo una propanganda vetero comunista a dipingere così l’estrema destra, invece esiste davvero! Ed è davvero esilarante che possano pensare di creare una egemonia culturale di destra su queste basi. E come se non ci fosse il resto del mondo!
Dobbiamo comunque riconoscere che nella destra certe asserzioni contenute nel libro hanno creato disagio e dato luogo a delle spaccature, a cominciare da Crosetto, ministro della Difesa, che ha commentato duramente i contenuti del libro, così come il filosofo sovranista Diego Fusaro che ha bocciato il libro del generale, definendolo «una delle cose più brutte e insignificanti che mi sia mai capitato di leggere negli ultimi tre anni».Le posizioni più moderate hanno scatenato però le ire della destra più estrema, evidenziando che il generale non è il solo e l’unico a pensarla così: Forza Nuova gli ha persino offerto di candidarsi a Monza, dove è rimasto scoperto il posto al Senato di Berlusconi… che poi accetti o meno non è importante, lo è il riconoscimento di identità politica.
Ma vediamo di raccogliere meglio le idee e fare finalmente il punto della situazione, mentre aspettiamo che la Meloni dica la sua e la smetta di scappare: il generale Vannacci afferma in buona sostanza che il mondo in cui viviamo oggi è in mano alle minoranze, a gruppi di potere formati da gay, famiglie arcobaleno, migranti che fanno finta di scappare dai loro paesi, gente che non ha voglia di lavorare e pretende il sussidio dello Stato e persone di altre razze e religioni, che tentano una sostituzione etnica, anche a livello di fisionomie facciali. Comunque è sorprendente che davvero qualcuno creda al potere di lobbies gay, in realtà così poco potenti da non riuscire a far passare nemmeno poche leggi civili, come quella Zan. Ma soprattutto colpisce che un membro dell’Esercito del nostro Paese, che ha un posto di responsabilità e ha giurato sulla nostra Costituzione, non ne conosca i principi di base, che si trovano soprattutto raccolti nel Titolo I e in particolare negli articoli 2, 3, 10 e 21. Il generale pretende per sé e le sue ristrette idee quel rispetto che non vuole riconoscere agli altri. La Costituzione a lui e a quelli come lui ( Donzelli, Alemanno, Sgarbi, etc.) serve solo per affermare i propri diritti e per negare quelli degli altri. Simone Pillon, cofondatore del Family Day, ha scritto “C’è una maggioranza silenziosa di persone che ancora credono nella normalità e che meritano di continuare ad essere rappresentate”. Qui è chiaro che si confonde la normalità con la mediocrità, la banalità, l’ignoranza granitica, il conformismo più bieco, il perbenismo ipocrita e di maniera, l’affermazione acritica e proterva di un fantomatico pensiero unico moderato. Già…
Qui siamo anche prima di Voltaire, siamo di nuovo all’alba del mondo civile, o forse anche prima, quando gli uomini primitivi forse si lanciavano l’un l’altro le feci, come fanno ancora alcune scimmie. E adesso, se mi scusate, mi fermo: sento proprio il bisogno di farmi una doccia….
Barbara Fois
Approfondimenti
https://www.open.online/2023/08/20/caso-vannacci-storia-ufficiale-gay/