Il governo Draghi è caduto, ma la domanda che tutti ci facciamo resta senza risposta: perché? Che senso ha anticipare di qualche mese la fine della legislatura? Soprattutto in una situazione come quella attuale, con la pandemia che ha ripreso a dilagare - grazie anche a un demenziale “liberi tutti” dato con leggerezza un po’ troppo presto – un’altra pandemia che si affaccia ora e che hanno chiamato “il vaiolo delle scimmie” e che a quanto pare si sta diffondendo velocemente; i roghi che bruciano le foreste di mezza Europa, come se avessimo bisogno di altro CO2 nell’atmosfera, e la guerra Russo-Ucraina che sta coinvolgendo mezzo mondo. Per non parlare dell’erogazione dei miliardi che ci aspettano col PNRR, il piano di ripresa e resilienza che il governo di Draghi ha predisposto per illustrare alla commissione europea come il nostro paese intende spenderli e che forse nessuno ormai ci darà più. C’è qualche persona fra noi che pensa che ci sia qualcuno, fra quei decerebrati che hanno provocato la fine del governo, capace di spenderli meglio di Mario Draghi? Qualcuno che abbia la stima e la fiducia dell’Europa?E’ ovvio che non è necessaria una risposta.
Sappiamo tutti benissimo di chi stiamo parlando e il disprezzo che proviamo per troppi di loro ha fatto sì che alle ultime elezioni la percentuale dei votanti sia scesa sotto il 50%. Ma ancora una volta la domanda perché una crisi adesso, resta senza una risposta. E’ ovvio che ci sia una base di invidia corrosiva: il paragone fra le capacità professionali di Draghi e l’ammirazione mondiale di cui gode e di contro la povertà di idee e la pochezza della nostra classe politica non sono sfuggite nemmeno a lor signori, pur sempre così generosi e benevoli con sé stessi. Ma ancora non è sufficiente a spiegare le reali motivazioni della crisi. La cosa più rilevante è che nessuno se ne sia voluto intestare la paternità: la colpa per ciascuno di costoro è degli altri, dei 5Stelle, della Lega, di Forza Italia, di DiMaio e perfino dello stesso Draghi! Quel gran signore di Berlusconi infatti ha addirittura detto che Draghi era stanco e che ha approfittato dell’occasione per far cadere il governo.
Ci eravamo dimenticati della sua sbracata e nauseante volgarità, ma possiamo constatare che non è cambiata e nemmeno avvizzita: in un solo giorno si è fatta viva più volte, commentando l’uscita da FI di alcuni suoi fidati collaboratori come la Gelmini, la Carfagna e Brunetta, con un “riposino in pace”, davvero ingrato e meschino. O col commento su Salvini “ sono più intelligente e preparato di lui”…e come no: una bella gara davvero! Nel giro di poco ha fatto danni da miliardi al suo partito e al suo elettorato più moderato, che non ha gradito il suo appiattimento sulle posizioni della Lega. Ma cosa crede di fare? Pensa davvero che Salvini e soprattutto Meloni, gli lascino spazio? FI ormai arriva al 7% e nessuno crede più alle sue sparate stagionate: i mille euro alle pensioni è un vecchio e abusato ritornello, sfruttato tante di quelle volte che ormai non fa nemmeno più ridere. Quanto al ripiantare un milione di alberi, non ha nemmeno contezza che Draghi ne ha gia previsto ben sei milioni. E però il cavaliere (sempre più simile alla parodia che ne fa Crozza) annuncia gasatissimo che si candiderà al Senato… lo daranno proprio a lui un seggio, ora che ne hanno tagliati tanti!Ma se non lo fanno più parlare! E’ sempre Tajani che parla per lui, lo cita, ma non lasciano che faccia danni in diretta. La destra (il centro destra non esiste più) ha seguito la Meloni, in crescita costante nei sondaggi, mentre loro (FI e Lega) sono in continua perdita di consensi, pensando di scipparle la leadership della coalizione, ma hanno clamorosamente sbagliato, non saranno loro ad usare lei, ma proprio il contrario.Ma poi è davvero così scontato che alle elezioni vinca la destra? Sarà che sono una inguaribile ottimista, ma io penso che invece non sarà così facile per la Meloni arrivare alla presidenza del Consiglio. Perchè nessuno ce la vuole, a cominciare dai suoi stessi alleati.
Ma comunque siamo ancora lontani dal capire come è nata questa crisi. C’è chi dice perfino che dietro ci sia Putin: ma cos’è diventato, il Moriarty della situazione? Il Napoleone del crimine? Ma per favore! E tuttavia, a ben pensarci, avere la destra al potere in Italia sarebbe un passo importante per mettere in difficoltà tutta la comunità europea, ma a parte DiBattista non vedo molti altri fan di Putin. In appendice trovate il link di un suo lungo, verboso e inconsistente monologo su quanto è bello stare in Russia e sulle inutili sanzioni dell’Europa alla Russia. Non una parola sulla guerra in Ucraina, ovviamente. Ascoltatelo e chiedetevi perché lo invitino a dire la sua in numerosi talk.
Ma non c’è da meravigliarsi: questo è il momento dei social, che hanno sostituito la vita reale, questo è il momento in cui impazzano i cosiddetti influencer, gente in gran parte senza né arte né parte e che tuttavia dovrebbe insegnare a vivere e a spendere nello shopping più inutile ai loro seguaci, detti followers; questo è il tempo in cui si producono film agiografici su calciatori ancora vivi e in attività, e tutto questo nel trionfo dell’ignoranza e dell’ottusità più spaventosa. A ripensarci: la vecchia mummia dopo tutto ha ancora qualche opportunità: il clima “culturale” lo assiste...infatti c’è in giro una ricerca spasmodica di modelli da seguire, possibilmente abbastanza mediocri da non far sentire in difetto chi li segue. Beh, forse è questa una risposta alla domanda “perché la crisi adesso?”. In realtà è stato un concorso di cause: qualcuno ha sbagliato e altri ne hanno subito appofittato. Comunque sia, chi ci rimetterà ancora una volta saremo noi cittadini.
L’imbecillità di chi si compiace di essere ancora una volta in campagna elettorale, convinto di essere al centro dell’interesse, di essere l’ombelico del mondo, avrà una tragica sorpresa alle elezioni. Avevano così fretta di arrivare al voto che non hanno nemmeno pensato che il 25 settembre cade il capodanno ebraico e magari si poteva avere un minimo di rispetto e di attenzione, anche se la comunità ebraica ha dato il benestare, il che non era scontato. Ma così la destra avrà modo di festeggiare, il 28 ottobre, il centenario della marcia su Roma, magari dagli scanni del governo. E’ un anno che lo diciamo….
Barbara Fois
Di seguito il monologo di Di Battista