Naufragi

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 12/10/2024
Il governo Meloni in grosse difficoltà

Il governo Meloni nella bufera fa pensare al quadro famoso di Gericault “La zattera della Medusa”. L’enorme tela ricorda un fatto drammatico realmente accaduto nel 1816, quando la nave francese Meduse si incagliò nei fondali sabbiosi davanti alle coste della Mauritania e, visto che non c’erano abbastanza posti sulle scialuppe, 150 persone finirono su una zattera di fortuna e di costoro se ne salvarono solo 15.

Ma mentre i naufraghi della Meduse erano vittime incolpevoli di un capitano incompetente, nel caso della Meloni le colpe sono da condividersi con una classe dirigente di destra a dir poco inadeguata e grottesca. Però è stata la stessa Meloni a infilarsi in questo cul-de-sac, col suo modo di fare ambiguo e poco istituzionale. Lei che ha scelto i suoi collaboratori sulla base della fedeltà e non della competenza, lei coi suoi siparietti grotteschi, lei chiusa nella sua chat condivisa coi fedelissimi, ma anche con una “infame” talpa, che riporta tutto all’esterno, facendola infuriare. Già stufa delle stupidaggini, delle piccinerie, delle figuracce dei suoi fidi (ministri e non), minaccia di dimettersi e di trascinare tutti di nuovo alle elezioni, in una crisi parossistica di rabbiosa “vendetta, tremenda vendetta”. Ha detto infatti con acrimonia: «Posso portare tutti al voto. E dico anche che forse mi conviene». Perché lei sa che nonostante in due anni al governo abbia perso il 14% dei consensi, potrebbe farcela, ma gli altri? Dei suoi alleati chi si salverebbe? Non certo Salvini, che ha deluso il suo elettorato e si è messo contro la vecchia Lega antifascista e nemmeno Tajani la spunterebbe, forse, nonostante nei sondaggi abbia superato il leghista. Perché non è ancora abbastanza solido nel suo ruolo di capo di FI. Il ricatto della Meloni è ormai spudoratamente palese: come direbbe il Padrino di Mario Puzo, li tiene per le palle, con un cinismo inquietante. Lei è nella fase pericolosa di chi ha perso la pazienza con i suoi e non ragiona con lucidità, inoltre è furiosa perché non riesce a far eleggere Francesco Saverio Marini alla Consulta della Corte Costituzionale. Per una volta l’opposizione si compatta ed esce fuori dall’aula al momento delle votazioni. Aventino? Macchè! E’ per avere tutti sott’occhio, perché non ci sia qualcuno che si faccia comprare, come per l’elezione di La Russa a Presidente del Senato. E chi se lo dimentica?? Così è certamente saggio che vengano tenuti tutti lontano dalle tentazioni… Per far passare la candidatura di Marini, infatti, servirebbero 363 voti e la maggioranza non sembra avere i numeri necessari per raggiungerli. Il centrodestra infatti può contare - sulla carta - su 357 voti. Ma tra questi ci sono anche i presidenti di Senato e Camera, che tradizionalmente agli scrutini non partecipano.

Ma perché non si vuole il Marini alla Consulta? Perché è quello che ha steso il progetto sul Primariato, tagliato e cucito sui desiderata di madama Giorgia, una cosa che non si è mai vista in nessun paese civile e democratico del mondo e che prende a calci la nostra Costituzione. Ma Marini è stato anche il redattore di molti altri disegni di legge che verranno giudicati dalla Consulta. E l’eccezionale vicinanza con Meloni fa sì che la candidatura sia quanto meno «inopportuna». L’autore materiale della riforma sul premierato infatti giudicherebbe per esempio anche l’Autonomia Differenziata e la riforma delle carriere dei magistrati: «Speriamo che ciò non avvenga perché sarebbe un vulnus rispetto alle regole» dice l’opposizione. Se venisse eletto sarebbe infatti un palese sfrontato conflitto di interessi come sostengono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni in quanto il professor Marini "è l'autore di proposte di riforma come autonomia e premierato", di cui "da giudice della Consulta avrebbe dovuto valutare la costituzionalità". Oltre "ed esprimersi sull'ammissibilità di referendum abrogativi". E infatti come spiega Repubblica di ieri, ci sarebbe un piano ancora più importante nella partita che si gioca proprio sulla Corte Costituzionale: l’obiettivo, ambizioso, di smontare i referendum sull’Autonomia Differenziata e sullo Ius Soli. E di blindare quello sul premierato in arrivo. Se questo dovesse fallire, l’alternativa è il reset. Ovvero affidarsi ai sondaggi e tornare alle urne.

