Piccolo giro d’orizzonte
Macron a l’italienne. Creatura, dopo aver governato come il Re Sole ( ma molto meno..pare che solo Betty d’Inghilterra si avvicini come durata a Luigi 14 ) il giovane Emanuel si trova a dover fare i conti con la democrazia parlamentare. Auguri. Gli si aprono scenari italiani, con i ricattucci dei partitucci. Le Pen canta vittoria. Sul palco dichiara la Francia va a destra ed agita il caschetto biondo che manco la Caselli. Non ha urlato .. me chiamo Marine so ‘na donna so ‘na mamma … perché ha il senso del limite, ma insomma.. tronfia era tronfia. Melenchon incassa una grande successo ( oltre il 32% ) ma già il male endemico/pandemico della sinistra si manifesta .. i partiti del suo raggruppamento litigano a 24ore dalle elezioni. Magica sinistra .. ha levato Marx dalle foto e vi ha piazzato Tafazzi, vero emblema della nostra tossicchiante parte.
Il problema però non è nei maneggi di leur monsieurs e neppure negli equilibrismi del giovane Macron. Il problema è che il 50% degli elettori non ha votato. Uno su due ha dichiarato ..va te faire foutre.. ed ha fatto altro. Cosa non so .. ma presumo siano rimasti in poltrona con le dita nel naso ed i muscoli in disfacimento.
Sanchez a la italiana. In Andalusia una batosta per il partito socialista di governo e la sua coalizione. Vince il PPE perdono tutti gli altri nelle lande del sud e viene subito messo in discussione il governo. Ciutadanos si assottiglia e Podemos, la variante cinquina del partitismo spagnolo, che ha preso un calcio nel culo da competizione corre ai ripari . Come? Squagliandosi dal governo. Perché una cosa appare chiara : è chi governa che non piace, perché in tempi difficili è chiamato a scelte difficili. Meglio stare all’opposizione se uno ragiona in termini di bottega. Dato che la partitica italiota è tutta una grande bottega, diamo quadro all’intera Europa. Evvai!! Finalmente facciamo da guida e diamo l’esempio catafottendo il Paese a testa in giù nel guano. E gli europei ci seguono.. Visto che sappiamo dare lezioni? Sempre a criticarci! Anche qui nell’assolata Spagna sono in calo gli elettori .. vanno tutti al mare a mostrar le chiappe chiare.
Draghi all’italiana. Dopo il terremoto elettorale ( oddio terremoto .. una scossetta visto che ha votato la metà dell’elettorato ) nel governo si agitano tutti. Sembrano le formiche impazzite quando sollevi il sasso che copre il formicaio. Corrono di qua e di la ovunque un giornalista sventoli un microfono e sparano cazzate dal profondo. Da TeleLipari fino alla ben più pregnante RadioCondominio è tutto un susseguirsi di dichiarazioni. I poveri giornalisti , già stressati dalla ricerca dei congiuntivi , non hanno tempo di postare un commento che subito ne sbuca un altro nella rutilante canea che manco al mercato del pesce di Genova…
Ci sono cosucce esilaranti. Ad esempio Calenda che con il suo mestolo di voti sale in cattedra a dare lezioni di democrazia. E’ la testimonianza vivente ( ..vabbé.. ) del teorema di G.B. Shaw : chi sa le cose le fa, chi non le sa le insegna. IlRrenzi col suo partito, che non è stato votato manco dai parenti, si auto dichiara l’ago della bilancia. Deve essere quella di Barbie Commessa.
Ma i più esilaranti sono Conte- Di Maio- Salvini il trio del mare… gli azionisti di maggioranza di quel governo che lasciava affogare i Migranti mentre sconfiggeva la povertà .. successo che Istat dimostra indicandoci come negli ultimi due anni un quinto degli italiani sia caduto in miseria.
Ora il trio del mare, che così tanto aveva sorpreso il mondo con i grandi successi elettorali, pare sprofondare nel gorgo della polemica. Beh, polemica è una parola grossa.. più che altro gossip. Devo dire che la tenuta emotiva e la solidità di principi e di carattere di questa gente è paragonabile a quella di un criceto cocainomane. Sarebbero patetici se non fossero pericolosi.
