Quello di Conte era il miglior Governo possibile? Certo che no. Ma quando mai abbiamo avuto Governi anche appena passabili? Se ci capitasse ci verrebbero le bolle. Ma non è certo perché non era eccelso, che Renzi ha aperto la crisi. Come se poi il suo governo lo fosse stato: ma figurati!!…lasciamo perdere… Ma perché dico che lo ha fatto per ragioni personali? Non certo perché l’ha detto perfino Sallusti e praticamente tutti i commentatori politici nostrani e stranieri, ma perché a leggere bene quello che ha detto nella sua conferenza stampa-requisitoria, lo ha detto lui stesso, in fondo, quando cercava di giustificare la sua decisione: “Noi non saremo mai dei segnaposto. Se c’è un’apertura politica vera si discute in Parlamento, non per la strada con la gente che ti urla e ti fischia”. Esilarante. Perché è ovvio che chi prende urla e fischi è lui e non certo Conte, che tutti i filmati mostrano accerchiato da folle adoranti. Ed è questo che lo imbestialisce e che risulta veramente spassoso. Se non fosse per la situazione scannata che stiamo vivendo, ci sarebbe da rotolarsi dalle risate. Eh sì, perché non possiamo non ricordarci della sua frase: “Non credevo che mi odiassero tanto…” a botta calda, quando perse il referendum, nel 2016. A lui non è mai successo di essere simpatico alla gente quanto Conte e certamente nessuno lo ha mai scelto come protagonista di una romantica fanfiction come è successo a Conte...
Sarà per questo che in un’ora e dieci di conferenza stampa ha parlato per la maggior parte del tempo di Conte. E infatti c’è un’altra frase rivelatrice nella sua conferenza stampa “La democrazia non è un reality show” lamentandosi di un uso "ridondante delle dirette tv a reti unificate" e di utilizzo "discutibile della delega ai servizi", fino all'aver "trasformato in show" il ritorno a casa dei pescatori sequestrati in Libia. Ma lui qualche anno fa, non era andato al programma Amici di Maria DeFilippi, vestito da Fonzie, per ingraziarsi i giovani? E non è lui che ha fatto dei social il caposaldo della sua politica? Ma per favore!! Questi attacchi a Conte sono solo frutto di un’invidia profonda e velenosa, che non gli dà pace e gli fa fare la figura che sta facendo. Non a caso nel suo profilo twitter ci sono messaggi con una quantità impressionante di clown come emoticon e i messaggi sono pieni di insulti e di disprezzo, per la sua indifferenza al fatto che siamo in un momento in cui una crisi politica è proprio l’ultima cosa da provocare. Se voleva fare una conta degli amici, si è sbagliato un’altra volta. Ma, come Trump, il suo narcisismo gli impedisce di vedere la realtà delle cose e come gli altri lo percepiscono. E fra l’altro è come un jukebox che ha solo una schifa canzone, per cui non cambia nemmeno strategie di attacco: così ha fatto con Bersani (ma allora c’era Napolitano presidente. Oggi per fortuna c’è Mattarella), così ha fatto con Letta (#Enricostaisereno…Invasioni barbariche del 2014!) e adesso sta cercando di fare lo stesso gioco con Conte. La sua canzone, visti i precedenti, potrebbe essere “Fatti più in là” delle Sorelle Bandiera, ma dal divano finirà per cascare lui, natiche a terra. Perché non solo gli italiani sono arrabbiati (secondo i dati di Noto Sondaggi “Per il 78% degli italiani è il momento sbagliato. E per il 58% è fastidiosa manovra di palazzo”), ma sono sconcertati anche i giornalisti stranieri, che lo trattano veramente male. Per esempio si legge sul Financial Times, quotidiano economico inglese più quotato e maggiormente letto al mondo: “Il bel mezzo di una pandemia globale e di una brutale recessione potrebbe non sembrare il momento più opportuno per far cadere il governo. A meno che tu non sia Matteo Renzi”.
E Der Spiegel, il più influente e venduto settimanale tedesco, sul proprio sito prova a fare una diagnosi della scelta di Renzi, partendo proprio dai consensi in caduta libera: “Sembra la battaglia di un uomo disperato. E’ un duello quasi tragico: da una parte Conte, il premier più popolare da 25 anni, dall’altra Renzi, uno dei politici più impopolari. Più il suo partito affonda, più lui lotta per avere attenzione.”. Per Reuters Gavin Jones scrive “Difficile da individuare la ragione” per cui l’ex premier ha “gettato l’Italia nel caos politico nel mezzo di una nuova emergenza coronavirus”. Dello stesso tenore El Pais, giornale spagnolo, o Le Figaro quotidiano francese. Sul New York Times Jason Horowitz sottolinea che “i critici di Renzi, che sono numerosi, vedono un politico vendicativo e ambizioso che non solo aveva il potere di distruggere, ma non è riuscito a resistere alla tentazione di usarlo”. E ancora: “Alcuni dei maggiori virologi del Paese sono chiaramente disgustati dalle distrazioni politiche nel bel mezzo di una emergenza sanitaria”.
