Abbiamo 630 deputati in Parlamento, con la nuova legge 400 . Abbiamo 315 senatori, con la nuova legge 200. Questi ultimi percepiscono 14.634,89 euro al mese ( da moltiplicare x 12 x 200 = 35 milioni e fischia.. ) i deputati 13.971,35 euro al mese ( x 12 x 400 =.67 milioni e ciufoli ) . Mi auguro di aver azzeccato la cifra perché ho finito i fagioli per la conta.
Tanto per capire … Un'indagine comparativa di Bruxelles ( 2020 ) mostra questi dati : deputati e senatori eletti a Roma guadagnano in media 40 mila euro più degli omologhi tedeschi, 56mila euro più dei francesi, 35mila più degli americani, il doppio esatto dei lord inglesi e 10 volte più degli ungheresi. Questi ultimi non godono nemmeno dell’indennità Orban, perché sopportare il tipo esotico non deve essere cosa facile, mentre i nostri incamerano prebende di ogni tipo.
Abbiamo presidenti di regione e sindaci ognuno con i propri consigli micro parlamentari. 884 sono i consiglieri regionali … i consiglieri comunali sono, presumo, migliaia. Ho finito le dita mie e quelle di tutto il quartiere per contarli! Per capire come funziona il meccanismo bizantino di numerazione proporzionale per comune.. consiglio questo link https://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_comunale_(Italia).
Per capire i costi della burocrazia e dei politici locali , mai davvero dati in trasparenza, faccio ricorso ad uno schema apparso tempo fa su Internet …. Costi che riguardano tutto l’apparato politico, comprendendo politici, funzionari e dipendenti, dai palazzi di Roma, alle giunte comunali, passando per Regioni e Province. A rendere noti i costi della politica locale è la delibera della Corte dei Conti sull’andamento della spesa per il personale degli enti territoriali. Gli enti territoriali (Regioni, Province autonome, Province, Città metropolitane e Comuni) occupano 483 mila dipendenti. Questi comprendono personale dirigente, segretari comunali/provinciali e direttori generali e personale con qualifica non dirigenziale. Nel 2017 la spesa totale, ripartita per tipologia di ente territoriale e per qualifica del personale dipendente, complessivamente, ammonta a circa 14 miliardi di euro (di cui 2,75 miliardi per le Regioni, 904 milioni per le Province e le Città metropolitane, 10,32 miliardi per i Comuni). ( cfr. da Orizzonti Politici- curato da Straquadanio e Ferrari )
Aggiungiamo, per pura faziosità, al ragionamento economico quello etico di ruolo.
Secondo una definizione oggettiva i nostri politici svolgono un lavoro intellettuale e non manuale .. vediamo una robusta definizione di lavoro intellettuale nel campo della gestione pubblica..
Tiriamo in ballo Max Weber, il grande sociologo, che in un bellissimo libro ( in Italia arricchito da una introduzione di Massimo Cacciari ) dal titolo il lavoro intellettuale come professione ( ed. Mondadori ) aiuta a comprendere come si formi la natura stessa della prestazione intellettuale, e del ruolo che ne deriva. Essa aggrega il sapere ed il fare intorno ad una precisa morale personale, ma anche collettiva, che riconosce e rispetta il ruolo sociale dell’intellettuale, inteso come colui che è in grado di operare sintesi ed indicare soluzioni da percorrere. Con tanto di piano accluso.
Una robusta base etica di ruolo che si esprime mettendo impegno ed intelligenza in ogni attività cosi che essa venga svolta con completa coscienza ed adeguata competenza di base . Un impegno ed una coscienza che l’intellettuale mette ogni giorno a servizio della concretezza per gestire l’insieme dei problemi in campo, ma nella quale viene sempre guidato da un grande traguardo, come orizzonte e sostanza della sua azione. Migliorare la Cosa Pubblica.
Della politica Weber dice : “essa consiste in un lento e tenace superamento di dure difficoltà, da compiersi con passione e discernimento al tempo stesso. E' perfettamente esatto, e confermato da tutta l’esperienza storica, che il possibile non verrebbe mai raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l’impossibile”..
