La Meloni non sa perdere
Siamo rimasti davvero sconcertati dalle reazioni della Meloni davanti alla sconfitta subita in Sardegna. Intanto per un paio di giorni ha taciuto, lasciando che il povero Truzzu, con generosità, si assumesse tutta la responsabilità della disfatta, poi ha capito che non convinceva nessuno e che stava per perdere ogni credibilità e ha pensato che la soluzione migliore fosse “girarla a club” come dicevamo da ragazi, cioè riderci sopra cercando di minimizzare il danno d’immagine. Ma non lo sa fare. Il suo pezzo sui desideri che non si realizzano era veramente ridicolo e patetico: “Volevo fare la cantante, ma sono stonata. Avrei voluto giocare nella nazionale di pallavolo, ma sono nana. Avrei voluto conoscere Michael Jackson, ma è morto troppo presto. Però Michael Jackson mi ha insegnato l'inglese…". Ma non aveva fatto il liceo linguistico ? Ah, già, pardon, ha fatto l’alberghiero… e non si capisce perché se ne vergogni, al punto di mentire!
Che i sardi ce l’abbiano con lei è un dato di fatto: nella sua tournée nell’Isola non ha speso una sola parola sui problemi della Sardegna. Non gliene poteva fregare di meno. Lei è venuta qui fra i “campesinos” solo per fare del cabaret. Non erano degni di un po’ di attenzione, o dovevano pagare per le colpe di suo padre? Oppure più semplicemente lei non è e non sarà mai uno statista e nemmeno un politico di alta classe. Può fare solo le barricate, mettersi le mani a brocchetta sui fianchi e gridare. Ma io credo che i “suoi” qui nell’Isola meritassero un po’ di considerazione e forse anche delle scuse, o delle spiegazioni, delle argomentazioni. Invece lei faceva la “soubret” e riduceva tutto a uno sfottò, senza rispetto per niente e per nessuno, perché la sola cosa importante era minimizzare la batosta e affermare che lei, per quanto rotta e pestata, “ non si era fatta niente”.
Mente, arronza dei siparietti, e addirittura improvvisa passi di danza, alla stampa estera fa la simpaticona, dicendo che è un periodo sfortunato per lei: non fa che perdere a Burraco… Non si rende conto che la gente l’ha già sgamata e che tutto quello che fa dimostra solo che non sa perdere. Ora, non solo non è divertente, è scandaloso che non sia capace di prendersi le sue responsabilità, dopo che ha imposto d’imperio il suo candidato e poi lo ha lasciato solo a vedersela con i risultati di una campagna che ha orchestrato lei, cucendosela addosso, addirittura cancellando il nome di Truzzu dai manifesti. Una scelta narcisistica fino alla parodia, un delirio di onnipotebza, una autocelebrazione selvaggia, fino al ridicolo. E che quelli della sua parte abbiano capito chi è, lo si vede nei social e in giro nel web. Guardate un po’:
Nonostante quello che vuol far credere questa débacle l’ha fatta arrabbiare e allora ha cominciato a scalciare come un muletto punto da un tafano. Non vorrei che questa riconta infinita di voti, questo rimestare fra le schede per le votazioni sarde, questi seggi che non chiudono mai i conteggi e che attribuiscono i voti nulli a Truzzu, riducendo le distanze fino ad arrivare a 800 voti di differenza, fosse figlia di questa rabbia. Vedremo.
