Venti di guerra totale soffiano ovunque, oltre le ipocrite dichiarazioni di ricerca di dialogo e di pace, subito smentite dalla risoluzione di aumentare le spese militari in Europa e in America. Anche nel nostro Paese e questo è davvero inaccettabile, visto che la nostra Costituzione recita, all’articolo 11: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Aumentare le spese militari sembra essere una delle solite scorciatoie che i politici di poca statura, ma di grandi appetiti, si inventano per aggirare i dettami della nostra Costituzione. La scusa ora è bella pronta: la guerra in Ucraina, che giustifica tutto. Ma noi ci chiediamo: perché dovremmo aumentare le spese per ampliare i nostri armamenti, quando abbiamo ben altri problemi fra pandemia e crisi economica e adesso anche l’incognita di come accogliere migliaia di profughi? Per far piacere a chi, ai fabbricanti di armi? Perché le armi che mandiamo agli ucraini non c’entrano niente con l’aumento della nostra spesa militare. Sono due cose diverse. E l’una non giustifica l’altra.
Ma a proposito di cose confuse e incomprensibili: qualcuno mi spiega perché chiedere la inviolabilità del cielo ucraino vuol dire guerra mondiale e mandare le armi in quel paese no? Impedire di bombardare un paese sovrano chiudendo i suoi cieli è un atto più grave che fornirgli le armi per difendersi? Soprattutto se già gli aerei russi non possono sorvolare i nostri cieli!?! Francamente non capisco e trovo fuori da ogni logica contraddizioni simili.
Così come non capisco perché non si metta subito sotto accusa un governo come quello russo che usa bombe al fosforo, quando sono state proibite dalla convenzione di Ginevra del 1980… va be’ se ne sono fregati anche gli americani, quando bombardarono Falluja, nel 2004… eh, ma gli USA sono un paese democratico, no?…davvero? Sarà forse che lo scetticismo sulla democrazia americana non mi è passato, dai tempi della guerra in Vietnam, ma continuo a vedere commettere incredibili scempi che nessuno sanziona e punisce. Senza parlare delle innumerevoli guerre, comprese quelle preventive, ai danni di popolazioni più povere e meno armate, chiedo: prova semplicemente ad essere povero e malato in America e vedi se ti puoi curare; prova a essere nero e vedi se non ci mettono un attimo a metterti un ginocchio sul collo; prova ad essere donna senza soldi e in gravidanza e vedi se non perdi subito il posto, senza la protezione di sindacati o di contratti di lavoro. Vedi se ce la fai a sopravvivere e poi ne riparliamo del grande paese democratico, libero e solidale, che ha eletto Trump e che forse lo rieleggerà dopo Biden. Il paese di QAnon e delle più incredibili fake news.
Ma torniamo a noi: nell’elenco delle cose inspiegabili c’è una domanda attualissima: perché i biondi ucraini cristiani sono profughi “veri” e quei poverazzi di africani, che sono molti di meno e vengono a morire nei nostri mari, no. Almeno a sentire Salvini. Va be’ il leghista è anche quello che dice che a parlare di armi non si sente felice…quest’uomo ha la memoria più corta che si possa immaginare! Ora fa il filo ucraino quando prima non faceva che inneggiare a Putin ( e ha anche firmato un accordo fra Lega e il partito di Putin nel 2017, che è ancora valido), e dopo aver sponsorizzato le armi e la legittima difesa, ora - come dicevamo prima - si sente infelice a parlare di armi: ma faccia pace col cervello!
Ma anche noi cerchiamo di far pace col nostro cervello, però. Perché, come dicevamo, ci commuoviamo tanto sui profughi ucraini e non altrettanto su quelli che arrivano dall’Africa, o quelli massacrati in Afganistan? Qualcuno dice che è perché sono europei e sono vicini a noi. Ma perché quando c’è stata la guerra nei Balcani, tra il 1991 e il 2001, non si trattava addirittura di nostri vicini di casa? Eppure non ricordo che si sia scatenata una corsa alla solidarietà. Per amor del cielo, non voglio ingenerare ambiguità ed equivoci: ovviamente sono dalla parte del popolo ucraino, che è stato aggredito da Putin ( e il massacro di Bucha ha alzato ancora l’asticella dell’orrore di questa guerra ineguale e indecente), ma tutto quello che sta succedendo intorno a questo spregevole fatto mi lascia perplessa e non mi torna. Voglio dire: perché siamo così buoni e amorevoli nei loro confronti? Cosa pensiamo di ricavarci? Ecco, l’ho detto. Perché anche in Ucraina c’è gas e c’è grano e mais… e poi andrà ricostruito, no?....