Profilo alto.. come si direbbe dalle mie parti.
Per dare tridimensionalità al ragionamento coniughiamo il costo tracciato e il valore atteso dei politici con il quadro di riferimento contestuale : la prassi democratica. Cos’è la democrazia come forma di governo? la democrazia è quella forma di governo dove la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo, generalmente identificato come l'insieme dei Cittadini.
La sintesi che ne deriva, incrociando vettori e quadro, è la seguente : la comunità esprime il politico..l’amministratore.. e ne finanzia l’operato con un idoneo emolumento. Il politico deputato agisce con passione e discernimento quotidiani nella direttrice di una visione ampia. In quanto rappresentante del Popolo egli opera, negli appositi luoghi della Politica , nell’interesse complessivo e nel rispetto della Comunità che lo ha eletto. Per questa attività di proposta alternativa o di gestione governativa , con le responsabilità pratiche ed etiche connesse, il politico agisce con competenza e senso morale .. Sulla base di quanto detto viene valutato dai suoi elettori e con lui l’insieme funzionale della forma democratica.
Appunto.
Ed è In questo quadro di perfetta corrispondenza tra i politici che abbiamo ed il profilo di ruolo descritto che si inserisce.. inatteso come il Natale … Mario Draghi. Colui che con un colpo di mano ed una prassi decisionista trasforma, a detta di alcune anime belle dell’informazione, 945 intellettuali a pieno servizio del Popolo in Marionette.
Mi devo essere perso qualcosa, perché non capisco quale rischio corra la nostra perfetta democrazia. Cosa vedono , che io non vedo, autorevoli commentatori.
Provo a dirlo più chiaro.. non capisco quale sia , per il Popolo, il rischio di perdita .. cioè : di quale valore vitale osservabile , di quali prassi trasparente e democratica Mario ci stiamo privando. Non riesco a capire quali siano gli spazi di rappresentanza che, come Cittadini, avevamo prima del suo arrivo ed ora corriamo il rischio di non avere più .. ed infine non ho chiaro quale sia la perdita di ruolo del Parlamento che qualcuno , nel filosofeggiare progressista, va percependo.
Non capisco nessuno di questi timori , perché , a mio modesto avviso, la democrazia rappresentativa non l’abbiamo mai conosciuta davvero, ed il Parlamento ha perso da lustri il suo ruolo di centro di confronto tra tesi politiche e progetti di società alternativi.
Montecitorio già dagli anni ottanta – grazie al combinato del craxismo e del demitismo- era quello che appare sfacciatamente ora : un teatro dei Pupi. Una rappresentazione formale svuotata di idealità e di responsabilità che ormai vivacchia senza più nessun Rolando o Feroce Saladino .. e peraltro senza quasi più pubblico. Una ribalta semispenta infarcita di costose marionette in mano alle segreterie ed ai gruppi di interesse.
Con questo voglio dire che sono pronto ad accettare Draghi? Ma nemmeno un po’!
Non mi piace l’operazione che l’ha portato dov’è, e ne vedo tutti i pericoli … non mi piace il suo gruppo di riferimento internazionale, non mi piace come la sua parte intende trasformare la società.. ma … non mi piace, e mi inquieta esattamente nello stesso modo, quel marasma di basso profilo su cui Draghi ha poggiato i piedi. Quel sarchiapone che la stampa chiama seconda repubblica .. intendendo forse, in una crasi, che essa sia repubblica di seconda scelta..
Nel mio modo di vedere la condizione che vivo come Cittadino è la stessa pre o post Draghi .. posso scegliere tra il bollire in brodo o friggere in padella. Non vedo peggioramenti democratici nella mia vita di Persona nel Paese semplicemente perché non ho vissuto nessuna democrazia. A meno che qualcuno non la intenda come la possibilità di votare ( giuro è stato detto così! ). Vorrei solo ricordare , in proposito, che anche in Iran si vota. Da quando l’unico cuoco che mi piaceva è stato mandato in soffitta da una scellerata operazione di segreteria politica .. mi sento pietanza senza speranza.
E quindi? .. dunque secondo me il punto è considerare i fatti per quello che sono.
