Il nuovo governo si è appena insediato e già mostra la sua faccia repressiva e fascista… sì, fascista. Altro che “il fascismo è una cosa del passato” o “ma la Meloni ha preso le distanze dal fascismo” ma dove? Ma quando?! Dovevano occuparsi delle bollette e invece il primo atto è un ddl (numero 162/22) che mette in galera chi si riunisce. Perchè è questo il senso del progetto di legge, talmente mal scritto da rendere pericolose finanche le riunioni di condominio. Perfino Mulè (FI) ha i suoi dubbi e dice che la norma va riscritta e cambiata in Parlamento! E le opposizioni che fanno? Le opposizioni, al plurale...già… infatti ce ne sarebbero tre. E perché no?, abbiamo 4 mafie, possiamo avere anche 3 opposizioni. Il fatto è che ne basterebbe una sola, se fosse costruttiva, identitaria, coraggiosa, con le idee chiare, con obiettivi precisi (sto parlando delle opposizioni non delle mafie)… invece no, abbiamo tre gruppi divisi, indecisi, autoreferenziali, egoisti e immaturi. Tre gruppi e nessuno di sinistra. Niente male come inizio…
Ma torniamo al ddl sui rave (ma nel testo non è mai detta la parole rave ed è questo che crea dubbi e sospetti): ci sono pene fino a 6 anni di galera! Ma vi rendete conto? Ma immaginatevi i grandi rave del passato come Woostock o quelli tenuti nell’Isola di White, che hanno fatto la storia della musica e dei giovani di mezzo mondo, se ci fosse stata questa legge tutte quelle centinaia di migliaia di giovani (qualcuno dice che erano circa 1 milione!) sarebbero finiti in galera, insieme a Jimi Handrix, Joan Baez, Joe Cocker, Bob Dylan, Miles Davis, Emerson, Lake e Palmer, etc.etc. Che tristezza, amici miei! Che povertà di idee, di sentimenti, di cultura, che desolazione che nel 2022 ci sia gente così vecchia, intollerante, ottusa e acida. Ci piacerebbe che avessero lo stesso accanimento contro le mafie e la criminalità organizzata – quella vera! – e la stessa determinazione. E le opposizioni? Si lamentano e protestano, invece di radunare in piazza giovani e vecchi, dando a tutti la sensazione che ci sono di nuovo, che esistono, che hanno ritrovato autoconsapevolezza, vigore e voglia di lottare. Rispondere con con la stessa durezza, direi che è sacrosanto, perché questa gente di destra capisce solo la violenza, la sopraffazione degli inermi, i pugni battuti sul tavolo e nient’altro.
Come fosse una conferma di questo orientamento, nel giorno in cui il neo ministro Piantedosi ha annunciato il pugno duro contro i raduni non organizzati, come reazione al free party in svolgimento a Cittanova, vicino Modena, duemila nostalgici dell’olio di ricino convenivano a Predappio, a mettere in scena il loro vomitevole rave, senza che nessuno li ostacolasse. E mentre il nuovo governo di destra caccia via i ragazzi da un capannone dismesso, dove facevano musica e si divertivano, senza far del male a nessuno, non una parola è stata detta sullo schifo della manifestazione a Predappio.
Tre opposizioni e tutte zitte davanti alla pagliacciata neofascista di Predappio dell’altro giorno, con tutto il vecchio pattume di saluti romani, camicie nere, fez, stendardi, gagliardetti e bandiere, il tutto concentrato nel piccolo comune che diede i natali a Benito Mussolini, sullo sfondo di una colonna sonora di vecchie canzonacce fasciste come “Faccetta nera”. Niente paura: la magistratura ha sentenziato che fare il saluto romano non è reato. In buona sostanza: “le interpretazioni più diffuse negli ultimi anni sulla normativa vigente stabiliscono che non è reato fare un saluto fascista se non c’è il pericolo di riorganizzazione di un nuovo partito fascista o del perseguimento di finalità antidemocratiche e discriminatorie.” E dunque “ Fare il saluto romano in un contesto commemorativo perciò non costituisce reato.”
E così non hanno fatto un fiato su quel rave di cialtroni in camicia nera che gridavano “presente!” al camerata Benito Mussolini. Del resto i raduni della Lega a Pontida con tutti i ridicoli rituali sul dio Po e le ampolle di acqua sacra non sono mai stati sanzionati. Sono solo i raduni dei ragazzi di sinistra che debbono essere puniti, come sempre. Non ci ha messo molto questo governo raffazzonato – che ha più sottosegretari che deputati in Parlamento – a buttare la maschera, come dicevamo. Del resto ce lo aspettavamo, come ci aspettavamo che le opposizioni sarebbero state zitte e però a volte aver ragione non fa proprio piacere, diciamocelo.