Intanto ha già cominciato a prendersela con il Presidente della Repubblica, che ha sottolineato l’errore fatto a Pisa, contro i ragazzi che manifestavano pacificamente e a viso scoperto per la pace in Palestina e ha detto che usare i manganelli contro i ragazzi è un fallimento. Parola che la Meloni non può nemmeno sentire! E inoltre Mattarella è l’ostacolo fra lei e il potere assoluto del premierato. E così dice «Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra: è un gioco che può diventare molto pericoloso». La frase viene pronunciata alTg2 Post. E’ il suo sistema quello di sgusciare sempre davanti a un confrnto diretto: o usa i social o rilascia qualche intervista a compiacenti giornalisti, che non le pongano domande imbarazzanti. Ed è sempre il suo sistema travisare le parole degli altri per poi attaccarli. Ma in questo caso ha toppato e alla grande! La sua autostima ipertrofica ha impattato con una persona che trasuda autorevolezza ed è amatissima da tutti: confronto pericoloso per lei!Sta perdendo e alla grande su tutti i fronti, altro che Burraco! Tanto che dal suo entourage ci tengono a far sapere che la premier non ce l’aveva affatto col presidente della Repubblica, su Tg2 Post, quando s’è scagliata contro le istituzioni che negano ai poliziotti solidarietà e sostegno …ma se non è il Colle, quali sono le altre istituzioni? Pietosa bugia. Ma Mattarella li aveva già anticipati, i fidi della Meloni, come leggiamo sulla Stampa: “Giusto un paio d’ore dopo l’intervista di Meloni, in pratica a notte fonda, il capo dello Stato aveva reso pubbliche due telefonate: la prima col capo della Polizia, Vittorio Pisani, la seconda al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il presidente voleva da loro notizie sugli incidenti a Torino (dove un gruppo di facinorosi aveva aggredito una volante) cogliendo l’occasione per esprimere non solo «solidarietà» agli agenti, ma «fiducia e vicinanza» all’intera Polizia di Stato. Un modo per respingere al mittente le accuse e far sapere che, se qualcuno ostacola i tutori della legge, quel qualcuno di certo non abita al Quirinale “.
Scuse tardive, quindi, quelle dei fedelissimi della Meloni. Peccato! Sarà per un’altra volta, che certamente non mancherà, visto l’andazzo. Meloni infatti non ha capito che il vento sta cambiando e che il re sta perdendo rapidamente tutti i suoi vestiti… esisterà lo strip burraco?!
E più si ribella davanti al dovuto atto di umiltà e di responsabilità per le sue azioni fallite e più continua a sbagliare e sempre in peggio. E ormai anche molti della sua parte cominciano a prenderne le distanze. Ma lei è sempre in fuga, in tournée ovunque, basta che sia lontano da qui e dai suoi obblighi. E così è corsa da Biden, per giocarsi ancora una carta: far liberare dopo 24 anni di carcere negli USA Chico Forti e poi dire che quello che aveva promesso l’aveva mantenuto. Ma quando l’ha promesso? Nelle mille pieghe del suo programma elettorale? Sbaglierò, ma non mi risulta.
Quanto a Forti, se andate a leggervi chi è, potreste avere dei dubbi a proposito della sua innocenza: https://www.agi.it/cronaca/news/2024-03-02/chi-e-chico-forti-vicenda-giudiziaria-25534267/
Questa ostentata efficienza, questa solerzia, sono frutto di mesi di silenzioso lavoro andato a buon fine? Possiamo aspettarci lo stesso per Ilaria Salis, in galera innocente e nemmeno denunciata da chi avrebbe picchiato? A giudicare dalle arroganti dichiarazioni del ministro degli esteri ungherese qui in Italia in visita, parrebbe proprio di no. Forse perché Ilaria è una “zecca comunista”?.
E fra tutte queste relazioni estere, si arroga il diritto di firmare un impegno con Zelensky per 10 anni! Non solo senza passare per il Parlamento, che lei ha continuamente esautorato in ogni modo possibile, ma soprattutto senza passare attraverso il Presidente Mattarella, che in quanto Capo dello Stato, ha il compito di siglare i trattati internazionali. Almeno a norma dell'articolo 87 della Costituzione, che dice: “Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.” Tra le altre competenze, egli “ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.
Considerazioni sulle elezioni in Abruzzo.
E chiudiamo questa panoramica sulle scelte politiche della Meloni parlando di Marco Marsilio, il Governatore uscente dell’Abruzzo, di Fratelli d’Italia. Un presidente romano, non abruzzese, che è sempre a Roma e della terra che dovrebbe governare non conosce niente, dato che nel 2021, quando già era Presidente della regione dal 2019, ha fatto (e l’abbiamo sentito e visto tutti in un filmato, che qui vi allego) una grandiosa gaffe geografica, da scompisciarsi dal ridere: “l'Abruzzo è l'unica regione che si affaccia su due mari, anzi su tre mari: Adriatico, Tirreno e Ionio.”.