E perché le trattative di pace non approdano mai da nessuna parte? Chi non vuole la fine rapida di questa guerra e perché? E perché Biden si comporta come un opinionista del bar dello sport e non come un capo di stato, che pesa ciò che dice? Così come perchè chi voleva tenerci in casa con la pandemia ora dà il “liberi tutti”, nonostante il pericolo di contagi non sia davvero finito? La risposta è semplice: laddove ci sono soldi, molti, mooolti soldi da guadagnare malamente e sulla pelle degli altri, tutto è possibile: anche far morire la gente sotto le bombe a grappolo o al fosforo, o farli crepare di malattie terribili, senza le dovute attrezzature mediche.
Siamo tutti stanchi, credo, di tutto, ma soprattutto di questa classe politica nostrana e mondiale, di questi Caini inadeguati, indecenti, avidi e cinici.
Nelle tv non facciamo che seguire passo passo le fasi di una guerra brutale, tossica e oscura, piena di pieghe buie, di domande inevase, di menzogne, di falsità e di inganni. Uno pensa che tutto sommato la guerra sia una cosa semplice da capire: c’è un aggressore e un aggredito ed è facile capire da che parte stare. Ma è proprio così, sempre? Eh, no. Basta pensare al Far West: i “nostri” vestiti di blu che arrivavano suonando la carica non erano i “buoni”, come ingenuamente credevamo noi, ma erano degli invasori che uccidevano i poveri indigeni armati solo di frecce e lance e che costoro non erano i cattivi, ma gli aggrediti che difendevano la propria terra e il proprio diritto di autodeterminarsi. E il generale Custer non era un eroe, ma un macellaio, colpevole di genocidio. Già, ma quanto tempo ci abbiamo messo a capirlo, imbevuti come eravamo di propaganda? Bisognerebbe spiegarlo ai Russi, che possono informarsi solo attraverso le fonti inquinate di menzogne che gli rifilano Putin e la sua corte. Ma quello che è triste è che si infilano in questo ingarbugliato gomitolo di fake news anche alcuni intellettuali nostrani, abbastanza “bastian contrari” da volersi distinguere da tutti, con posizioni spesso estreme e incomprensibili.
Il fatto è che bisogna capire meglio il contesto in cui lo scontro si svolge, i motivi attuali e remoti per cui il conflitto è scoppiato e gli obiettivi che ciascuno dei contendenti vuole raggiungere. In questo caso bisogna considerare anche gli interessi che stanno intorno a questa guerra e che riguardano molti paesi: l’Europa (compresa l’Inghilterra), gli Stati Uniti, la Cina, in primis, e poi il mondo intero, se si pensa a un risvolto nucleare del conflitto. E il gas e il petrolio sono il perno attorno a cui girano i maggiori interessi. Avremmo dovuto cercare fonti alternative, anche perché il pianeta ha dato chiari segni di una sofferenza così grave che avrebbe dovuto far capire ai potenti che non potevano più aspettare oltre, e invece nella Cop26 tenuta a Glasgow l’anno scorso, abbiamo ancora preso tempo riguardo all’eliminazione delle fonti combustibili fossili: l’accordo di cessazione è scivolato al 2050 per noi e gli USA, ma per la Cina si parla del 2060 e per l’India del 2070. Ma adesso, con la guerra russo-ucraina e la necessità di non dipendere dal gas russo, si riaprono le porte al carbone. E del petrolio made in USA. Un bel alibi, no? E ritorna anche il fantasma dell’energia nucleare. Le altre possibili fonti di energia verde come quella eolica o quella solare, sono dimenticate. Alla faccia delle modificazioni climatiche.
E adesso tornano di nuovo anche le armi, come dicevamo, e – cogliendo l’occasione – si riarma anche la Germania, che dalla Seconda Guerra Mondiale non poteva più farlo. Ma ora è il momento in cui tutto è possibile: riarmiamoci tutti e massacriamoci una volta per tutte, rompiamoci le ossa. Tuffiamoci finalmente nella Terza Guerra Mondiale, come sembra auspichino ormai in tanti. Evidentemente la strage dovuta alla pandemia ( e che chissà per quanto tempo ancora potrà durare) non ci è bastata. L’Umanità scomparirà? Tanto meglio per la Terra.
Barbara Fois