Ma il piano della Meloni potrebbe essere ancora più rischioso e così ambizioso da sfiorare il delirio di onnipotenza: sarebbe infatti quello di eleggere a dicembre anche gli altri due giudici costituzionali in scadenza (Trump docet). E questo perché a novembre la Corte si esprimerà sulla legittimità costituzionale della legge sull’Autonomia differenziata. Una bocciatura potrebbe far esplodere la Lega. Un ridimensionamento invece aiuterebbe l’esecutivo. Che avrebbe così la chance di cambiare una legge che rischia di costare gran parte della popolarità del governo, vista la risposta del Sud alla raccolta firme. Poi la Consulta dovrebbe giudicare la costituzionalità dei referendum. E questo avverrebbe nel 2025. Un piano efferato, come si vede chiaramente, che è un vero e proprio attentato alla democrazia e alla libertà dei cittadini di questo Paese. Altro che il fascismo è morto! Sta solo cercando altre strade, pseudo legali, per riemergere dal fango e dai liquami in cui era stato giustamente costretto per anni, dopo la Seconda Guerra Mondiale.

A parte le beghe da cortile per il Cda della Rai, la Meloni ha altre occasioni di contrasti coi suoi alleati: con Giorgetti, per esempio, il ministro dell’Economia, che onestamente avverte i cittadini che non ci sono soldi e dunque ci saranno restrizioni e tasse, contraddicendo così tutto quello che arrogantemente e falsamente ha sostenuto la Meloni, che ha raccontato un sacco di bugie al suo elettorato e adesso si infuria, perché qualcuno scopre i suoi altarini. E la fa vedere per come è: una bugiarda inaffidabile e una narcisista delirante.

E tutte queste beghe da cortile, piccinerie miserabili, intrighi da squallidi romanzetti rosa e spaventosi deliri di onnipotenza, mentre il mondo è sull’orlo di una guerra mondiale a rischio nucleare, con quel pazzo di Netanyahu che sta allargando la sua guerra a mezzo mondo, sparando perfino sulle truppe Unifil dell’ONU e solo per salvarsi dai processi che lo aspettano in patria. Cammina su decine di migliaia di vittime solo per il proprio egoismo ed è qualcosa di intollerabile, che un uomo solo sia l’artefice di migliaia di morti e che gli altri paesi del mondo glielo lascino fare! Stesso discorso per Putin, che pretende di tenersi le terre che ha invaso e che gli ucraini si disarmino e non possano entrare nell’ONU e nemmeno nell’Unione Europea. Una follia, una pretesa assurda, che ricalca il suo sogno malato di una grande Russia imperiale. Sembra l’epoca delle mezze calze che si credono il sale della terra, i padroni del mondo, i migliori, i più potenti, i “meglio fighi del bigoncio”, perché la realtà dei cittadini medi è talmente bassa che “in un mondo di ciechi anche un orbo è un re”. Mi chiedo dove sono finiti gli intellettuali, le persone colte, preparate, professionali. Ma non vedo nemmeno quelle semplicemente istruite! Una desolazione infinita.

Il fatto è che l’Occidente intero è sulla zattera della Medusa, in procinto di venire risucchiato in un oceano scuro e senza fondo. Aggiungiamo a tutto questo che fra un mese sapremo anche come finiranno le elezioni presidenziali in USA. E speriamo che quel bugiardo fuori di testa di Trump venga sconfitto una volta per tutte e finisca in galera. Noi non possiamo sperare nemmeno questo: quando mai i nostri politici indagati finiscono dietro le sbarre: figurati! Non si è mai visto! Possono fare quello che gli pare e rischiano solo al massimo degli arresti domiciliari. Misure spesso assolutamente ignorate, come dimostrato ampiamente da Denis Verdini. A volte viene da chiedersi che ci stiamo a fare noi cittadini: il pubblico pagante (!) di questo miserabile spettacolo, di questo circo di nani e ballerine, fatto da attorucoli grotteschi.

Aveva ragione Monicelli quando sosteneva che per cambiare le cose qui in Italia ci vorrebbe una rivoluzione, che non c’ è mai stata, come invece in Francia o in Inghilterra. Una rivoluzione di quelle vere, violente e col sangue, che finalmente ci faccia crescere. Non so se potrebbe bastare. Non capisco più certe dinamiche politiche. O meglio: non capisco come si possano fare sempre le stesse cose, come si possa essere così ottusi da fare sempre gli stessi sbagli…e intanto continuiamo a farci sballottare dalle onde di un mare in tempesta, aggrappati a una zattera che si sta lentamente ma inesorabilmente e progressivamente sfasciando…

Barbara Fois

 ImmagineT.Gericault, La zattera della Medusa

https://www.open.online/2024/10/08/giorgia-meloni-deep-state-voto-conviene/

https://www.youtube.com/watch?v=YeR7whMvREI filmato Monicelli

https://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=353:monicelli-uneredita-rivoluzionaria&catid=72:libere-riflessioni&Itemid=147

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