Mi ostinerò sempre a sottolineare che se per due volte in dieci anni l’Italia si ritrova un governo esterno alla prassi parlamentare, se per la seconda volta il Cittadino si piega ad un premier che non ha eletto vuol dire che la formula complessiva della democrazia rappresentativa ha fallito.
Il fatto grave è che questo fallimento attraversa l’intero Occidente. La Svezia vede saltare un governo in un solo giorno, in Germania ci vogliano mesi per mettere insieme una coalizione che evaporerà al primo banco di prova, in America si è frettolosamente sostituito un filofascista con un rimbambito, l’Austria galleggia negli scandali, l’Inghilterra ha per guida un premier che si perde pezzi di discorso in un convegno internazionale. E’ la formula complessiva che appare messa alle strette dall’evolversi dei tempi e dei modi. Dalla scarsa qualità delle persone che un meccanismo logoro, insterilito dall’oligarchia dei partiti , mette alla ribalta.
In Francia vediamo un complesso di cose degne di nota ed emblematiche di ciò che diciamo. Nel vuoto pneumatico creato dalla carenza di alternative strategiche, da cui è saltato fuori il giovane Macron, emerge ora un possibile candidato alla presidenziali, raccapricciante. Si chiama Eric Zemmour. Di mestiere giornalista, di attitudine razzista, di visione politica estremista. Al suo confronto Marine Le Pen è una sincera democratica.
Zemmour viene accreditato dai sondaggi ( per quel che valgono ) del 18% di consensi. Alle sue spalle l’editore Vincent Bolloré che , come sappiamo, tramite la sua azienda Vivendi è azionista di maggior quota della Telecom. Cioè la struttura portante della nostra comunicazione.
Una coniugazione pericolosa visto che Bolloré si è sempre mostrato un sostenitore delle posizioni più retrive e reazionarie immaginabili, tant’è che in Francia viene considerato un cripto nazi e viene definito l’Orco .. epiteto che prima di lui hanno avuto solo Carrero Blanco, il boia di Franco, e Shrek.
Ma come accidenti si è ridotto quel Paese? Come diamine siamo arrivati a tutto questo?
Anni fa Marco Revelli in Italia, Peter Mair in UK segnalarono che la crisi profonda che attraversavano i partiti li andava trasformando da luogo di coagulo delle esigenze popolari a propaggini delle segreterie. Che la verticalizzazione di questo potere li avrebbe presto condotti ad essere strutture autoreferenziali. Che Il passaggio da ideologie portanti, atte a sostenere il confronto necessario al metabolismo democratico, a prassi dominanti, che interpretano a brevissimo l’esercizio del potere rappresentativo, li avrebbe condotti a trasformarsi in oligarchie. Che questa trasformazione avrebbe, infine, condotto da un lato alle paralisi istituzionali ( l’impossibilità di durevoli alleanze ) e dall’altro al rinsecchirsi della democrazia.
Lo dissero inascoltati … mi permetto di citarli spesso solo per ricordare quante cose i veri intellettuali hanno detto senza che nessuno di noi, ammorbati dalla teoria del fattibile , ne tenesse conto. Accentando il subdolo pragmatismo abbiamo perso la categoria del giusto … temo.
Ed ecco il perché delle marionette. Ed ecco come si è arrivati a tutto questo. Ed ecco il nemico. La forma partito … per come l’abbiamo praticata fin qui.
Bisogna dare atto al nostro Coluche, Beppe Grillo .. di aver fatto da megafono al problema. Quello stesso tema che Marco Pannella, sepolto in fretta, evocava col termine .. partitocrazia. Cosa poi nel tempo sia diventata la sua creatura, il M5S, mostra come proprio la forma partito isterilisca le idee . E’ il virus del potere verticale , per di più agito da figuri che non hanno speso un giorno nelle scuole quadri e si sono formati alla banalizzazione dei temi ed all’intrigo di corridoio.
Sinistri personaggi come i due Matteo o caricature del politico di professione come Di Maio ( il suo libro ..che ho pure pagato.. è una accozzaglia di scuse e pastette ) non sarebbero mai emersi se non ci fosse come humus la crisi della formula partito. Il suo diventare consorteria.
