Basita…. E altre minuterie

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 04/10/2023
l rischio? Esiste perché non sai cosa stai facendo- Warren Buffet

Basita

baire v. intr. [lat. *basire, forse di origine celtica] (io baiscotu baisci, ecc.; aus. essere), letter. – 1. Sentirsi venir meno, svenire: bdi paurabdalla famedal freddonon vedete che costei è un pulcin bagnato che basisce per nulla? (Manzoni). 2. ant. Morire. Part. pass. baito, anche come agg., attonito, impietrito (in senso fig.): restò su la soglia come basito (Pirandello).

In un pezzullo, tempo addietro, avevo suggerito al Cognato di fare una rapida incursione nella Treccani ( Sostituzione Etnica- LC ). Dubito che Lollobrigida (non Gina ) legga LC e nel caso di certo non me, abbiamo persone più illustri e di squisita fattura relazionale. Comunque il Cognato ora cita la Treccani ad ogni piè. Mi è parso giusto, in onore all’attuale enciclopedico governo, ricicciare le definizioni dell’Enciclopedia stavolta ad uso della sora Giorgia che si è detta basita.

Il perché della basitura ( o del basimento? Mah) è noto. Una magistrato ha dato ragione ad alcuni Migranti che avevano intentato causa per essere liberati dal centro di permanenza e sbarre. Ed in proposito a questa stupenda scelta eversiva dei richiedenti asilo: caro Conte prenda nota e faccia cause su cause al governo. Dalle morti sul lavoro, all’inquinamento. Non sarebbe bella e forte opposizione? Ma il Nostro è un avvocato per bene, anche lui di squisita fattura relazionale. Ci va leggero. Fosse un cuoco sarebbe a dieta. Potenza della compiacenza.

Sulla base della natura tecnica della causa la magistrato Apostolico ( nomen omen ) ha dato ragione agli avvocati di parte e liberato i migranti. Per questo la Meloni si è basita (..od è stata basita?.. boh. ). Ed è appunto sul basire/basirsi che io ho una piccola curiosità personale.

Cortesemente sora Giò, per cosa ella si sente venir meno e sviene, come spiega Treccani del termine basire. Desumo che scopra solo ora e con sommo straniante stupore che la Magistratura è un esercizio indipendente. Ohibò!!( dopo aver visto usare belle parole mica posso dire ecchecazzo! ). E’ un po' come se un dentista guardandoci in bocca chiedesse stupito, con la voce di Sordi ..ohilà, ma che sono quei dentini acuminati?? T’alzi e te ne vai di corsa. Vabbè.

C’era un tempo in cui, per fare il premier, occorreva aver studiato, in Francia addirittura in apposito corso di studi. Oggi no, oggi basta essere votati. Bellezza della democrazia costruita a capocchia e della caduta verticale del senso etico di qualsiasi professionismo. Articolo 1 della prossima Nuova Costituzione: l’Italia è una repubblica fondata sui parenti e sul caso.

Peraltro su questo evento pubblico, non rimarchevole ma curioso, ho una piccola lode da fare in quanto spettatore pagante. Brava sora Giorgia lei usa un termine celtico. Le fa onore, essendo di schietta etnia romana, diventare poliglotta. Oserei dire quasi internazionalista. In altri tempi avrebbe gridato, mano su un fianco e l’altra sporta in avanti a cucchiaio .. ma li mortacci sua de st’impunita!!! Ora da premier dice ..son basita. Stupenda e plastica prova dell’antico adagio manageriale: è la sedia che forma il culo.

L’innocua Schlein

Nel lato sinistro del parlamento abita la signora Schlein. Creatura, non è che si è trovata in eredità il Partito Comunista e la sua efficienza. Sta alla guida di un ibrido già sgangherato da personaggi come Renzi o Franceschini, che ha per radice quella mescola ideata da Veltroni di democristiani, nella migliore delle ipotesi interclassisti, ed ex giovanotti della FGCI.

