Deve esserci qualcosa nel nome: Matteo. Infatti era quello di uno degli apostoli di Gesù ( ma gli esegeti non sono d’accordo che fosse anche uno degli evangelisti): Matteo, o Levi, il pubblicano, l’esattore delle tasse, il cambiavalute. E infatti San Matteo è considerato il patrono di banchieri, bancari, doganieri, finanzieri, cambiavalute, ragionieri, commercialisti, contabili ed esattori (ma và?!). Che coincidenza! Quale assonanza, che incredibile corrispondenza! Ma allora c’è un motivo, un destino, che accorpa Banca Etruria e i 49 milioni dovuti dalla Lega di Salvini! No? E’ solo un caso? Chissà…
Ma i due Matteo più conosciuti d’Italia, Renzi e Salvini, hanno molte cose in comune, oltre al nome: sono egocentrici, narcisi, egoisti e autoreferenziali e di conseguenza sono convinti che tutti li amino, anche quando la gente glielo grida in faccia il disprezzo feroce, la rabbia, lo sdegno… perfino quando cadono (e malamente) fanno finta di niente. Renzi ormai non ha più seguito: se si andasse alle urne il suo gruppetto non supererebbe lo sbarramente del 4%, quanto a Salvini è anche lui da un po’ di settimane in caduta libera, ma entrambi sono convinti che staranno in groppa al potere per sempre, anche se ormai gli stanno camminando affianco e a piedi. Renzi si gioca le ultime carte: con una “mossa del cavallo”, a suo tempo si è scippato dal PD un po’ di parlamentari, contati giusto sulla carta, e con quelli gioca una partita a scacchi disperata, un po’ ricattando, un po’ contrattando, togliendo o confermando il proprio appoggio. Come nel caso di Bonafede, ad esempio, ma soprattutto di Salvini.
Il salvataggio di Salvini è un vero esempio del saper cucinare con gli avanzi: Italia viva, cioè i renziani, hanno graziato il leghista, infatti con 13 “sì” a favore della relazione del presidente della giunta Maurizio Gasparri, 7 “no” e 3 senatori di Italia viva che non hanno partecipato al voto, la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l'ex ministro dell'Interno, sul caso Open Arms.
Una vergogna, un vero schifo, ma non una sorpresa o una novità. La parola finale spetterà comunque all'aula di Palazzo Madama, che entro fine giugno dovrà pronunciare il verdetto definitivo.
Ma siccome i due Matteo non sono dei generosi e tanto meno dei benefattori, come ben sappiamo, dobbiamo chiederci: cosa è stato contrattato fra i due? Una renziana è stata eletta alla presidenza della commissione d’inchiesta che dovrà far luce sulla gestione dell’emergenza in Lombardia: è Patrizia Baffi, nata e vissuta a Codogno, la stessa che quando si votò la mozione di sfiducia nei confronti dell’ assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, non partecipò al voto, dissociandosi dal resto dell’ opposizione.
A quest’ultima, del resto, come da regolamento, spettava la presidenza della commissione, e questa aveva già indicato un nome che non era quello della Baffi, ma quello di Jacopo Scandella, che ha preso 28 voti: quelli di Pd e sei di 5 Stelle. Baffi, candidato di minoranza, è stata eletta con i voti del centrodestra, a sorpresa. Intanto i commenti di 5Stelle e Pd sulla commissione presieduta dalla Baffi, sono graffianti: Vito Crimi sostiene: “La commissione è un paravento sotto il quale nascondere gli errori di Fontana e Gallera”. E Andrea Orlando attacca: “Una coalizione e una giunta che non hanno nulla da nascondere non si scelgono il presidente della commissione”.
Questa candidatura e “la grazia” a Salvini sono stati visti da molti commentatori politici come il passaggio ufficiale di Renzi ed i suoi al Cd.