Di Maio, ha rilasciato una dichiarazione all’indomani del voto .. la ritraduco .. Conte è un pirla non è azzeccata una ed il partito è allo sfascio. Veramente non ha detto esattamente così. Si è lanciato in una supercazzola di stucchevole politichese ( manco un doroteo avrebbe osato tanto ) ed avventurandosi tra arditi condizionali e congiuntivi casuali ha esposto il suo pensiero. Diciamo così. Apriti cielo!
Superato lo stupore di aver visto Giggino entrare in una subordinata ed uscirne senza l’ausilio dei Pompieri, i maggiorenti del Partito Cinquino hanno cominciato ad ululare. Persino Fico ( the cool ) ha protestato. Adesso lo sport Cinquino è… chi riesce a colpire Gigggino con uno sputazzo vince una candidatura. Sempre che qualcuno li voti.
Per fargli dispetto l’elegantissimo Giuseppi ( anche d’estate è vestito come un rappresentante di cosmetici ) ha detto che più di due mandati non si può .. ciapa su’, neno! Così scompagina i piani del Di Maio , creatura, che si era inventato il mandato zero ( cioè il primo è di prova ..il 2 diventa 1 , il 3 diventa 2 )… in modo che, ohibò!, la somma dei mandati superasse la soglia del diritto al vitalizio. Quello che i cinquini volevano eliminare, ma , poveri, non hanno potuto … tanto vale goderselo. Eggià ..si fa presto a dire Razzi! Proprio vero .. all’ora della conta gli zero sbucan fuori.
Salvini dichiara di temere che nella Lega si trami contro di lui .. ma va??! Che Giorgetti sarà il suo Di Maio, che nella compagine dei filo governativi ( ma non c’era pure lui? ) si annida chi vuole la sua poltrona, ed altre amenità del genere. Ma come..non era un monolite la Lega? Pare di no. Il nostro ardito ci informa pomposamente .. a Pontida farò le mie dichiarazioni .. dunque dopo l’estate, eh si ..ma poi mancheranno una manciata di mesi alle elezioni naturali ed allora che serve una crisi con le responsabilità conseguenti. Insomma si va alla fine legislatura. La ragione di questa attesa è semplice. Matteo il paffuto anche se dice prevalentemente bischerate, non è del tutto un pirla. Sa bene che se andasse tra breve alle elezioni la Meloni si mangerebbe l’elettorato proto-fascista che lui ha raccattato qui e là . Perché votare un quasi fascio , se posso votare un fascio vero? Così ragionano gli elettori dell’ex-Msi che nella sora Giorgia han trovato casetta. E tanti saluti al progetto salviniano di egemonia nel centro destra.
Ma se guardassi solo questa giostra di mediocri la vastità del chi se ne frega sarebbe incommensurabile .. quello che personalmente mi preoccupa è ben altro. Ed è più inquietante.
Una democrazia spiaggiata
La repubblica è un valore, la democrazia una forma tecnica di governo. Magari non è esattissimo, ma è quello che penso. Tuttavia anche la democrazia ha un suo valore intrinseco .. se davvero permette al Cittadino di esprimere il suo volere con un voto. Il valore è la rappresentatività nel rispetto del quale a Tutti è data facoltà di decidere per il futuro soggettivo e collettivo, garantendo – tramite meccanismi elettorali trasparenti - che tale volere sia adeguatamente rappresentato. Come sappiamo non è così.
Ovunque la democrazia si è spiaggiata, dall’America post golpe fino all’intera Europa squilibrata negli interessi ed incerta sulle prospettive.
Gli elettori , inariditi da un dibattito politico sterile e inconcludente, non hanno più fiducia nei loro parlamenti e tanto meno nelle proposte politiche. Queste ultime , persa la bussola delle ideologie, non hanno acquisito il metodo della programmazione diventando vaghe e incomprensibili.