E così abbiamo guardato nello schermo TV lo spiegamento sproporzionato di polizia assolutamente ingiustificato e quei ragazzi che abbandonavano, composti, ordinati e tranquilli, il capannone e che anche ripulivano l’area, con la coscienza ecologica delle giovani generazioni, e questo confronto fra due civiltà, due modi di concepire il mondo e la vita, era toccante e doloroso. Non vogliamo tornare indietro, no. A quando nel ’68 ci caricavano durante i cortei e sguinzagliavano la loro manovalanza fascista per picchiarci. E il pensiero non può non tornare a quegli anni, ma anche ad anni assai più recenti e al massacro di Genova del 2001, debutto dell’appena insediato governo Berlusconi di CD, quando la polizia aggredì i manifestanti, uccidendo Carlo Giuliani, e poi agenti in assetto antisommossa andarono a massacrare degli inermi partecipanti che stavano tranquillamente dormendo nella scuola Diaz. Su questi fatti violenti gli stessi agenti testimoniarono cose diverse, smentendosi più volte a vicenda e inventando prove false come la presenza di bottiglie Molotov nella scuola, sbugiardati puntualmente in sede processuale. Una pagina vergognosa che Amnesty International definì “ La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. “. Beh, noi non vogliamo tornare a questo e le premesse però ci sono tutte, quindi le opposizioni si diano una mossa, perché se la loro ignavia li renderà complici, ce la prenderemo con loro. E intanto possiamo cancellare Renzi e Calenda dalle opposizioni, non solo perché sono sempre pronti a sostenere il governo quando serve (l’hanno detto loro), ma anche per quello che ha scritto Calenda su Twitter a proposito del nuovo reato introdotto dal Consiglio dei ministri per contrastare i rave party “E’ un’iniziativa condivisibile. Lo Stato non può rimanere spettatore di eventi illegali e pericolosi”. Ma che faceva da ragazzo Calenda? Ah già, faceva il nipote del regista Comencini…
Ma cosa dovrebbe fare, come dovrebbe essere una opposizione di sinistra? In questi anni i partiti della Sinistra, PD in testa, si sono staccati dal proprio elettorato, troppo impegnati a cercare di espandersi al centro e a cercare di non spaventare quella fetta di elettori ondivaghi e inaffidabili perché senza alcun orientamento politico serio ( ma pozzo senza fondo che tutti cercano di accaparrarsi) e intanto si sono persi la fiducia e la stima del loro elettorato, tradizionalmente di sinistra. Questo distacco è divenuto via via vasto come il Gran Canyon, senza che nessuno cercasse di colmarlo: non certo da parte della base indignata per il tradimento, ma nemmeno da parte della classe politica che ormai rappresentava solo sé stessa. I voti li hanno presi solo perché molti elettori non volevano che vincesse la destra a nessun costo, ma altri invece hanno pensato che davvero la corda era stata tirata troppo e che non valeva la pena di votare una classe politica così autoreferenziale e se ne è rimasta a casa. E adesso? Il PD con la cenere in testa dice che si rifonderà, ma intanto ci mette 6 mesi solo per riunirsi a Congresso e confrontarsi… credono davvero così di poter voltare pagina, senza fare una seria analisi dei propri errori e cercare non solo di emendarli, ma soprattutto di ritrovare una identità reale? Perché siamo a una svolta senza ritorno e non si vedono grandi personalità che possano rifondare e guidare una nuova compagine. Nessuno di quelli che conosciamo ha il nerbo, la spina dorsale, il carattere per guidare la sinistra fuori dal guado. E allora? Io penso che per ripristinare un collegamento fra la base e la dirigenza si deve guardare ai dirigenti locali: ai sindaci, prima di tutto, ma anche ai governatori regionali, insomma a quei politici che stanno davvero a contatto con la gente e ne conoscono problemi ed esigenze e soprattutto possono essere controllati da chi li ha votati. Ne vedo pochi, ma ce ne sono.
Ed è qui che dobbiamo allertarci: che Letta non venga sostituito da un personaggio (uomo o donna non importa) d’apparato, un pollo di batteria, insomma, come tutti quelli che abbiamo visto finora succedersi alla guida del PD. E ancora non sto dicendo niente degli scontri tra fazioni, delle lobbies di potere, dei giochi demenziali basati su interessi personalissimi e spesso controproducenti per la comunità, oltre che per il partito. In questi anni ne abbiamo visti molti di questi disastri, frutto di narcisismo acuto, di superficialità faziosa, di egotismo sfrenato, da parte di miserabili gruppetti di imbecilli, convinti di essere il sale della terra. Molti se ne sono andati da sé, in cerca di fortuna – sempre puniti dagli elettori – ma purtroppo altri sono rimasti ed è di quelli che ci si deve sbarazzare, senza se e senza ma. Basterebbe questo per essere già a buon punto.
Per il momento è solo Conte che davvero sta provando a fare opposizione e si sta facendo sentire, ma ha quel padre-padrone sullo sfondo che scoraggia chi vorrebbe avvicinarsi di più.
Il PD aspetta la primavera, mentre arriva l’inverno e nel frattempo c’è gente che ha fame, che ha freddo e che ha paura del futuro. A fare la fila davanti alla mensa della Caritas ci sono persone insospettabili e ormai anche intere famiglie e noi non possiamo più stare a guardare.
Barbara Fois
Approfondimenti
Se volete rendervi conto del casino di questo ddl leggetevi il testo sulla Gazzetta Ufficiale:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2022/10/31/255/sg/pdf
altri approfondimenti:
https://www.agi.it/fact-checking/saluto_fascista_reato-6515949/news/2019-11-09/