Tutti i nomi del Presidente

di Corrado Fois - Liberacittadinanza.it - 26/10/2021
“Se me lo chiedono, rispondo ..seriamente, io non penso di essere adatto alla presidenza.”Abramo Lincon

Aggiungo una mia considerazione a quanto si discute sul tema .. chi è il prossimo Presidente?

Faccio riferimento a due contributi molto interessanti , quello di Barbara e quello di Daniela

Daniela osserva con un raccapriccio evidente come nella stampa ci sia stata una sostanziale neutralità, se non possibilismo, alla proposta di vedere Berlusconi tra i nomi del Quirinale. Questo stupore morale è assolutamente condivisibile.

Anche per me in tutta questa vicenda surreale l'aspetto più stupefacente è proprio nel possibilismo diffuso .. per la serie, ma perché no? E non vale solo per la variegata quanto avariata stampa italiana , in proposito devo dire che poco mi stupisce quanto Repubblica abbia cambiato bandiera. Era scritto nelle cose con il cambio direzionale e di proprietà . Guardando la stampa internazionale c’è di che essere ancor più stupiti. Infatti ..il perché no? .. è nelle dichiarazioni un pò di tutti, inclusi i tedeschi che hanno salutato come un fatto naturale la sintonia pubblica tra Berlusconi e la Merkel. Ma tenderei ad ascrivere questa tollerante e sorniona posizione nel quadro dello sfacelo morale che aleggia in vari governi europei , dall’olandese all’austriaco, e fa i conti con un paio di scandali che hanno toccato la Presidenza tedesca ( Christian Wulff si dimise travolto da uno scandalo finanziario nel 2012 ... ed aveva sostituito il precedente Presidente Horst Köhler a sua volta inguaiato ) .. per la serie la Germania non ha più grandi pulpiti su cui attronarsi.

Nel quadro del possibilismo verso la deprecabile ipotesi che sembra navigare nel pessimo scenario politico italiano, aggiungo due chiose . Mi sorprende poco la sortita garantista di Prodi , perché alla fine tra democristiani le pastette sono normali, e nemmeno stupisce la pacatezza di Conte, ben inserita nel quadro del suo atteggiarsi sempre a tollerante avvocato .. mi è parso molto lucido ... ha dichiarato sul Berlusconi. Forse pensava di trovare la versione Crozza . Peccato che il Caimano abbia ancora tutti i denti.

Sembrerebbe così proposto, un quadro propizio all'ex- Cavaliere. Tuttavia un punto in questa vicenda stona .. il nome è uscito presto e con troppo clamore.

Se davvero ci fosse una spinta strategica sul suo nome poteva sortire effetto migliore dopo le prime votazioni quando il quorum si abbassa e i nervi si tendono. Ora sa un pochino di bruciatura.

Mi sbaglierò , ma ci sono almeno due condizioni oggettive che spingono in direzioni diverse dalla sciagurata ipotesi di cui discutiamo. Le propongo:

1) Draghi è troppo intelligente per non sapere che il Presidente da capo primo della magistratura, da firma finale, da attivatore dei processi costituzionali ( il tutto a ciclo di vita di 7 anni) ha infinitamente più potere di influenzamento di un Premier a capo del parlamento più squinternato mai visto nella storia repubblicana. Inoltre : il prestigio internazionale di cui gode ne uscirebbe rafforzato, anche nel contesto di una repubblica non presidenziale. Potrebbe dunque essere tentato dal dire 'si' ad una proposta corale. .. con alcune piccole condizioni basiche.

2) Altro aspetto da considerare rispetto alla credibilità della folle candidatura di Berlusconi riguarda l’impianto generale che si dovrà dare il Parlamento. La malaccorta riforma sulla riduzione numerica costringe ad una nuova legge elettorale che il Parlamento stesso elaborerà ed andrà poi proposta al vaglio oggettivo del Capo dello Stato. Berlusconi non può essere considerato, sul tema, super partes avendo già indicato una forma tecnica ( il maggioritario ) schierandosi apertamente. Un altro tra gli infiniti conflitti di interesse.

Potremmo avere quindi due scenari a mio avviso più plausibili.

Draghi for president.. Franco for Premier Giorgietti for vice-president con varie concessioni su altri dicasteri al PD. E si va così al 2023. Con un tempo utile all’attuale Premier per indirizzare comportamenti equilibri e strategie delle riforme . Il suo più radicale obiettivo.