E tuttavia resta la domanda essenziale: cosa ci guadagna Renzi? Perché fino ad ora abbiamo visto solo cosa ci guadagnano Salvini e il Cd. Forse gli spetterà qualche posto rilevante, in una ipotesi di un governissimo per una eventuale Fase 3, dopo l’estate. Tuttavia teniamo conto che a febbraio fu già bocciata l’dea di un governo-ammucchiata, chiamato “Governo Amuchina”, appunto con l’accoppiata Renzi-Salvini. E poi: davvero Renzi si fida delle promesse di Salvini? Mah, si vede che ha poca memoria…
E intanto noi tutti, grazie ai renziani e agli accordi fra i Matteo, abbiamo dovuto sorbirci la faccia di Salvini tronfia e contenta per lo scampato pericolo. Ancora una volta. Certo che ne ha di fortuna! O è altro?
Eppure non sembra poi così astuto, o così potente. Le sue strategie sono elementari, spesso infantili: il suo scopo è quello di piacere a tutti, così da raggranellare abbastanza consensi per poter diventare premier assoluto. E per raggiungre il suo obbiettivo si traveste, impersona personaggi popolari e forti, con cui lo si possa identificare: poliziotti, carabinieri, pompieri (qui però non ha avuto molta fortuna: i pompieri non erano d’accordo…)*, o usa felpe con scritte allusive a temi di attualità, facendosi sponsor delle posizioni più seguite. Insomma basa tattiche e strategie sulla credulità degli italiani e la poca memoria dei “terroni”. E comunque si tratta sempre di una verniciata superficiale, una infarinatura senza sostanza, una facciata, una continua finzione. Non mi sembrano qualità da politico capace di lasciare un segno!
Gli ultimi travestimenti hanno riguardato la religione (rosari e statue della Madonna: una esibizione di fede che, come al solito, è soltanto apparenza, infatti poi lascia morire in mare degli esseri umani, donne e bambini: proprio un bel cristiano! ), ma certamente il camuffamento più inatteso è quello da “intellettuale”.
E’ comparso infatti vestito da un sobrio abito scuro, con camicia bianca e cravatta e sfoggiando un austero paio di occhiali. Ha cercato anche di usare toni pacati e ragionevoli, assolutamente inusuali. Ma sui social non ha convinto nessuno: le battute sono feroci, alcune anche molto divertenti: “Ha messo gli occhiali da vista per sembrare più intelligente. Ma niente!”; e anche : “Salvini è uno dei rarissimi casi in natura di uomo a cui gli occhiali non donano un’aria più intellettuale”. C’è anche chi ha fatto paragoni ingiuriosi: “Salvini ha messo gli #occhiali per sembrare intelligente. Ma se metti una candelina su una me..a mica diventa una torta”…E così via.
E siccome la stessa stima e simpatia raccoglie Renzi, davvero non si può non essere curiosi sul futuro di una simile accoppiata.
Barbara Fois
*http://www.larampa.it/2019/01/04/vigili-fuoco-denunciano-salvini-non-puo-mettere-la-nostra-divisa/
“È sotto gli occhi di tutti che soprattutto noi vigili del fuoco, amati da tutti, usciamo dall’ultima Finanziaria senza l’ombra di un soldino in tasca e rimaniamo con l’ultimo contratto che non ha nulla di normativo. Niente Inail, stipendi da fame, previdenza disastrosa, mezzi circolanti da rottamare, attrezzatura più che scaduta, carichi di lavoro che aumentano, così come le emergenze che ci vedono coinvolti. Insomma, immagine per loro tanta, sostanza per noi zero. Un’idea ci sarebbe, per risolvere il problema dei fondi: moltiplichiamo le apparizioni abusive di Salvini in divisa per il massimo della sanzione pecuniaria prevista dall’articolo 498 CP. Ce ne sarebbe per tutto il comparto e avanzerebbe anche qualcosa per iniziare a rimborsare il popolo italiano dei 49 milioni fatti sparire dalla Lega. A proposito, ministro Salvini: come mai nessuna apparizione con la divisa della Guardia di Finanza?”.