Non ho la più pallida idea del come si esca da una situazione ormai incancrenita. Anche se l’avessi servirebbe a poco.. di mestiere ho fatto tutt’altro.. ma come Cittadino , appassionato di politica, sento il dovere di cercarla, almeno per capire.
Mi piacerebbe che si trovasse il tempo ed il modo per discutere del tema, ma il tutto pare sepolto sotto varianti di virus, bagatelle come vax-no vax ..che occupano ogni spazio dell’informazione ed inoltre quando vien trattato il tema, pur alto, vien gestito da pragmatici di risulta che cercano sempre e solo il meno peggio .. come in fondo alla fine, e nel mio piccolo, faccio anche io.
Di certo stiamo per assistere al finale di partito, come titolava un suo libro Revelli, senza che un altro modulo coagulante sia identificato. Di certo la forma di rappresentanza delle istanze di Cittadinanza è andata a gambe per aria da tempo, senza che il Cittadino stesso abbia fatto qualcosa per riformarla. Di certo dovremo abituarci a nuove formule, come quella di Draghi , prodotte esattamente da questa crisi.
La legittimazione del governo tecnocratico, facilmente esteso a livello europeo, avverrà tra suoni di fanfara sul pil esuberante, come lo definisce il Sole 24Ore o dalla vittoria sull’ennesima variante del solito covid, prima gonfiata e poi sgonfiata, ma soprattutto nella disattenzione con cui ormai il 65% dei Cittadini vive la proposta politica.
Lo spazio per guardare in avanti è sempre più esiguo. Sempre che un avanti la democrazia, per come l’abbiamo sognata, l’abbia ancora.
Mentre scorrono i titoli finali .. quattro cosette da scambiare tra concittadini...
Russia ed Ucraini ai ferri corti .. il tema è politico od etnico? Ne discutono in molti in questi termini. Secondo Handelsblatt, il giornale economico tedesco, il problema di fondo è che l’Ucraina fa passare nel suo territorio il gasdotto russo e vuole più soldi. Più che plausibile.
Nel totale silenzio , rotto forse da qualche ONG, si annota come in questi mesi siano in movimento dai 5 agli 8 milioni di migranti al mondo. Sembra una cifra enorme? Teniamo presente che il censimento 2021 indica la popolazione mondiale in 7,6 miliardi. Dunque abbiamo in movimento un po meno dello 0,5% .. probabilmente su base annua. La migrazione percentualmente più bassa registrata nell’era moderna. Vogliamo dire meglio che non è la migrazione il problema ma come la tratta l’informazione e la politica? E’ ovvio. Ma diciamolo.
La nuova variante covid occupa più tempo nei telegiornali che posti in ospedale. La virologa sudafricana che ha isolato Omicron ( e che diamine.. ma nomi meno inquietanti mai? La bomba atomica di Hiroshima viaggiava su un aereo chiamato Enola Gay ) si sgola a dire che si tratta di una variante più debole.. il presidente di AstraZeneca dichiara ( forse per fare un dispetto a Pfizer) che per il loro centro studi la pandemia è battuta dato che ogni variante fa parte della stessa striscia iniziale ed i vaccini la coprono. Intanto andiamo a decidere se infilare il vaccino anche nei bambini .. e mentre stiamo facendo la terza dose un altro virologo tal Mantovani dichiara che ne dovremo fare una quarta. Perché tutte queste esternazioni.. è necessario al sapere collettivo? Fa crescere la coscienza sanitaria ? Oppure .. e più probabilmente .. ogni dichiarazione aggiuntiva è ascrivibile al tema cosa non si fa per la notorietà! Sarà che essere in tibbù , per molti, è un personale certificato di esistenza in vita.
Infine.. sembra che i controlli per il green pass li dovrà fare anche l’esercito .. intendiamoci non è che veda i ragazzi in uniforme un pericolo, anche se non è più leva obbligatoria ma professionisti.. però ..insomma.. avere un Generale al coordinamento sanitario e l’esercito fuor dei teatri non è che mi piaccia troppo .. ma è di certo colpa del mio modo novecentesco di vedere le cose.