Oppure , Draghi sta dove sta .. Mattarella stile Napolitano .. concede un bis ( Lui dice di no ..ne avessi visto uno che non si è smentito! ) magari solo biennale. Nel frattempo si consolida una nuova maggioranza, una precisa leadership anche politica e Draghi va a fare il Presidente nel 2024. Niente di stupefacente ne una ne l’altra ipotesi.

Barbara sul tema il nome del Presidente va oltre e dice, sparagliamo le carte, qualunque esse siano, e lanciamo la candidatura di Bindi. Interessante ipotesi. Certo imbarazzante per il mondo politico perché parliamo di una persona indiscutibilmente per bene e di una politica esperta. Infatti nessuno finora ne ha fatto il nome. Sarebbe un esperimento interessante vedere emergere un nome dalla Cittadinanza, un segnale di vitalità sicuramente importante, sicuramente nuovo. In questa logica di testimonianza mi rispecchio, aldilà delle mie faziose pulsioni.

In proposito alla Bindi ho tuttavia molte perplessità. Per due ragioni. Da un lato vedo un eccesso di democristiani nelle varie leve di potere e nelle diverse parti politiche. Uno sparpagliamento che non è più diaspora, ma occupazione degli spazi decisori … che osservo con crescente inquietudine di pari passo che si dissolve l’area socialista, classista e laica. Al contempo mi rende perplesso la matrice così forte nella formazione umana della Bindi. Difficile dire come reagirebbe una persona di grande respiro morale ma a matrice fortemente cattolica davanti alla proposta di leggi decisamente laiche come ad esempio il decreto Zan , anche se già in via di prevedibile annacquamento .

Sono certamente mie idiosincrasie. Prendo realisticamente atto che si può solo precorrere la via del minor male possibile. A questo siamo costretti , non già dalla forza del potere dominante , ma dalla evaporazione della dirigenza e della presenza politica a sinistra. Infatti è francamente difficile esprimere oggi un nome che possa rappresentare anche minimamente , anche solo come testimonianza ..la storia socialista del Paese.

Indubbiamente nel quadro disegnato Rosy Bindi sarebbe l’ipotesi più potabile ..

Avere come Presidente un personaggio come Berlusconi inquietante sia nella morale personale che nel comportamento imprenditoriale , sancito da sentenze precise ( non sarà certo l’assoluzione per un fatto squallido ma secondario a renderlo potabile). Tale evento sciagurato sarebbe grottesco oltre che pericoloso. .

Di contro mi è difficile vedere la complessità italiana rappresentata da un serio quanto algido tecnocrate come Draghi, tanto limpido personalmente quanto opaco politicamente.

Non voglio fare alcuna simmetria in negativo .. è evidente quanto siano alieni uno all’altro. Parliamo di storie umane, di comportamenti pubblici e di pura intelligenza assolutamente non parametrabili.

Dico solo che entrambe sono comunque schietti rappresentanti della prassi capitalista. Dalla peggiore e più becera alla più competente e programmata. Non colgo dunque la differenza strategica rispetto a temi come la diseguaglianza, la transizione ecologica, la tutela dei diritti, la sicurezza sul lavoro, gli investimenti nel sociale, la visione rispetto allo sviluppo del terzo e quarto mondo.

Ripeto.. per quel che vedo ritengo che la candidatura dell’ex-Cavaliere sappia più di bruciato che di vero, aldilà del suo tour di legittimazione orchestrato per preparare la pubblica opinione ad una eventualità così improponibile. Penso inoltre che in quell’area siano spendibili altri nomi, più avanti nelle votazioni.. Casini ad esempio . Mi pare tuttavia giusto, aldilà dell’assurdo in scena, prepararsi al peggio e provare a tenere la guardia alta.

Resta una sola cosa che vorrei condividere. Teniamo la finestra verso il mondo sempre aperta.

Non è giusto , anche quando si parla d’altro e di vicende tutte nostre, dimenticare quello che tormenta altri Popoli ..la fame in Afghanistan , la guerra in Yemen, lo scempio perpetrato in Siria che la stupenda foto del padre col figlio in braccio ha terribilmente ricordato a Tutti. Sono malattie dell’imperialismo che non si curano senza progettualità alternative fermamente imposte.

E non dobbiamo mai dimenticare che scegliere sempre e comunque la via del realismo vuol dire, alla fine, proiettare l’attuale realtà all’infinito.

Bisogna aver anche il coraggio di rischiare. Perché se la paura del peggio ferma la ricerca del giusto, allora si che siamo fottuti.

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