Lei di suo mi è apparsa dal principio un pochino indecisa ed imprecisa, ma bon nessuno nasce imparato. Nel tempo questa percezione si è radicata in me per il modo, per i temi ed i tempi della sua conduzione politica. L’opposizione dovrebbe entrare decisa, dal primo giorno, sulle contraddizioni del governo. Non lo dico io, che sono mr. Nessuno, lo diceva Riccardo Lombardi. Enrico Berlinguer. Prima di loro Gramsci. Si centrano i temi più divisivi per l’avversario e si portano in chiara evidenza. Ma non con i battibecchi sparsi disordinatamente ed un po' da salotto, bensì con proposte alternative chiare e dettagliate che evidenzino le diverse visioni della gestione e della Repubblica. Ecco questo non si è visto, in compenso è stato uno scoppiettare di distinguo marginali. Ad esempio: come si fa a discutere delle pubblicità Esselunga intesa come di ‘destra’? Si farà opposizione inneggiando alla pubblicità Ikea con la mammina scatenata? ( https://www.la7.it/intanto/video/mentre-lo-spot-esselunga-con-la-pesca-fa-ancora-discutere-diventa-virale-la-pubblicita-di-ikea-sui-01-10-2023-505742 ). Invece di considerare ridicola l’uscita entusiasta della sora Giorgia, Schlein e company si è invischiata in una polemica scivolosa. Ma da 1 a 10 chi se ne frega di questa vicenda?? E’ come se assistendo ad una rapina osservassimo che il bandito ha le scarpe slacciate.

E poi, anche se il tema fosse meno sciocco di come lo vedo e investisse il tema della famiglia intesa come nucleo morale evolutivo o reazionario, davvero si pensa di far cambiare idea alla signora Concetta od al ragionier Fantozzi, cioè a quel 40% che votava DC? Ma di che stiamo parlando. Il PD che negli ultimi 10 anni ha gestito il potere, ha riempito la Rai di vari Fazio che ospitavano moderati di buon senso per dire cose tanto sacrosante quanto inutili. Si è fatto per lustri! Per valutare il risultato di questa sinistra pedagogica invito la signora Schlein a farsi un giro nelle piazze dell’enorme provincia italiana ed ascoltare cosa dice e pensa la gggente. Non è cambiato un accidente. Le teste se va bene si formano con un’istruzione veramente laica, di certo non si cambiano né con la buona televisione né dopo una certa età. Altrimenti Robespierre non applicava la ghigliottina, apriva un dibattito.

Andare al cuore del problema è sempre l’unica via maestra. Senza timore di perdere il consenso di chi te lo dà solo se non lo spaventi. Un consenso inutile che non supporterà mai il cambiamento radicale necessario. I progetti, già una parola grossa per il PD, che vedo qui e lì far capolino sono belletto facciale per una società che ha la lebbra. Così come la destra internazionale ha un progetto chiaro di potere verticale, escludente e sovranista, l’opposizione dovrebbe avere il suo complessivo progetto sociale, aperto ed internazionalista. Per esempio, sul tema dell’immigrazione, lo Jus Soli, l’unica strategia inclusiva. Tema di cui si è persa traccia. Il PD ha balbettato sulla scuola, come strumento per legalizzare centinaia di migliaia di bambini e ragazzi nati in Italia. Ma il modo risolutivo esiste ed è semplice: sei nato qui? Sei italiano. Con piccoli correttivi lo applicano in Germania. Che ce vò?? Un pochino di coraggio, di lungimiranza e di idealismo. Merce rara da noi.

Guerra e pace.

C’è un confronto, in corso ormai da quasi due anni, che oppone pacifisti e non sul tema della guerra in Ucraina. La chiamo così perché è lì che si combatte, come dicevo la Guerra in Vietnam a vent’anni e la guerra nei Balcani a 30, e la guerra in Medio Oriente da sempre.

Ed il problema, per me, è esattamente in questo: non cambia niente.

Perché non cambia niente? Perché il modello economico politico non è cambiato. Abitiamo sempre nello stesso sistema capitalista, sia esso privatistico come in Occidente, o di stato come in Oriente. La guerra è un prolungamento della geopolitica ed è un business per tutti gli oligarchi di tutti i paesi, tanto quanto è un orrore per i civili. Qualsiasi uniforme siano costretti ad indossare.

Io non riesco a vedere la tragedia ucraina come uno schema chi ha torto/chi ha ragione. Non ho reazioni stizzite, non mi incaponisco a trovare soluzioni che non ho la statura politica per individuare. Io vedo per l’ennesima volta l’ennesima guerra deflagrata per le solite ragioni. Ce ne sono più di 50 in corso, mica solo in Ucraina. Nell’ Africa hanno prodotto decine di milioni di morti in un quadro di me ne fotto generale.

Non si dica, per piacere, che se ne parla in continuazione per non farla dimenticare. E’ un insulto all’intelligenza. Fosse così davvero, avremmo ore di telegiornali e tonnellate di articoli su tutte le guerre del mondo. Suvvia.