Con quale diamine di proposta si accendono gli animi e si invita alla partecipazione? Nessuna sta più in piedi. Nessuna è più credibile.. anche perché nel corso degli anni la qualità umana degli eletti a scaduta fino al ridicolo. In Italia lo spettro dei Migranti ha sostenuto la destra benpensante, ma gli elettori di quelle parti si sono scocciati di palliativi ed imbrogli come fu la chiusura dei porti. Hanno ormai chiaro quanto queste siano soluzioni minuscole e grottesche, come se si suggerisse agli agricoltori di rinfrescare i campi arsi dalla siccità facendoci sopra la pipì.
Credo che le contraddizioni della vita facciano maturare il carattere , così come credo che la maturazione degli elettori non sia più riscontrabile nel cosiddetto voto consapevole , ma nella consapevolezza che nessuna delle proposte in proscenio meriti di essere votata.
Il non voto consapevole.
Facile bollare l’astensione come qualunquismo. E’ l’aggettivo più banale e più scontato. Ed è il più errato.
Se, come detto, la democrazia è vedere rappresentato il proprio volere, e se questo volere- al contrario- viene buttato all’ortiche ad ogni piè sospinto, come diamine si pensa che il Cittadino si possa ingaggiare? Disilluso quando non annoiato il sig. Rossi manda tutti a quel paese e testimonia così ( assunto che non ha altri mezzi grazie ai dispositivi costituzionali ) con la sua assenza, la sua presenza.
La proposta politica oggi, secondo Marco Revelli è .. totali banalità che scontano una pneumatica assenza di visione, cultura politica e valori di appartenenza. E la crisi dei partiti è proprio tutta qua: una politica commissariata dall'economia e dalla finanza che non riesce ad immaginare di incidere profondamente sui sistemi sociali e si limita al piccolo cabotaggio vicino alla riva. Sembrano parole dette con un nichilismo di fondo, ma Revelli è un vero repubblicano, figlio di Nuto comandante della Giustizia e Libertà, discepolo di Norberto Bobbio. Se un politologo disciplinato e consapevole come lui si avventura in un commento così aspro vuol dire che davvero siamo alla frutta.
I grandi temi non mancano .. ne cito alcuni ..la riconversione ecologica, la politica di desalinizzazione che ci rende un po’ meno dipendenti dalla pioggia ( vedi Israele Dubai etc ), la forestizzazione delle città ( il progetto dell’architetto Boeri ) le libertà individuali, la guerra alla diseguaglianze e la liberazione dal colonialismo . I grandi temi ci sono ..Mancano i grandi uomini.
Le personcine da avanspettacolo come sono gli attuali dirigenti politici ( al netto di Letta che è un uomo serio e perbene .. ma anche un chierichetto ) non sono in grado di affrontare le tematiche più profonde e più importanti. Razzolano tra buche e rifiuti confondendo la concretezza con la banalità. Pensano che il Cittadino voglia sentirsi dire ..a Roma come a Palermo .. ripianeremo le buche, puliremo le strade. Ma chi gli crede. Era lo slogan della Raggi e Roma è una merda, era la promesso di Orlando e Palermo affoga tra caldo topi e pattume. Chi diamine gli crede più?
La democrazia si è spiaggiata per colpe precise. Con facce e nomi in evidenza. Non è colpa del Cittadino , non è responsabilità della mancanza di istruzione nel Paese più ignorante di tutto l’occidente. La colpa è dei politici. Tutta loro. Solo loro.
Ora per galleggiare queste curiose forme di vita appoggiano le mani sulla testa del vicino spingendolo a fondo. Davanti alla guerra, al disequilibrio, alla crisi sanitaria e sociale ed all’inflazione hanno una sola ricetta : prendersela con il governo. E supponiamo che questo cada .. chi lo sostituirà? E come? E con quale legge elettorale? E con quale rappresentanza?
Non esiste uno straccio di progetto alternativo.. non c’è nessuna visione.. solo un grappolo di mediocri politici che per egoismo personale, miopia e stupidità sparano sull’ultimo cavallo rimasto in piedi. Irresponsabili e tronfi come tutti gli imbecilli.
E noi, non possiamo farci niente.