Peccato che si sia dimenticato di citare il mare, anzi l’oceano, di ignoranza nel quale stava nuotando. Ma io mi chiedo: dove li trova Meloni i suoi candidati?
https://www.youtube.com/watch?v=lbzaiWRloTc
Forse Marsilio pensava di essere il presidente della Sicilia, perché quella è l’unica regione bagnata da tre mari: Ionio, Tirreno e mar di Sicilia. Le altre regioni bagnate dal mare (15 su 20) al più sono a mollo tra due mari, ma proprio l’Abruzzo ha solo l’Adriatico. Non dico un vero abruzzese, che è ovvio, ma neanche solo uno che l’Abruzzo l’abbia visitato, potrebbe sbagliarsi. Ma pure non avendolo mai visto, se sei andato a scuola, la geografia dell’Italia la devi conoscere, e che diamine! Non pretendiamo mica che conosca la strafamosa poesia “I Pastori” di D’Annunzio “Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzo i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare. Scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti…” Ma che ne parlo a fare…
Eppure, almeno sulla carta, lui è un docente, come Rampelli, della Università link Campus, una università privata di proprietà di Francesco Polidori, fondatore e patron di CEPU. Nata come università di Malta è stata inserita nel sistema scolastico italiano nel 2011 con un decreto voluto da Mariastella Gelmini! Tutti i problemi, le inchieste e le indagini sono ben raccontate su Wikipedia alla voce Università Link Campus. Che vi consiglio vivamente di leggere, giusto per avere un’idea di questa università che gode dei nostri soldi, oltre che delle rette pazzesche che devono pagare gli studenti. La qualità di questi studi, se guardiamo a chi ci insegna è davvero incredibile, ma su Wikipedia c’è molto di più: persino su uno 007 dell’FBI, ricercato dalla polizia, che vi trovò rifugio.
Ma, a parte il livello culturale, sappiamo bene perché Marsilio è nel cerchio magico della Meloni: era in Azione Giovani di Alleanza Nazionale e anche lui si fida solo della sua famiglia. Lui però è anche finito nei guai per familismo, lei ancora no…
Ultima nota: su Wikipedia alla voce Marco Marsilio si legge “Ha fatto parte della commissione “circhi e spettacolo viaggiante” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e del consiglio nazionale dell'Aiccre.”…
E vediamo chi è il suo antagonista; Luciano D’Amico, portato da una vasta coalizione di sinistra. Per prima cosa è abruzzese doc, figlio di contadini e nato in un paesino di poco più di mille anime, ha completato gli studi universitari con lode in economia e commercio presso l'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti e Pescara. È professore ordinario di economia aziendale all'Università degli Studi di Teramo, di cui è stato anche rettore dal 2013 al 2018. Infine: conosce i problemi della sua terra e vuole riscattarla. Ma la sua impresa maggiore è aver messo d’accordo tutta intera l’opposizione!!!
Non ci sono ombre sulla sua vita, né strafalcioni da terza elementare: membro dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, D'Amico è stato titolare di corsi in discipline aziendalistiche presso l'Università d'Annunzio, l'Università di Teramo, l'Università degli Studi Internazionali di Roma e la Libera Università Mediterranea di Bari. Ha inoltre collaborato con il nucleo di valutazione dell'Università Ca' Foscari di Venezia e dell'Università di Verona. Dopo aver assunto la direzione generale della Fondazione dell'Università di Teramo, è stato eletto rettore del medesimo ateneo dal 2013 al 2018, come abbiamo già detto.
Noi ci auguriamo che vinca la competenza sulla cialtroneria, la trasparenza sull’opacità, la democrazia sull’autoritarismo. Vogliamo che anche una rondine possa fare primavera. Anche perché le rondini non sono uccelli solitari: volano a stormi…
Barbara Fois
https://it.wikipedia.org/wiki/Universit%C3%A0_degli_Studi_Link