Guardiamo a questa guerra perché è vicina e fa paura o per ragioni emotivo politiche del tutto personali, siamo sinceri. Ci fa incazzare la protervia di Putin, la sua arroganza. Ma cosa ci si aspetta da una ex spia che imparato i termini di potere mafioso dagli oligarchi. Son vent’anni che Putin mi sta sulle palle perché rappresenta la perfetta sintesi tra forme per me tra le più odiose: lo stalinismo e l’imperialismo.

Ad altri fa incazzare l’ipernazionalismo di Zelenskj e della sua corte descritta come una congrega di criptonazi ed a loro si ascrive il perdurare della guerra. Considero quest’ultima valutazione una vera idiozia. Personalmente sono convinto che nel popolo ucraino ci sia chi vuole buttare fuori le truppe russe a calci nel culo. Ci sta. Non so però quanti e se gli altri vogliano pagarne il prezzo. Sono scelte difficili che non ho alcun diritto di giudicare. Di certo se avessi quasi una fede, come vedo in alcuni, sulla giustezza di questa causa credo che alzerei il sedere ed andrei a fare qualcosa.

Personalmente l’ex attore mi sembra manovrato. La guerra è una miniera d’oro per molti capitalisti. Coperti dalla oggettiva condizione di vittime i notabili e gli oligarchi ucraini hanno creato un comitato d’affari scoperchiato, mesi fa, da inchieste subito tacitate perché inopportune date le circostanze. A me, nell’insieme, sembra di vedere Israele2 dove la colpa altrui ancora redime le colpe locali.

Esiste una colpa precisa da attribuire allo specifico militare di questa guerra? Certo! La responsabilità ricade su Putin e la sua bella banda bassotti. Per contro: la Nato ha fatto cazzate? Certo. Non dimentichiamo cosa hanno fatto i servizi di sicurezza della Nato in Italia nella stagione del terrorismo. Coperti dal velo trasparente della difesa delle democrazie questa organizzazione ha reso servigi sostanzialmente agli equilibri voluti dagli USA. Solo gli ingenui possono pensare che una piovra sia uno scudo difensivo. Questi sono dati evidenti per noi italiani, a meno che non si prenda Gladio e lo si metta a livello dei boy scout. E non è che una certa stampa non ci abbia provato.

Io la vedo a modo mio: in Ucraina è in corso una cosiddetta guerra orizzontale, cioè tra nazioni. Una guerra, come molte altre, che gronda sangue in una logica di sopraffazione per interesse. Putin ha fatto una porcata orrenda ed è sicuramente un criminale internazionale. Per i miei parametri da molto, molto prima che scatenasse quest’orrore. Dai tempi della Cecenia, dove al contrario, trattandosi di guerra ai Musulmani, venne apprezzato da tanti. Come dimentichiamo in fretta.

Mi disturba che a dar lezioni di morale sia l’Occidente. Sono troppo recenti le invasioni americane, da Panama all’Afghanistan, e troppo evidente l’intervento opportunista europeo, che se n’è fottuto e se ne fotte dello Yemen come del Congo come della Palestina. Come fece col Rwanda.

Violenza ed opportunismo, retorica e malafede accompagnano le guerre orizzontali che io considero ingiustificabili. Indifendibili. Immorali. Avrei voluto vedere meno dibattiti stizziti e maggiore diffusa consapevolezza su tutte le guerre, non per fare un mischiamento generale ma solo per indicare i fili che muovono i Pupi. Invece si è andati sugli spalti a giudicare chi ha torto a ragione in un duello di marionette che massacra persone e vite.

Io non sono un pacifista, di sicuro. Se devo darmi una qualche inutile etichetta sono un anti imperialista. Considero accettabili, nonostante il costo sia la vita umana, solo le guerre verticali. Tra potere e popolo. Popolo è una parola stupenda che racconta comunità di interessi, condizione sociale. Una parola commovente che abbiamo lasciato alla destra. Ecco tra potere e popolo la guerra ha senso. Si chiama rivoluzione. L’umanità ne ha tentate tante, ritrovandosi dopo molti sogni e molto sangue Bonaparte Stalin o Kedafi, solo per citare emblemi in ordine sparso.

Ma aver fallito non significare rinunciare e tanto meno pensare che la strada rivoluzionaria sia sbagliata. Sbagliano le persone perché molti hanno un prezzo e l’innocenza non esiste.

Si potrebbe collegare il grande valore di guerra di liberazione alla guerra in Ucraina? Si potrebbe certamente data l’evidente invasione. Ma solo se è il Popolo che sceglie e combatte per buttare a mare tutte le marionette, stracciare i fili e rendersi finalmente libero. Non è quello che vedo.

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