NON È UN TEST, È UN IMBROGLIO

di Citto Leotta - liberacittadinanza.it - 06/01/2024
Chi ci governa usa le armi dell'imbroglio e della mistificazione per il proprio tornaconto, calpestando l'essenza della democrazia: il voto popolare

Al netto del solito vittimismo, delle palesi bugie ("non ho mai chiesto le dimissioni per un semplice avviso di garanzia") e delle urgenze fisiologiche, vera new entry nel mood presidenziale, vi è un aspetto non marginale, eppure inquietante, riguardante la politica meloniana: l' intenzione di candidarsi alle prossime elezioni europee, perché "potrebbe essere un test democratico molto interessante".

Peccato che di democratico ci sarebbe ben poco trattandosi, né più né meno, che di un imbroglio ai danni degli elettori.

La carica di parlamentare europea è infatti incompatibile con "qualsiasi carica parlamentare o di governo in uno degli Stati membri", norma che la costringerebbe alle dimissioni immediate e fare eleggere al suo posto il "camerata" primo dei non eletti.

L'imbroglio sarebbe anche, con ogni probabilità, moltiplicato per cinque, potendosi candidare in tutte le circoscrizioni (cinque, appunto) e poi scegliere tranquillamente  il trombato da ripescare. Il tutto allo scopo di lucrare quanti più voti possibili per il proprio partito (sfruttando la propria pervasiva visibilità su tutti i media)  trasformandoli poi in sonanti seggi europei.

Certo non sarebbe la prima a sfruttare queste norme inique: per andare a precedenti "illustri", Giorgia si muoverebbe nel solco dell'ineffabile Salvini (peraltro pronto a ripetersi) e della buonanima democratica del Berlusca. Siccome la lingua batte dove il dente duole, "il" Presidente ha tenuto a precisare (excusatio non petita) che non sarebbe un imbroglio, perché "i cittadini lo sanno che poi non andrai in Europa, ma se vogliono confermarti il consenso, anche questa è democrazia".

È chiaro, invece, che la stragrande maggioranza degli elettori sconosce le norme sull'incompatibilità. Il dubbio era che avessimo "un" presidente ignorante delle regole, e siamo sollevati dal sapere che invece le conosce.

Resta l'altra ipotesi, che, ahimè, viene però  confermata alla grande: chi ci governa usa le armi dell'imbroglio e della mistificazione per il proprio tornaconto, calpestando l'essenza della democrazia: il voto popolare.

Citto Leotta

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