Campi larghi e strade strette

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 06/10/2024
Il socialismo è prima di tutto rivoluzione morale, secondariamente è rivoluzione materiale - Carlo Rosselli

Mi interrogo ciclicamente -  può essere coazione a ripetere - su quanto sia rimasto della storia e dei valori della sinistra italiana, nella testa e nel cuore di coloro che in astratto dovrebbero rappresentarla quando non guidarla. La risposta è  sconfortante. Non è  rimasta una cippa. 

O peggio.. sono rimaste frattaglie e frasi fatte, imbottite di un moralismo stucchevole, che si mescolano nel nulla roteando come giornali al vento. Penso che sia emblematica in proposito l' ambigua posizione assunta dal PD sul divieto di manifestare pro Palestina per le strade di questo Paese. Strade scure e sempre più strette. 
Non dovrei essere stupito dalla pochezza circolante, assunto che vediamo in tutto l Occidente il tramonto della politica alta, ma vivo in Italia, paese un tempo centrale  reso provinciale dalla sequenza di governi incompetenti. Da noi il crepuscolo si tinge di ridicolo e di ripetitivo, e questo si non finisce mai di stupirmi ed amareggiarmi.
Oggi  quel che resta della diciamo sinistra si occupa principalmente di due temi e non sono la visione di classe o la tutela dei diritti umani purtroppo.
Il  primo è la storia patetica tra un ministro grottesco ed una figura ambigua. Storiella  cavalcata, come si faceva ai tempi del fu Ex, ammantando di significati politici le miserie umane. Ed il secondo  del tutto autoreferenziale è  la fine del campo largo.
Al quest ultimo dedico un attimo di riflessione perché sul tema mi pare di essere il solo a ragionare al contrario. Infatti, per  come la vedo io,  la sostanza del problema non è la sua prevedibile fine, ma l' averlo immaginato  'sto campo largo. O per essere più esatto,  l' averlo riesumato.
 Come ricorderemo l' idea di una ammucchiata senza collante valoriale, costruita solo per le elezioni  venne elaborata  da Prodi &c per ben due volte e per due volte falli un attimo dopo avere inultimente vinto. Com'era ovvio per chiunque non si fosse fatto accecare dagli specchietti per allodole come l 'antiberlusconismo di maniera. Una vera boiata perché  del tutto disgiunto dall'anticapitalismo di cui il fu Ex era strumento, e mai concretamente risolto da una pur semplice legge sul conflitto di interessi. Che, lo ricordo, ancora oggi manca. Una cosa incredibile a dirsi , ma tipicamente piddina. Non hanno il minimo coraggio nell affrontare il problema e lasciano così un buco legislativo che potrebbe consentire ad un erede Berlusconi di percorrere le stesse praterie lasciate aperte al Cavaliere. Pazzesco!!
Fu Enrico il sereno Letta, perfetto ex fiorellino democristiano, a tentare  la prima riesumazione della salma unionista. Sempre istigato dall' indefesso Prodi suo padre spirituale ed anche spiritista ( ricordare tutto, dimenticare mai). Il fallimento era scritto nella pietra e puntualmente avvenne.
Quando Schlein è diventata segretaria del PD qualcuno ha pensato che forse  sarebbe cambiata la fisionomia di quel partito ormai  impresentabile, così come altri si spinsero a dire che una luce brillava in fondo al tunnel. Era un abbaglio.  Nessuna luce brilla. Nessuna nuova
 fisionomia per il minestrone veltroniano. Solo triste continuità. 
Anche nell'era Schlein sulle pareti del Nazareno scorre, come un' ombra cinese, l' ectoplasma  di Prodi. 
Ma come diamine è possibile proporre  ancora una volta ai frastornati elettori di sinistra una sottospecie di Unione?! In questo mondo ansioso e vociante come un metcato ittico, che proprio per questo esige fisionomie definite e proposte identitarie, come è  possibile rigurgitare sul tavolo una sorta di zampettante Alien chiamato campolargo?!
Io non me ne faccio capace. Fatico a credere che la Schlein abbia avuto il coraggio di riproporre questa cazzata senza capo né coda.  Ma è successo. 
Così mentre tutto naufraga per l' ennesima volta, mentre Conte e Renzi straparlano dicendo cumuli di coglionerie come tutti i falliti, ecco che altri pezzi di elettorato si inabissano nell' astensionismo disgustati dall' ennesima figuraccia.  Uno spettacolo grottesco.Triste ed inutile.
Nessuno di questi comprimari, oggi seduti nelle varie segreterie, ha fatto tesoro della storia della sinistra. Quella fatta da veri leader. Ricordo perfettamente proposte fallite perche  complesse o contraddittorie. Oggi più che mai dovrebbero insegnare quanto sia importante- da sempre!!- la via della semplicità, dell' identità. Alcune di queste proposte erano nobili, penso allo PSIUP di Lelio Basso ed Emilio Lussu, od il Fronte della sinistra di Adriano Sofri e Lucio Magri. Altre erano lasche e dunque ambigue come il PSI di Craxi che flirtava con la sinistra rivoluzionaria, con i Radicali, con i DC e con gli affaristi rendendo il suo apparire un sarchiapone indecifrabile. 
Era invece chiaro il PCI, quello di Berlinguer. Chiaro identitario semplice da definire, immediato da comprendere. 
Il risultato elettorale nazionale e locale premiava sempre questa limpida collocazione, questa comunicazione forte schierata coi valori dello Stato Repubblicano  e comunque inequivocabilmente di classe.
Era per questa sua forte identità - pensata con profondità,  manutenuta nel continuo - che il PCI raggiungeva  i Cittadini. La precisa strategia lo portò a governare territori interi ed influenzare la gestione nazionale. 
Essendo una vera sinistra il PCI sapeva affermarsi nel dibattito politico con la forza di una proposta precisa e  nel duro confronto di classe sapeva imporsi con la forza della piazza. Com'è giusto. Come la storia insegna.
Cosa resta di un posizionamento politico cosi significativo 5 lustri dopo la scelta piccolo borghese del Veltroni? Il nulla. Un partito dimezzato nei consensi e vago nelle scelte di campo,  inutile al governo perché  coabitato da troppe diversità, inutile all'opposizione per la stessa ragione. Un partito che non avendo un sistema valoriale forte ha costruito fuori la stessa confusione che ha dentro.  Un partito senza idee e progetti che ha continuato lungo 5 lustri a riproporre lo stesso schema di alleanza sbilanciata e contro natura. Un partito che ha sempre fallito. 
Solo la peggiore destra d'Europa infarcita di maneggioni e mezzeseghe ha tenuto in vita la più risibile sinistra mai vista.
Gente che ha sepolto la coscienza politica nelle sabbie mobili del più  ovvio e sgradevole pragmatismo.

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