Horowitz cita a questo proposito il nostro Massimo Galli e la sua durissima definizione della situazione: “L’orchestra suona mentre il Titanic affonda. C’è la possibilità che la settimana prossima gli ospedali siano di nuovo in seria difficoltà”.
Insomma: un en plein di fischi come si è visto solo per Trump, dopo l’attacco a Capitol Hill. Adesso è Renzi l’uomo che prende gli schiaffi. E a ragione. Mossa stupida e tafazziana la sua, che può essere motivata non certo dalla ragione, ma solo dalla pancia e dal rancore. Ma cosa sperava di ottenere, più di quello che ha ottenuto? Conte gli ha dato ascolto, ha cambiato quello che gli chiedeva e allora? Accecato dall’odio, Renzi tira l’asticella sempre più su, fino a chiedere il ponte sullo stretto!!! Ma è roba da matti! Ma quando mai era in discussione?, e proprio ora, dopo tutte le scosse di terremoto che ci sono state in Italia nei mesi scorsi!
E a proposito di visioni edificanti, avete visto quelle due ministre che gli sedavano a lato, zitte e mute, dimesse da lui, senza aprir bocca? Si pentiranno di aver perso l’occasione della vita per reggergli la coda, voi che dite?
Ma infine, chi si avvantaggia dalla crisi? Beh, certamente la destra e non Renzi. Perché se si andasse a elezioni anticipate la destra vincerebbe e lui sparirebbe nel buio della notte, come Bertinotti. Un altro che amava giocare a “fotti compagno” e che è sparito dal Parlamento e dalla politica attiva, dopo aver fatto cadere Prodi.
Ma Renzi è ancora convinto di avere ampie possibilità di manovra, pensa di essere al centro del gioco, promette che voterà tutte le decisioni importanti delle prossime settimane, ma rifiuta di assumersi la responsabilità di questa crisi e assicura che rimane aperto a un governo sostenuto dalla stessa maggioranza…con un altro presidente del Consiglio. Che ovviamente non sarà lui, o l’assalto al Campidoglio di Washington sembrerà una ragazzata. Comunque quando dice di portare Conte in Parlamento, lo fa come se dipendesse da lui dargli o togliergli l’incarico e non al Presidente della Repubblica, con un’arroganza infantile indicibile. Mi viene in mente Snoopy quando gioca a fare l’Asso della Prima Guerra Mondiale, nemico acerrimo del Barone Rosso.
Già… voi direte che sono pazza anch’io, cari amici e compagni, ad aver voglia di scherzare in un momento come questo, ma francamente non si può sempre piangere! E questa gente miracolata, salita senza meriti e senza talenti a posti di responsabilità per cui non ha i requisiti, e che non ha mai fatto né riforme serie, né portato innovazioni importanti, ma si è solo barcamenata cercando di sopravvivere, veramente non merita un coinvolgimento empatico, ma solo uno sguardo come quello dovuto agli ignavi dell’inferno dantesco. Sono stufa di vedere politici d’età che si rotolano per terra come cani in cerca di carezze. Sono stanca di cercare di capire le ragioni dell’altro, di essere politically correct, di essere ordinata e “pettinata con la mollettina” come quando ero bambina e mio padre mi ricordava il mio ruolo di sorella maggiore. Sono stanca di non scrivere tutte le parolacce che vorrei, in omaggio alla mia mamma e alla mia nonna, gran signore educate e rispettose. E tutta la mia natura ribelle si sta caricando di una violenza che preferisco stemperare con l’ronia e il sarcasmo. Perché siamo tutti a un pelo dall’esplodere, diciamoci la verità. La nostra razionalità sta per mollare gli ormeggi e farci tornare all’età della clava. Mi ha colpito molto giovedì, nella trasmissione di Corrado Formigli, il racconto di Stefano Massini sull’uomo in fila che ha avuto un crollo nervoso e non la smetteva di piangere e singhiozzare gridando “non ne posso più!”. Nessuno di noi ne poteva più già prima che Renzi avesse questa bella pensata di aprire una crisi, mentre il virus attacca con una nuova forza che sgomenta e vengono fuori tante nuove varianti. Dovremo tornare al lokcdown chissà per quanto e per colpa di questo scervellato magari non riusciremo nemmeno a usare i soldi che ci stanno arrivando dall’Europa. Peccato che non esista un impeachment anche da noi per gente come Renzi, che non lo si possa punire. Ma certo ci penseranno le elezioni, in futuro. E speriamo così di togliercelo dai piedi una volta per sempre.
Barbara Fois
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